Linea d'ombra - anno X - n. 73 - lug./ago. 1992

LECILIEGE Lygia Fagundes Telles traduzione di Enrico Cicogna LygiaFagundesTelles (San Paolo, Brasile, 1923) si è laureata in legge nel 1945 ma non si è dedicata alla carriera giuridica, preferendo occuparsi di letteratura e di giornalismo. Ha pubblicato il primo volume di racconti nel I938. Il primo successo letterario è del 1954 con il romanzo Ciranda de Pedra. "Linea d'ombra", che l'ha avuta ospite al convegno su "Nord Sud Est Ovest" dello scorso inverno, ha pubblicato un suo racconto dal titolo Solo un sassofono sul n° 65 del novembre 1991. Esce ora presso La Tartaruga Le ore nude. A volte mi chiedo ancora se quelle persone sono veramente esistite. Madrina che tesseva quella tendina di filet con l' angioletto svolazzante tra le rose, la povera Madrina sempre così agitata, che strizzava, strizzava gli occhietti strabici, "non avete visto dove ho messo i miei occhiali?". Dionisia che invariabilmente sbatteva le chiare a neve e che aveva la voce aspra, così in contrasto con la soavità dei suoi dolci, "voglio provare a metterci più zucchero, la prossima volta...". La zia Olivia, languida e annoiata - la sua voce andava e veniva seguendo il dondolio dell'amaca, "questo calore mi esaurisce ..." - che si sventolava pigramente col ventaglio cinese. Marcello pallidissimo e biondo - perché non ricordo più il suono della sua voce? - aggrappato alla criniera del cavallo, aggrappato ai capelli sciolti di Zia Olivia, i due rovesciati, lividamente azzurri, sul divano. "Hai portato le candele a zia Olivia?" chiese Madrina dal fondo delle scale. Il lampo si estinse. E nell'oscurità che ne seguì, venne come risposta il rumore delle ciliege che si sparpagliavano sul pavimento. La casa in mezzo alla boscaglia, il fiume, i pomeriggi inerti, quasi sospesi nel polverio dell'aria - ogni cosa è scomparsa come un coniglio nel cilindro del mago. Sono restate le ciliege, soltanto le ciliege hanno resistito, col vermiglio violento della loro vernice. Basta aprire un cassetto: i topi ne hanno rosicchiata qualcuna e da queste esce l'imbottitura di cotone, no, zia Olivia, non erano di cera, erano proprio di cotone le tue ciliege vermiglie. Arrivò inaspettatamente. Un uomo a cavallo portò il messaggio del capo-stazione: ci chiedeva di mandare il calessino per la visitatrice che era appena scesa dal treno. - È Olivia! - esclamò Madrina còlta da disperazione. - È la cugina; Gustavo mi aveva ben scritto che sarebbe venuta, ma così improvvisamente ... Proprio Olivia! Voi non ve ne potete fare un'idea, è così abituata al lusso, e la nostra casa è così semplice ... Che cosa devo fare, mio cielo, che cosa devo fare?! Dionisia sfogliava tranquillamente un libro di ricette. Prese un lapis - che teneva infilato nei capelli crespi - e segnò la pagina con una crocetta. - Come se già non bastasse quel ragazzo che è arrivato anche lui all'improvviso ... Il ragazzo era Marcello. Aveva soltanto due anni più di me. Ma era molto più alto e pareva già adulto, con i suoi begli abiti da monta e col suo sorriso mordace. Quando lo vidi per la prima volta ebbi voglia di andarmi a nascondere sotto l'armadio. -Che calore, in quel treno! - si lamentò zia Olivia entrando nel nostro salotto tra un'ondata di profumi e di valigie. - E chi è questo ragazzino? 84 Lygia Fagundes Telles in una foto di Giovanni Giovannetti. - È Marcello, il figlio di Romeu - disse Madrina. - Non ti ricordi di Romeu? Zia Olivia sfilò dal cappellino nero due spilloni ornati da una perla in forma di pera. Il ciuffo di ciliege fremette sul vertice del "decolté" della blusa. Slacciò la giacca. - I parenti di Gustavo sono così numerosi, cara, non riesco a ricordarli tutti, ho una memoria così debole ... È venuto a passare le vacanze da voi, non è vero? Per un breve istante, Marcello fissò su zia Olivia il suo sguardo irrequieto. Riuscì a sbozzare un lievé sorriso, quello stesso sorriso che aveva rivolto anche ame quando Madrina, nel suo eccitamento affannoso, ingenuo, ci aveva presentati, "ecco Marcello, qui c'è la tua cuginetta, ora potrete giocare assieme". Egli allora aveva socchiuso un po' gli occhi. E aveva sorriso così. - Non farci caso, Olivia, Marcello è un vero selvaggio - disse Madrina, accorgendosi che Marcello era uscito impetuosa-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==