STORIE/RODOREDA la polverina di ali di farfalla. Sento come un bisogno di parlare: molto in fretta. Mi è costato tanto farmi piacere Ginevra. Ci morivo dalla noia, senza il Louvre, senza i musei, senza vecchie strade, senza larghi viali. Rue de Prony. Radicata a Parigi non so quanti anni a Parigi. Il giardino del Luxemburg con tante sante regine di Francia a Santa Clotilde le manca un dito non so se della mano destra o della mano sinistra. E mi arriva una voce che mi viene fuori da una bocca dall'alto del camice bianco incorniciata dalla luce del balcone quando dico il Salève è brutto tutto l'orgoglio nazionale si solleva. Ma dall'alto. Quello che si vede dall'alto.L'incantesimo scompare. Questa sonata invece d' ispirarmi mi disturba. Troppo perfetta troppo troppo troppo. Che si fermi questo violino bestiale che si fermi. No, non fu quel giorno delle rose rosse che dissi al dottore che il Salève era la montagna più brutta del mondo. Me l'ha fatto scrivere la sonata. Stringo i denti il nastro della macchina da scrivere si è inceppato lo sistemo. Sono ... Tutti smettiamo di vivere a dodici anni. È per questo che ho ancora la passione dei fiori. Non si può capire. Non si può capire nulla. Uomini asini. Protetti da mamma chioccia da piccoli alla scuola all'Università la prima ragazza la vita non sappiamo cosa farne. Lo svolazzare di una gonna. Un abbraccio e ci sposiamo. Ho la moglie incinta e viene il topico i figli sono la cosa piò grande di tutte per i figli deve morire un padre e anche la madre tutti morti per un microbo che continuerà a divorarti per sempre. E con molta cura un'altra volta pregna e forse ora sarà un maschio perché abbiamo già una femmina e tutti guarda che bello hanno già la coppietta e viene fuori un'altra femmina. I peli della barba stanno diventando più duri e mi cadono i capelli. Un tonico? La calvizie si può combattere? La pancia esce fuori il sarto deve cambiare le misure la pancia viene fuori dai pantaloni. I figli diventano grandi sono andati tutti in vacanza ora mi potrò divertire un po'. I figli ridono del padre il padre diventa vecchio. Un uomo può rimanere cieco perdere l'uso della parola rimanere immobilizzato per i reumatismi. Ma il desiderio di un uomo dicono che non finisca mai ... è passata una donna e dopo morite. Ci sono mariti esemplari e figli che adorano i genitori ...si. Mi piacciono i fiori che noiosa sei non parlare non dire più che ti sei fermata ai dodici anni come se fossi morta con la pelle tenera e i denti di perla e gli occhi di acqua lucente un po' verde sotto le coppe degli alberi frondosi. "I honour you, Eliza, for keeping secret some things". Che cosa c'entra qui Sterne è un modo mal dissimulato di dire che sono una persona colta che legge Sterne. Non ho mai finito un suo libro. Né le lettere a Eliza né Tristram Shandy né il Viaggio sentimentale ... ma forse mi diverto a ingannare e Sterne mi piace. Non si può sapere. Altre emozioni altre tenerezze. E ora succede che mi piace Ginevra, e il Salève pelato. che dopo aver soffocato per anni a Ginevra, ora l'ho scoperta. Mettiamo che è ora che dico al dottore che il Salève è brutto. Passiamo nel salottino. Vetrina con strumenti chirurgici e batuffoli di cotone dentro un vaso di vetro, bilancia, lettino ... Mi spoglio. La sottoveste è quella nera! Sento ancora la mia voce che spiega come iniziò il male al piede: nel parco delle Cropettes mentre salivo. Una fitta alla caviglia come se dentro mi si fosse 82 rotto un pezzo di vetro, e le schegge si fossero inchiodate tra i tendini. Non può essere. Questo sarebbero reumatismi e io ho solo nervi. Non gli dico però che mentre salivo nel parco tutta io, tutta la pelle quella che si vede e quella che è nascosta, mi tremava. E i nervi mi si appallottolavano nel piede sinistro e rientrando a casa zoppicavo di già. Cos'hai? Non lo so, devo essermi storta un piede. Mi fa male. Senz'accorgermene. Nello stesso modo in cui a volte mi è venuto fuori un livido e finisco con l'accorgermi che ho preso un colpo perché è venuto fuori un livido. Da tanto tempo. Credevo che mi sarebbe passato e ogni giorno mi fa più male. Indirizzo di un ortopedico. L'arco della pianta appiattito, massaggi, pomata bianca puzzolente e una mia amica mi disse che la pomata doveva essere nera e a base di iodio. Mi fa pesare. Sono aumentata di cinque chili li voglio perdere. In questo periodo di male al piede, dico, mi sono trascurata ho mangiato troppi dolci. Non potete immaginarvi quanto mi piace prendere una tazza di te nel pomeriggio ..."scones". Mi guarda senza aprire bocca. No, no. Suppongo che tra un mese potrò perdere questo peso innecessario. Non so ...mancanza di volontà ... Sdraiatevi. Chiudete gli occhi. Mi passa l'unghia dell'indice sulla pianta del piede malato. Il piede non reagisce. Mi batte il ginocchio con il martelletto. La gamba non si muove. L'altra si, salta subito. Mi fa camminare un po' su e giù, soè giù. La sottoveste stretta mi imbarazza: mi sento ancora più grassa. Mi fa accovacciare con le braccia distese in avanti e senza arrivare a toccar terra con i talloni mi fa alzare. Non ci riesco. Una goccia di sangue. Con la lancetta mi punge la parte morbida di un dito. È la prima volta che ho perso il controllo e ho fatto una smorfia, che la bocca mi ha fatto una lieve contrazione. Mi guarda l'interno dell'occhio e mi palpa le ghiandole del collo. Mi misura la pressione. Non gli chiedo nulla non voglio sapere niente. Se n'è andato nello studio mentre mi vesto e sento che dice:soltanto cinque. È la percentuale di globuli rossi. Entro nello studio tirandomi su la chiusura lampo. Aggiunge un po' più di liquido nel tubetto. Gioca col mio sangue. E dice che neppure la pressione va bene. Scrive la ricetta. Ad un tratto alza la testa. Faremo una cura energica perfinirlainfrettacon tutto ciò. Un tranquillante, dosi generose di vitamine. Sedute d'infrarossi. Molta vitamina B. Mi da l'indirizzo di un ortopedico. Non voglio portare i plantari. Inarca le sopracciglia: mi guarda sorpreso, intensamente, con uno sguardo che pesa. Ci alziamo. Mi passa il braccio sulla spalla. Ad un tratto si ferma e mi costringe a fermarmi. Vorrei vedere vostro marito ... Ci diamo la mano. Sulla parete di fronte in fondo al corridoio c'è una pianta di Ginevra. Ma il panorama lassù ... L'infermiera mi apre la porta ed esco in strada. La luce è forte. Il sole alto. Il pomeriggio caldo. Devo tornare fra tre settimane. Ho paura ad attraversare la strada perché in questo paese le macchine corrono come pa,zze come se tutti fossero in ritardo. Se non mi facesse tanto male il piede scenderei passeggiando. Non farete nessuna pazzia vero? Ha detto così, nessuna pazzia. Tutte le altre manifestazioni nervose erano senza dolore. Attraverserei i Bastioni, vedrei le mura coperte di edera che fa da sfondo ai signori della Riforma. Ginevra: l'aquila, la chiave. Prendo un taxi fino a casa. Griderei. Quando entro in casa respiro. Mi sdraio sul letto e penso alla luce che c'era per strada. Mi fa
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