Linea d'ombra - anno X - n. 73 - lug./ago. 1992

STORIE/RODOREDA In un angolo c'è un vaso con rose rosse. Sette. Ho poco tempo per guardarle, il dottore si siede dietro la scrivania legge la mia scheda alza la testa e io racconto la storia del mio piede. un palmo di becco aperto, come se lo volessero spaccare ai lati, tutti con la testa in alto ... più che uccelli sembrano foche. Prima che mi dicesse che Rafael non aveva nulla, che faceva finta per poter stare con me, gli dissi che il piede mi faceva male e che volevo fissare una visita perché guardasse cosa avevo. Che mi trascinavo quel male già da due mesi. Ma non gli dissi che se l'avevamo mandato a cercare era perché con Rafael avevamo bisticciato, non era andato a lavorare, tutta la notte senza dormire, e aveva bisogno di un certificato medico per giustificare la sua assenza in ufficio. "Vi piacciono le digitali?" A me piacete come siete ora, così vincolata ai fiori. "God, first, planted a garden." Posso farne perfettamente a meno dei fiori . Posso farne a meno molto bene. Ci sono vasi pieni in tutte le terrazze delle case di fronte; li mettono fuori la notte perché non appassiscano. Ci sono vasi con petunie bianche e gerani rossi. Bianchi più del bianco quando il cielo è basso e grigio e minaccia pioggia. Nel parco di sotto, giardinieri stanno chini sopra le piante e ne hanno cura senza sosta. Ciò che c'è di più profondo ... Ciò che c'è è più profondo. Mi sembra. Molto più profondo di un semplice innamoramento. Quando penso al giardino di casa, così povero, ma così pieno di fiori, mi viene un nodo alla gola. I fiori di casa ... e quell'innesto che feci di un rosaio mediocre su un rosaio di gran classe e che l'innesto uccise, perché si mangiò tutta la linfa per nutrirsi solo lui. Così dentro questa cosa che non si può toccare ma che palpita da qualche parte e che si chiama anima. L'uomo è più saggio di tutto. Tutto in lui è condizionato per far vivere il suo cervello. L'uomo re, l'uomo tigre, l'uomo leone. Uomo uomo. Se tutto è . uomo anch'io sono uomo. Ma l'uomo è di più perché tutte le costole che ha sono sue mentre la donna è fatta da una costola dell'uomo. La donna vincolata all'uomo costola strappata alle sue costole, ossa d'uomo tutta uomo fossa scomparsa. La tragedia del vivere che l'uomo deve sopportare fin dalla nascita. E la guerra. E la rivoluzione. La incomprensione tra gli uomini e la stupidità e l'amore. E la morte che ride spolpando dalla carne le ossa aiutata dai vermi, che sono bianchi e non hanno occhi e si muovono e si muovono gli uni sugli altri affacciati alle finestre degli occhi in mezzo ai denti quando ormai non resta né lingua né ugola né palato né gengiva rosata grande ornamento dei denti. Come uomo e come tale il mio piacere per i fiori come massima espressione del volere di Dio. Una metà femminile un'altra metà maschile. L'artista. E il complemento: mezza mela incastrata nell'altra metà della mela ma che cosa sto dicendo. In questa stagione i vasi si riempiono di gladioli orgoglio di spada fiorita. Forse sì che ci sono persone che li amano molto, voglio dire i fiori, ma ce ne devono essere poche che come me hanno voglia di piangere perché ad un tratto quando il cielo è grigio e minaccia la pioggia gli salgono alla bocca parole come lillà o camelia o muco di gallo o orecchia di porco ... gelsomini reali del re Jaume! I gelsomini di stella piccola che si arrampicano sulla scala in su coprono il pergolato. Crisantemi incoronati dalie fiore di bergamotto fiore pazzo del melograno corallo e il primo di tutti a fiorire il fiore di mandorlo. La bianca rosa fiore delicato fiore di mandorlo giapponese pregno di mandorle dure placenta di mandorla tostata. Angelica. Dietro la carne, dentro la carne dei fiori ci sono io. Oh te! che ho tanto amato ... A cosa pensi? Se piango ...ci sono tante persone che si divertono a far piangere. Che piacere di dominio e di vittoria! Ci ho messo tanto tempo a rendermene conto. La verità pura la mia verità è che in questo momento l'elastico consumato della vita mi farà inciampare a metà corridoio. Perché i fiori sono io fa che mi ci consumi e che ne possa fare a meno. Ho appena messo la sonata a Kreutzer. Non sono nella sala d'attesa del medico, non penso affatto a ciò che dico, non sono emozionata. Scrivo . Scrivo e non riesco a comunicare la grande mescolanza di sensazioni che vorrei poter comunicare. Alla vera vita non ci arriva nessuno. Tentativi, prove. Assaggi. Scaramucce da indiano sioux che è il più astuto. Nulla. La sonata nel giradischi e fogli da riempire! Parlo di me. E non parlo per niente di me. Quando qualcuno molto intelligente dirà: Eccola qua con tutte le sue astuzie da scrittore che non ce la fa ad arrivarci ... e come si confessa, Signore ... e si troverà con le mani vuote.Non darò nulla. Parlerò senza parlare di me e non darò nulla. Paralisi sono io. Ma le mani resteranno vuote perché la verità non la dice nessuno e in più è sfuggente. Acqua che scorre. E la sonata a Kreutzer mi fa pensare alla mia prima lettura di Tolstoi. Quel trasporto. Smetto di scrivere e ascolto. È vero che fa caldo è vero che ascolto una sonata è vero che nei vasi delle terrazze ci sono petunie e gerani rossi. A Ginevra. Ed è vero che sono io se io non fossi un altro ... Il pomo della porta gira, la porta si apre e il dottore mi saluta, mi fa un gesto con la mano, mi fa camminare davanti a lui lungo tutto il corridoio e non è successo niente con l'elastico consunto. Entro nello studio. Il lume ha un abat-jour verde. Sulla scrivania, una mano di porcellana, palmo in sù, è un segno di amicizia. In un angolo c'è un vaso con rose rosse. Sette. Ho poco tempo per guardarle, il dottore si siede dietro la scrivania legge lamia scheda alza la testa e io racconto la storia del mio piede. Ho un piede fuori posto. Da un paio di mesi. Gli spie&_otutti i rimedi casalinghi che ho provato. Non ride. Resta serio. E svizzero. E mentre parla mi sdoppio e guardo la luce del balcone, un pezzetto di cielo, un pezzetto color del lago Lemano, un piccolo pezzo di cielo dietro la finestra di un balcone. Le mani del dottore sopra la sua scrivania e la mia scheda con il mio nome, con la mia età, spiego che una volta rimasi per quattro anni con il braccio destro semi paralizzato e non potevo scrivere neanche il mio nome perché non riuscivo a prendere neppure la penna e non avevo macchina da scrivere che non ho avuto nessuna malattia grave tranne quella molto dolorosa operazione a Limoges dopo la ritirata francese che mi fece un vecchio dottore, dalla barbetta bianca, con gli occhi azzurri che mi scoprivano tutto ... che lontano ... Tutto se ne va lontano. Non so cosa dico al dottore che mi guarda e gli domando se vuole sapere di più. Non risponde. Potrei fare una scena ridicola. Parlare del profumo delle rose nel vaso, della qualità dei petali, "une rose d'automne est plus qu'une autre exquise", ma appena a quattro passi il violino si esalta perché un uomo fuori orbita scrisse molti ghirigori su cinque righe, potrei dire su un pentagramma ma, ma non sarei io se dicessi così: cinque righe. È vero che queste rose del vaso sono profumatissime, le hanno battezzate notturna è vero che il dottore tace e si stabilisce una complicità curiosa. Un uomo e una donna . La cintura di castità è una difesa innocente perché quella cosa misteriosa che tutto a un tratto si stabilisce tra un uomo e una donna ... impercettibile ma proprio qui. Impalpabile come 81

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==