STORIE/RODOREDA giornale per gli annunci dei funerali. Ponte del Monte Bianco. Il Salève è brutto, pelato a tratti. Ma su in cima il paesaggio di creste nevose è lunare. La maestosità delle cime, solitudine dei passi, cielo attraversato dalle aquile, dalle nere ali tempestate di neve e di uragani. Una montagna cangiante: a volte lontana a volte a portata di mano sparita nella nebbia. La nebbia dell' Arve raso fiume raso terra. Il ponte dei disperati là dove l' Arve e il Rodano si incontrano mischiando acque chiare e acque torbide. Quelli che si buttano dal ponte quando arrivano all'acqua sono già morti ... L'idea del suicidio mi fa sentire importante e mi raddrizzo nel mio sedile e guardo Ginevra mentre passa "Je pisse vers !es cieux bruns, trés haut et trés loin, avec l'assentiment des grans heliotropes." Il taxi con un colpo brusco mi sbatte contro lo sportello. Come spiegherò l'angoscia? E questa voglia di urlare. Non è giusto quello che mi fa. Boulevard del Philosophes. Quando scendo le scale sono costretta a mettere un piede avanti all'altro e se la notte devo alzarmi a bere un bicchier d'acqua devo camminare appoggiandomi alla parete perché il piede ... è orribile. I nervi sono una brutta cosa. I giorni che ho trascorso seduta non mi sono serviti a nulla. Né me l'hanno guarito i bagni d'acqua calda con il sale fino a scottarmi. Al contrario. Forse non guarirò mai più? Questa cosa così fragile che è una vita, così difficile da tenere in equilibrio fino alla fine. Ho chiesto poco e ho dato molto. E se mi sbagliassi sopravvalutandomi? Non credo di aver barato, perché barare ... non m.ihanno fatta nascere per barare. Scendo e pago. Ed entro. La scala è triste e l'ascensore vecchio. L' infermiera è una ragazza giovane, piccola, con i capelli biondo grano che scappano dalla cuffia. Guarda attentamente e parla piano piano come se soppesasse ogni parola, come se le scandisse lettera per lettera. E la parola viene fuori giusta e precisa. Sono già nel salone del quadro con la roccia l'albero e le pecore. Scosto la tend.ina e guardo le strada. Digitale. L'elastico della cintura si è un po' allentato e lo slip mi stà scivolando giù. Lo tiro su come posso. Mi guardo allo specchio sopra il divano, prendo una rivista e mi siedo. Ginevra è la città d'Europa, secondo le statistiche, dove ci sono più macchine e la città del mondo dove piove meno. Sento chiudere una porta all'altro capo dell'appartamento. Allungo la gamba e muovo il piede a poco a poco da un lato all'altro. Mi fa male. Sono mezzo intontita. Lascio la rivista, non ho voglia di prenderne un'altra. Quando m.i accorgo di avere questo gran abbattimento penso a quello che mi sta facendo e che dice che non mi fa e che ho delle fissazioni, l'angoscia come una grossa bestia mi si piazza sotto il cuore e non mi lascia respirare. Non si può sapere nulla non voglio sapere nulla. Rompete questo silenzio! Non bastano neanche le macchine che passano per la strada. Occorre qualcosa di più forte per spaventare quest'angoscia che mi divora. Tutto il male che gli ho fatto ... storie. Tutte storie e letteratura e voglia di suonare l'arpa. Non devo lambiccarmi il cervello. Nulla ha importanza. Quello che ha importanza oggi quale importanza avrà fra due o tre anni? Nessuna. Perché nel mezzo della vita, io. Nel bel mezzo della vita. E il brutto odore del tram mi distruggeva e quando arrivavo a casa dovevo odorare acqua di colonia e a volte dovevo sdraiarmi sul letto. Cosa valgono le digitai.i contro il gelsomino reale del re Jaume? Parete in su seguendo il cammino dell'edera? Lassù in alto le stelle bianche nel cuore di Sant Gervasi de Cassoles fin sul terrazzo. E 80 al mattino di buonora, a far la spesa. E ogni mattina davanti alla bottega del droghiere c'è il cane triste e peloso che la sua padrona finge di legare con una corda invisibile ad un palo invisibile e lui resta immobile convinto che la sua padrona l'abbia legato. I giardini all'alba sono raccolti perché devono credere che la notte continua. Se le piante avessero gli occhi si accorgerebbero che la notte chissà dov'è perché il sole le indora e presto le infastidirà. Assumo un'espressione presentabile: hanno chiuso la porta di ingresso. Ora, lui, con l'infermiera, deve mettere a posto: buttare il cotone, cambiare il telo di lino, disinfettare forbici e pinze ... Si laverà le mani e mi verrà incontro: alto, con il camice impeccabile, sorridente e tranquillo. Raccontatemi. Mi fa male il piede e nulla di ciò che ho fatto attenua il dolore. Il primo giorno che venne a casa raccomandato da un compagno di lavoro di Rafael, mentre gli misurava il polso alzò gli occhi e vide la donna che io avevci dipinto sulla carta da disegno, all'impazzata, con stracci bagnati e carta inzuppata. Che cos'è? È un pesce? No. È una signora. E, mentre misurava ancora il polso a Rafael, si piegò dalle risate. Gli mostrai altre mie pitture. Mi sembra che quando mi sono seduta mi si è spezzato l'elastico della cintura. Sarebbe ... resterei paralizzata in mezzo al corridoio non da una vera paralisi, ma perché lo slip mi cadrebbe a terra e mi legherebbe le gambe alle caviglie. La voglia di ridere è così forte che mi esce un gridolino, per soffocarla mi tappo la bocca con la mano. Che cos'è? È una signora? No. È un pesce. No. È una signora. Bleu e lilla, rosata. La testa un triangolo e mezzo volto rigato da linee fini spezzate di tanto in tanto da un colpo di straccio bagnato. Lo accompagnai in bagno a lavarsi le mani e mentre se le insaponava mi disse a bassa voce: "Non credo che si senta male: fa finta per poter stare con voi". Tacqui e quando se ne andò mi guardai nello specchio dell'ingresso. Una mia amica un giorno mi d.isse:hai un modo di essere che non si può spiegare. Sei una cosa che non si può spiegare. E ora non so in che cosa consiste il cambiamento mal' ho visto formarsi lentamente giorno per giorno. I denti meno bianchi? La pelle del volto porosa e prima non lo era? E il bianco degli occhi? Ha il bianco degli occhi un po' azzurro, diceva mio nonno, ve ne siete accorti? Il bianco degli occhi ora non è né bianco né azzurro, tende leggermente ali' avorio. Con qualche striatura di sangue. Cosa vuol dire un ramo di sangue? Non si tratta di un ramo, ma piuttosto di qualche striatura che vae viene. Voglio dire che si forma e un bel giorno scompare. Se avessi i globuli rossi che dovrei avere ... Me ne mancano sempre e sono costretta a prendere del ferro. I muscoli del collo hanno ceduto leggermente. Stanchi di stare al loro posto fin dal primo pianto. Rivoluzionari, i muscoli del collo. Cosa ti è successo? Controluce io e il mio collo. Quando rido il volto sale, ma quando sono come ora, preoccupata per il dolore del piede ... Che cosa ti è successo? Il suo sguardo mi fece portare le mani al collo per coprirmelo. Mentre si lavava le mani sentii che diceva qualcosa, di non so che di un disinfettante e mi avvicinai. Cosa mi dite? E disse a bassa voce, mezzo voltato, con le mani sotto il rubinetto: "Non ha nulla. Lo fa per stare con voi". E quando se ne fu andato uscii in terrazza e accanto alla macchina, dopo aver lasciato la borsa sul sedile, guardò in su e mi salutò con la mano. Chiusi il balcone. Restai un momento dietro il vetro a guardare il Salève pieno di croste. È simpatico, il dottore. Gli dovrai regalare un acquerello. Quello del nido pieno di uccelli con
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