Linea d'ombra - anno X - n. 73 - lug./ago. 1992

STORIE/UPWARD Aveva paura che in tutti quegli anni di lontananza la città fosse cambiata a tal punto che egli non avrebbe più saputo ritrovare quei luoghi che, più di tutti gli altri, aveva bisogno di rivedere. Sentiva felicità, e sentiva dolore, e soprattutto sentiva amore, non solo il proprio amore per questa città dalla quale era stato per troppo tempo lontano, ma anche l'amore della città (che sembrava emanare da ogni cosa che vedeva) per lui. Tuttavia, mentre camminava sul marciapiede fino ad arrivare alla strada laterale, l'amore che sentiva cominciava a mescolarsi con un senso di ansietà. Aveva paura che in tutti quegli anni di lontananza la città fosse cambiata a tal punto che egli non avrebbe più saputo ritrovare quei luoghi che, più di tutti gli altri, aveva bisogno di rivedere. Per un istante tutto gli apparve familiare. Attraversò la via principale vicino al punto in cui passava sotto il ponte di mattoni scuri della ferrovia, e dopo essersi allontanato dal ponte, camminando lungo il marciapiede verso il centro della città, in breve raggiunse la Southern Road, che correva parallela alla ferrovia e non sembrava per niente cambiata, con gli alberi che fiancheggiavano entrambi i lati fino alla fine della strada, ed erano facilmente riconoscibili come platani dalle chiazze biancastre che apparivano nei punti dove la corteccia si era staccata dal tronco. Mentre incrociava l'entrata della Southern Road e continuava a camminare lungo la via principale, i platani gli diedero la sicurezza che aveva preso la strada giusta per trovare ciò che prima di tutto voleva visitare, e questa sicurezza fu rafforzata quando passò davanti alla casa del dottor Woodcote e al vecchio edificio della Borsa dei cereali, che si trovavano esattamente dov'erano una volta. Per un attimo fu preso dalla paura quando, guardando dritto lungo la via principale verso il centro della città, si accorse che il mercato, che doveva trovarsi proprio al di là dell'incrocio, era sparito e che l'intero paesaggio era diventato irriconoscibile. Ma un momento dopo si accorse di essere arrivato ali' entrata della strada che fino a quell'istante non aveva voluto ammettere di voler ritrovare: Northern Road. Guardando lungo questa via poteva vedere, su un lato, il cancelletto (come l'aveva chiamato, in forma privata e romanticamente, quando era un ragazzo) che conduceva sul retro di un orto del mercato, e sull'altro lato la piccola scuola del convento delle suore alla quale persino alcuni genitori anglicani (genitori dell'alta borghesia per iquali la scuola elementare anglicana di quartiere, frequentata dai figli degli operai, era un'alternativa impensabile) mandavano le proprie figlie fino a quando non raggiungevano l'età per frequentare la scuola superiore; ma non riusciva ancora a vedere la casa che desiderava vedere. I lampioni della strada si accesero non appena cominciò a risalire la Northern Road. Non si era accorto che il pomeriggio fosse già così inoltrato. Non c'erano ancora segnali di oscurità nell'aria quando passò oltre il convento e raggiunse la prima di un gruppo di case identiche, una delle quali una volta si chiamava Braemar. Camminava sempre più lentamente, poiché non riusciva a ricordare con esattezza dove si trovasse, e con la paura crescente di non saperla riconoscere nel caso che il suo nome fosse cambiato. Ma non era cambiato, era inciso proprio come una volta in caratteri corsivi dorati sul vetro sopra la porta principale. Ebbe il coraggio di fermarsi solo dopo aver oltrepassato molto lentamente la casa, quindi tornò indietro e si fermò di nuovo, questa volta a pochi passi dal cancello che avrebbe dovuto aprire se si fosse deciso a risalire il breve vialetto piastrellato che arrivava fino alla porta. Si fermò a guardare la finestra a balcone del soggiorno; le tende non erano ancora state tirate e la luce dentro la stanza non era stata ancora accesa. Quando era un ragazzo, più di cinquant'anni prima, non aveva mai avuto il coraggio nemmeno di indugiare per un momento davanti a questa finestra, tanto meno di fermarsi a fissare come stava facendo ora. Al massimo avrebbe potuto camminare o più probabilmente passare in bicicletta lentamente davanti alla casa (ma non così lentamente da far sembrare evidente la propria lentezza), sperando di poter vedere almeno di sfuggita Elizabeth, o che lei lo vedesse passare, anche se temeva che, facendo credere di essere solo di passaggio nella Northern Road diretto in qualche altro posto, questo potesse darle un'impressione negativa e non positiva di lui. Non fu mai capace di superare quella riverente timidezza causata dall'intensità del suo amore per lei, che lo portò alla fine a scriverle la lettera che pose fine per sempre alla speranza che lei ricambiasse il suo amore. Mentre stava lì, vicino al cancello davanti alla sua casa, quella sera di mezzo secolo dopo, non riusciva a dimenticare quelle ultime due settimane di vergogna, cominciate nel momento in cui si era deciso a spedirle, anonimamente, un libro di poesie di Rupert Brooke, rilegato in pelle scamosciata marrone; Elizabeth aveva risposto dopo pochi giorni con una breve lettera in cui diceva sarcasticamente (almeno così gli era sembrato) che qualcuno le aveva mandato un bellissimo libro ma sfortunatamente si era "dimenticato di scrivere il proprio nome", e allora Leslie le aveva scritto una lettera di risposta dettata dal panico in cui spiegava, in maniera poco convincente, che le aveva spedito il libro poiché credeva che lei gliene avesse mandato uno, e solo in seguito si era reso conto che il libro che aveva ricevuto doveva essere di Mr Hobson, un vecchio amico di famiglia. Non la vide più, né seppe più nulla di lei. Tuttavia ora, mentre continuava a fissare la finestra, il ricordo di questa fine sfortunata divenne per lui incomparabilmente meno importante di una scena che gli ritornava alla memoria e che si svolgeva all'interno della stanza: Elizabeth sorrideva davanti alle candele accese dell'albero di Natale quando lui si era presentato alla festa e l'aveva rivista per la prima volta da quando, ancora bambini, erano andati all'asilo insieme, dieci anni prima, e prima che la serata danzante fosse finita si era accorto di essere profondamente innamorato di lei. Come sembrava insignificante ora la sua meschina timidezza in confronto al ricordo di quella felicità. Fece un passo verso il cancello. Non si aspettava affatto che El izabeth vivesse ancora in quella casa. Tuttavia, se avesse aperto il cancello, risalito il vialetto e suonato il campanello della porta, avrebbe potuto aprirgli qualcuno che sapeva qualcosa di lei. Ma non aprì il cancello. Si ricordò che la casa di lei non era la meta finale che s'era prefissato quando si era allontanato dalla stazione e si era diretto verso la città. Doveva proseguire. Poteva ritornare qui più tardi, forse domani. La sera stava diventando più scura e, sebbene fosse sicuro di camminare nella direzione giusta, voleva vedere distintamente ogni cambiamento che potevano avere fatto alle case lungo la strada che un tempo gli erano state così familiari. Arrivò alla fine di Northern Road e vide sul lato più distante dell'incrocio a Tcon cui finiva la via una casa quadrata di mattoni gialli, che riconobbe subito come la casa in cui era vissuto Mr 73

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