SOLDATO DI UMORISMO Wyndham Lewis traduzione di Gino Scatasta, illustrazioni di Andrea Pedrazzini Wyndham Lewis (Maine, Usa 1884 - Londra 1957), pittore e romanziere inglese, è conosciuto soprattutto per aver fondato con Ezra Pound la rivista "Blast", sulla quale teorizzò e propugnò il movimento del "vorlicismo ". Rispetto ai grandi del Novecento. viene considerato un minore, sebbene T. S. Eliot abbia riconosciuto la crucialità del suo linguaggio per lo sviluppo del modernismo (che forse Eliot pensava come un "movimento" di artisti mossi da intenti simili: idea che Lewis, dall'alto del suo Wyndham lew1, 111 un tata degli anni d 1 gioventù e, sotto, nel 195 l. snobismo, avrebbe sicuramente trovato disgustosa). Lewis deve la sua fama, unafama cattiva, a un libro nel quale si manifestò tutta la sgradevolezza delle sue posizioni ideologiche: una serie di articoli di giornale scritti dopo il settembre 1930 e raccolti l'anno seguente con il titolo Hitler. In quei saggi, dai quali avrebbe in seguito preso le distanze (ma troppo in ritardo per poter placare lafacciata democratica della comunità intellettuale), Lewis spiegava la rilevanza storica del nazismo e del concetto di razza, nel quale vedeva un antidoto al concetto marxiano di classe. Per quanto non si possano e non si debbano sdrammatizzare le sue prese di posizione ricorrendo a un concetto forte di creatività artistica, già invocato di fronte al ben più noto entusiasmo di Pound per il fascismo, il caso Lewis andava prima o poi riconsiderato; certo è che, ritrattazioni a parte, Lewis rimane fino alla fine un fascista convinto: per lui è quella l'unica possibile rivoluzione contro i valori della borghesia. Dopo un embargo durato fino agli anni Settanta, a risvegliare l'interesse per questo autore è stato un critico americano di sinistra, Frederic Jameson, con un libro del 1979 (sottotitolo: Il modernista come fascista). Nel 1982 Gianni Cianci ha poi curato per Selleria Wyndham Lewis. Letteratura/Pittura, una voluminosa raccolta di saggi. L'editoria però non ha raccolto questi suggerimenti, e Lewis continua a rimanere uno sconosciuto: ormai introvabile, per esempio, la traduzione di Enza Siciliano del suo più celebre lavoro, il romanza Tarr, pubblicato nella collana di letteratura della Feltrinelli diretta da Giorgio Bassani nel 1959, e prima ancora con il titolo Anarchia del sesso a Roma daJandi Sapi, nel 1948. In italiano è anche tradotto un saggio su Ezra Pound, nel 1958. Ostile ai propri contemporanei e a tutto ciò che è alla moda, non indifferente al miraggio di una continuità della quale l'avanguardia modernista sembra aver fatto il suo maggiore bersaglio, eppure lontanissimo dalla concezione mitologica del testo che anima Pound o Joyce, Lewis si presenta al lettore con una prosa collerica, profonda, che quasi riproduce il gesto della sua pittura. Dalla geografia della sua lingua emerge, anziché la prosa senza respiro di Joyce o il vortice citazionista di Pound, un umorismo militante, polemico e aggressivo, che testimonia di una certa ritrosia stilistica a schierarsi con le tendenze ermetiche dell'avanguardia. Eppure l'umorismo di Lewis non è facile, come si noterà leggendo A soldier of humor (pubblicato sulla "Little Review", dicembre 1917-gennaio 1918, e poi in apertura della raccolta The Wild Body, 1927). In questo testo il narratore osserva e satireggia la sua vittima, monsieurde Valmore, tratteggiandola con i toni del grottesco e rivelandone, anziché le potenzialità interiori, le idiosincrasie esterne. Ecco dunque un narratore "di superficie", che esita a definire i personaggi, invogliando nel lettore una sensazione di estraneità, quasi che lo spiritopolemico e tranciante dell'autore intenda tradursi in uno stile che rifiuta, pur senza ricorrere agli eccessi dell'avanguardia, il lettore. Un umorismo militante, dunque, e profondamente estraneo alla tradizione dello humour britannico, sebbene la parodia delfrancese e ilfascino per laferocia della Spagna siano luoghi comuni del mondo anglosassone di quegli anni. La risata di Lewis non deriva dall'ennui baudelairiano e neppure dalle dissacrazioni della letteratura più trasgressiva. Il suo personaggio, militante dello humour, lotta contro l'eccentricità britannica pur senza dimenticarne la retorica: da buon inglese, percepisce l'altro come uno scherza. una bizzarria culturale (ecco allora la fatica che talora emerge dalla lettura di Lewis): proprio perché l'altro non costituisce unpericalo reale, è l'humour l'arma con cui attaccarlo e con la quale difendere la propria sensibilità. Da cui l'interesse di questo racconto: lo humour diviene unaforma di lotta nella quale lo zelo del narratore, la sua vocazione alla satira. rivela un 'intensità paranoica profonda, di segno assolutamente opposto alla comicità di superficie. In questa tensione emerge uno dei nodi più complessi della prosa di Lewis, il tentativo di sovrapporre le profondità del realismo agli effetti di superficie dell'avanguardia e dei suoi linguaggi. (Roberto Cagliero) 51
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