Linea d'ombra - anno X - n. 73 - lug./ago. 1992

Di solito vive in abitazioni civili, come ha sempre fatto. Immaginiamo che io possa tornare indietro di cinquant'anni. Nella mia situazione avrei una casa, una cuoca, una cameriera, e, immagino, un calesse e un garzone di stalla, invece di un appartamento e una sola tuttofare. Ma si tratta di una differenza superficiale, io non credo che la gente ,.siadiversa, che cambi di molto - e se lo fa torna poi a essere quella di prima, non le pare? Ci deve pur sempre essere una vita famigliare. Ma un cambiamento c'è stato, sì. C'è stato senz'altro un cambiamento, nella vitafamigliare che lei ha sempre conosciuto. Non ci sono più i sotto-gruppi di cui parlava prima. No, perché le famiglie sono più piccole. Anche se questo non vale per certe famiglie cattoliche. Andava d'accordo con gli altri sottogruppi, lei? Ha detto che ce n 'erana due, uno di fratelli più grandi e uno di più piccoli. Sì, andavamo d'accordo, ma non ci capitava spesso di stare tutti insieme. Era una vita piuttosto diversa. Un po' come la vita della scuola. Ma alla fine siete riusciti a conoscervi bene? Oh, sì, ci siamo conosciuti, ma non molto profondamente. I miei due fratelli - uno morì prima di finire la scuola, di polmonite, durante le vacanze, e l'altro, che era Fellow al King's College di Cambridge, fu ucciso nella battaglia della Somme, a soli ventotto anni. Lai parla sempre con tanta emozione della prima guerra mondiale. Perché entrò nella vita della gente! Perché tutti gli uomini morirono. Il numero delle vittime è stato molto inferiore in quest'ultima guerra. Nella prima, invece, gli ufficiali dovevano condurre i loro uomini alla battaglia, e i tedeschi stendevano gli ufficiali, capisce? La seconda guerra mondiale era organizzata in modo diverso. Nella prima chiunque avesse un diploma universitario riceveva la nomina di ufficiale, subito, e doveva assumere incarichi pericolosi. Gente come mio fratello, o Rupert Brooke, una generazione intera, sparì semplicemente. E dicono - non posso garantire che le cifre siano vere - ma dicono che prima della guerra ci fossero quattro o cinque scrittori per ogni scrittrice, e che invece nel periodo tra le due guerre gli scrittori fossero per lo più di sesso femminile. Be', questo accadde perché gli uomini erano tutti morti, capisce, e le donne non si sposavano, non potevano, perché non c'era più nessuno da sposare, e quindi avevano tutto il tempo che volevano per scrivere, e in un buon numero di casi, credo, anche i denari, dato che i loro fratelli erano morti. Tutte queste cose, la solitudine, l'indipendenza economica, la disponibilità di tempo, spingevano a scrivere-non c'erano uomini, capisce? Unico, non è vero? Quando ha cominciato a scrivere? Ho cominciato tardi. INCONTRI/COMPTON-BURNEff Ma esiste anche un suo romanza giovanile, no? Sì, un lavoro giovanile (Dolores), ma ci mise le mani mio fratello e non mi interessa più, perché non riesco a ricordare quali parti abbia scritto io e quali mio fratello, in realtà. Ma la gente non smetterà mai di curiosarci, capisce. E lei non vuole che lofacciano? Non ricordo niente di quel libro, e ormai non posso più modificarlo. Ma la gente va pazza per i pettegolezzi, no? Certamente. Lei no? Be', no. Quando leggo uno scrittore, mi piace leggere i suoi veri libri. Quelli che lo scrittore riconosce come i suoi veri libri. Il resto non mi interessa, in realtà. Ha lasciato passare quattordici anni tra la stesura del suo primo libro e quella degli altri. Oh sì, un periodo di tempo molto lungo. Ovviamente lei voleva scrivere. 43

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