INCONTRI/COMPTON-BURNEff lvy Compton Burnett in una foto del 1929, da "Ideai Hame". Nella pagina di fronte, la scrittrice in una foto di Walter Bird, dal volume /vy and Stevie di Kay Dick IAllison & Busby, 1983) E avevano molte più certezze, molta più fede, no? Molte più certezze di quante non ne abbiano adesso. Alcune persone possedevano delle certezze solidissime, incrollabili. E questo non influenzava i loro rapporti personali? Io credo, capisce, che moltissime persone fossero credenti come lo ero io da piccola, ma solo perché non veniva loro in mente di mettere in dubbio la questione. Ma lei l'ha messa in dubbio ... doveva essere una dubitatrice nata. Sì, io l'ho messa in dubbio perché, naturalmente, la scienza cominciava a farsi sentire, capisce, e c'era Darwin, e ricordo che quando ero davvero molto piccola, non dovevo avere più di sette 42 anni, la governante- immagino che fosse una donna modernaci disse che gli uomini discendevano dalle scimmie. Ricordo di aver riferito alla bambinaia quello che aveva detto la governante, e che la bambinaia replicò che era male dire che gli uomini non erano stati creati dall'Onnipotente. Ha mai letto Darwin? No, non credo di averlo mai letto davvero, ma erano nell'aria, queste cose, capisce. Erano importanti, nel senso che mettevano sulla strada giusta, ma erano anche cose che uno avrebbe comunque capito da solo. Voglio dire che, naturalmente, dato che la scienza era nell'aria, la gente metteva in dubbio le cose molto prima. Mi sembra incredibile che la gente creda davvero a certe cose. Tutte queste conversioni al cattolicesimo ... ho sempre una gran voglia di chiedere ai convertiti, "Ma tu accetti davvero il dogma?" Non viene voglia anche a lei di fare domande del genere? Osa farle? Sono certa che lei osi fare qualunque cosa. Be', questo però non ho mai osato farlo. Ora, è vero che Alan Pryce-Jones è diventato cattolico? E Jimmy Lees-Milnes?' Ma credo che adesso si sia riconvertito. In cosa credeva la sua famiglia? Oh be', i miei fratelli, succedeva loro la stessa cosa che succedeva a me. La sua era una famiglia molto numerosa, no? Sì, ma come succede in tutte le famiglie molto numerose, c'erano dei sottogruppi, capisce. Io e due dei miei fratelli formavamo un gruppo a parte, avevamo più o meno la stessa età. Che cosa intende esattamente con "sottogruppo"? Intendo dire che noi tre formavamo un gruppo a parte; gli altri erano più piccoli o più grandi. E in una grande famiglia con una grande casa c'erano gli adulti, c'era la sala studio, e la stanza dei bambini. Noi eravamo autonomi, capisce? E suo padre e sua madre? Be', mio padre morì quando io avevo solo sedici anni. Mia madre, credo, perse o quasi la fede, perché noi l'avevamo persa. Ma morì ancora giovane, anche lei, prima dei cinquantasei anni. lo so che lei si irrita molto, quando qualcuno dice che scrive di un mondo che non esiste più, dato che, come ha appena detto, per lei invece gli esseri umani sono sempre gli stessi. Oh, io credo che il mondo esisterà sempre così com'è. È vero che io dato sempre i miei libri a un'epoca precedente, perché non si può dire di conoscere bene il mondo in cui si vive se non quando è giunto alla fine. In un certo senso bisogna aspettare che finisca, per capirlo del tutto. Le cose sono così fluide, ora. Io credo che alcuni di questi libri moderni che rappresentano la vita umana mediante personaggi che vagano per Londra e abitano in camere ammobiliate e vanno a letto con chiunque - non siano interessanti, perché, vede, io non riesco a leggerli. Non tutti vivono così, le pare? La gente non vive mica tutta come Jubb2 semplicemente.
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