accettarla o rifiutarla, perchè non è possibile arrivare a un compromesso" 2 • In particolare Trumbo attaccava la proposta di Kubrick di ampliare la trama del film con la "ribellione di Crixus" e conseguente "impiccagione di Crixus." Secondo la storia, Crixus era uno dei luogotenenti di Spartacus che pare abbia comandato un gruppo di 20.000 o 30.000 schiavi in una sommossa separatista interna all'esercito degli schiavi. Lui e i suoi uomini furono presto annientati dai romani, mettendo Spartacus e gli altri schiavi in una posizione di debolezza quasi fatale. Nel cambiamento della sceneggiatura proposto, Spartacus viene a conoscenza del complotto per dividere l'esercito degli schiavi e, nonostante qualche personale timore, fa impiccare Crixus per tradimento. Kubrick, seguendo il romanzo di Koestler, / gladiatori, attribuiva il motivo della rivolta di Crixus alla sua decisione di restare in Italia per poter depredare e saccheggiare le città della penisola. Trumbo, invece, seguendo il romanzo di Fast, assegnava a Crixus il disegno nobile, ma suicida, di marciare su Roma per rovesciare l'intero sistema basato sulla schiavitù. Né Kubrick né Trumbo sembrano però mettere in dubbio la premessa fondamentale: che Spartacus ricorre all'esecuzione di Crixus per far fallire la sua ribellione e mantenere l'unità. Nessuno dei due sembra essersi preoccupato del fatto che in entrambi i romanzi Spartacus rifiuta di mettere in pratica tali misure repressive e che la sommossa separatista di Crixus è abile ma vana. Trumbo, parlando dell'alta drammaticità presente nella nuova versione di questa parte della sua sceneggiatura, si rifà al conflitto tra Stalin e Trotsky: "Il conflitto tra Stalin e Trotsky fu più drammatico di quello, per esempio, tra Lenin e lo zar: perché Stalin e Trotsky avevano lo stesso obiettivo, mentre Lenin e lo zar avevano obiettivi diversi, e perché la guerra tra fratelli è più drammatica e più tragica di qualsiasi altra. Il principio cui mi sono attenuto scrivendo la parte è questo: Spartacus e Crixus hanno lo stesso obiettivo (la libertà), ma diverso è il modo in cui essi cercano di raggiungerlo (fuga via Brindisi/presa di Roma). Il loro conflitto ha una forte valenza morale: è una tragedia classica. Spartacus (alla fine) ... è obbligato a giustiziare Crixus per il bene di tutti"3 • Presentando Crixus come un estremista di sinistra invece che come un bandito, Trumbo cerca di eludere il secondo grande interrogativo riguardante l'idea di rivoluzione, un interrogativo posto a quell'epoca dalle rivelazioni del discorso segreto di Krusciov: ammettendo per un momento di poter rovesciare il vecchio ordine, la nuova situazione sarebbe realmente migliore? Non c'è forse una forte tendenza da parte dei capi di una rivoluzione di prendere il posto dei vecchi governanti, di diventare a loro volta la nuova classe dominante, di impossessarsi della parte migliore del bottino e di imporre una spietata dittatura per mantenere la nuova posizione di predominio? Questo problema è già stato sollevato nel film nella scena in cui Spartacus interviene per impedire a Crixus di condannare a morte come gladiatori due prigionieri romani. La ripresa di questo conflitto, tra un Crixus che vuole usare il suo potere per esaltare se stesso e uno Spartacus che concepisce per il popolo un nuovo mondo armonioso di vita SAGGI/COOPER in comune, avrebbe aggiunto al ritratto superficiale e romantico della politica della comunità degli schiavi presente nel film un'altra dimensione, più profonda. Trumbo prosegue nei suoi appunti con la richiesta esplicita ma poco convincente di eliminare dal film qualsiasi riferimento alle idee di Koestler. La sua ricapitolazione delle tesi di Koestler è corretta, ma il tentativo di spiegare quelle tesi con un attacco personale a delle presunte posizioni elitarie frustrate di Koestler, no. In effetti, come Koestler scrisse nella seconda parte della sua autobiografia, The Jnvisible Writing, è l'esercito degli schiavi "il vero eroe del libro, l'amorfa, inarticolata milizia semibarbara, che distrugge le principali vie di comunicazione d'Italia, saccheggia le città e sconfigge le disciplinate legioni di Roma"4. Come Fast, anche Koestler rende onore agli schiavi dichiarando che "gli schiavi erano sul punto di conquistare Roma e quindi di alterare l'intero corso della storia"5 • Ma allora, perché lari voluzione non riuscì? Secondo Koestler: "Spartacus è vittima della 'legge della deviazione' che obbliga il capo, sulla strada per Utopia, a essere 'crudele per il bene della pietà'. Egli è 'destinato a fare ciò che più gli ripugna ...' a liberarsi di ogni scrupolo nel nome di una scrupolosità maggiore, a attirare su di sé l'odio dell'umanità a causa del suo amore per essa, un amore astratto e razionale. Ma Spartacus si rifiuta di compiere l'ultimo passo - crocifiggere i celti dissidenti e instaurare una spietata dittatura - e con questo rifiuto egli condanna la sua rivoluzione al fallimento. In Buio a mezzagiorno il commissario bolscevico Rubashov segue la 'legge della deviazione' fino alla fine per poi scoprire che 'la ragione da sola è uno strumento imperfetto che conduce a un percorso così tortuoso e contorto che alla fine l'obiettivo sparisce nella nebbia"' 6 • Rifiutando Koestler, Trumbo ignora il fatto che anche Howard Fast aveva attribuito la sconfitta di Spartacus alla debolezza morale della classe degli schiavi, conseguenza di una vita di dura repressione. Più avanti nel romanzo, in una scena straziante, una vecchia schiava dice a Crasso, "Spartacus ci ha detto: sollevatevi e siate liberi! Ma noi avevamo paura: siamo forti eppure ci nascondiamo, piagnucoliamo e scappiamo via." E Fast da parte sua scriveva: "La moltitudine di schiavi che popolava il mondo romano non volle o non fu in grado di sollevarsi e di unirsi a Spartacus," condannando in questo modo la sua rivoluzione alla sconfitta. Secondo Trumbo, invece, fu la potenza di Roma, e non la debolezza degli schiavi, che rese impossibile la rivoluzione di Spartacus. Egli scrisse: "Koestler era interessato alle debolezze, ai vizi, alla degradazione e alla corruzione degli schiavi; il nostro interesse, invece, è quello di mostrare la loro forza, il loro crescente senso morale e la loro unità mantenuta fino alla fine, fino a quando l'ultimo di loro verrà ucciso. ...Stanley ha detto che vuole che Crixus sia un predatore, per sottolineare la corruzione degli schiavi. Questo sarebbe giusto se la nostra storia dimostrasse che è stata la corruzione degli schiavi a condurli alla sconfitta. Ma secondo la nostra versione la corruzione degli schiavi non avrebbe potuto condurli alla disfatta poiché centomila di essi resistettero fino alla morte in difesa gli uni degli altri e della libertà. Gli schiavi nella nostra storia furono 105
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