Linea d'ombra - anno X - n. 73 - lug./ago. 1992

SAGGI/COOPER SUL DESTINO DELLA RIVOLUZIONE! DEPRESSI E OfflMISTI Duncan Cooper Nella Relazione su Spartacus Trumbo si oppone con forza alle modifiche effettuate su molte delle sue scene della storia degli schiavi da persone che operarono a sua insaputa e senza il suo consenso. Trumbo ritiene che queste modifiche siano responsabili del passaggio graduale nella sceneggiatura dal concetto di Grande Spartacus a quello di Piccolo Spartacus. A quei tempi lo scrittore era ancora nella lista nera' e stava lavorando al film in segreto, di conseguenza non poteva essere sul set durante le riprese delle scene. Trumbo ritiene che queste modifiche siano state fatte sul set all'ultimo minuto e che siano il risultato di una macchinazione ideata da Stanley Kubrick per alterare radicalmente la natura della sceneggiatura. In realtà pare che queste modifiche siano state eseguite da Howard Fast in collaborazione con Kubrick e su richiesta di Kirk Douglas. Ma a prescindere dalle divergenze con Trumbo sul trattamento della storia degli schiavi, è difficile credere che Fast o Kubrick abbiano voluto arrivare di proposito a quel grossolano travisamento della storia che alla fine Spartacus fu. Secondo Kubrick il film doveva basarsi su un amaro realismo che non risparmiava né le illusioni della sinistra né quelle della destra. Con Spartacus Kubrick voleva mettere in evidenza la violenza e la malvagità sia dei padroni che degli schiavi, obbligando così il pubblico a operare una scelta tra i due. Nel corso delle riprese egli presentò una lista di circa diciassette "immagini cruente" da includere nelle scene di battaglia del film. Soltanto alcune vennero approvate da Kirk Douglas, e effettivamente girate; in seguito anche queste però vennero eliminate. Mostrando i terribili sacrifici che qualsiasi guerra impone ai combattenti, Kubrick sperava di sollevare il problema se uno scopo nobile, come quello della libertà, è sufficiente per giustificare il sacrificio umano. Forse la sua intenzione era di ridimensionare l'esaltazione della rivolta degli schiavi che si leggeva nella stesura di Trumbo, ma per poter fare questo egli avrebbe dovuto far affiorare la verità principale sugli eventi della guerra servile, una verità che gli altri membri del comitato esecutivo del film pareva volessero trascurare. Trumbo, da parte sua, si battè ostinatamente per il concetto di un Grande Spartacus che a suo parere riflettava meglio la storia. Tuttavia le sue argomentazioni appassionate e eloquenti furono screditate dalla stessa insistenza con cui egli sosteneva anche l'inevitabilità della sconfitta di Spartacus dopo che tutte le vie di fuga dall'Italia gli erano state precluse. Paradossalmente questa insistenza derivava dalla riluttanza di Trumbo ad affrontare un'altra realtà: il fatto che il fallimento delle rivoluzioni molte volte deriva tanto dalla debolezza e dagli errori dei rivoluzionari quanto dalla forza sovrastante degli avversari. A quanto pare il principale contrasto tra Trumbo e Kubrick, quindi, non era la questione se minimizzare o meno le vittorie militari di Spartacus, ma piuttosto se riconoscere o meno l'incap·acità degli schiavi nell'affrontare la nuova condizione di 104 uomini liberi come causa fondamentale della loro sconfitta. Questo problema della "relativa immaturità" dei popoli che nel corso di una rivoluzione si trovano a passare da un'epoca all'altra della storia è il tema del romanzo di Arthur Koestler su Spartacus intitolato/ gladiatori. Nello stesso periodo in cui la compagnia di Kirk Douglas, la Bryna Production, stava iniziando a lavorare a Spartacus, un'altra compagnia cinematografica stava preparando un film sullo stesso argomento, basato sul romanzo di Koestler. Anche la sceneggiatura di questo film, diretto da Martin Ritte con Yul Brynner nella parte di Spartacus e Anthony Quinn in quella di Crasso, è opera di un' altro scrittore cinematografico proscritto, Abraham Polonsky. In realtà, la sceneggiatura di Polonsky era stata mandata ai famosi attori inglesi - Olivier, Laughton e Ustinov - nello stesso periodo di quella di Trumbo, ma fortunatamente per Douglas, gli attori inglesi scelsero la sceneggiatura di Trumbo basata sul romanzo di Howard Fast; Ritt e Brynner comunque andarono avanti con il loro progetto, e Douglas riuscì a sventare i loro piani entrando in produzione per primo con una sceneggiatura incompiuta, in cui la storia degli schiavi e del protagonista erano appena abbozzati. In seguito, una volta che la storia era stata rielaborata e riscritta, Kubrick volle introdurre nella sceneggiatura basata sul romanzo di Fast alcune idee provocatorie tratte dal romanzo di Koestler. Sfortunatamente per Kubrick, Trumbo si oppose sempre con grande tenacia a quei cambiamenti. Nei suoi appunti, La sequenza sul Vesuvio: annotazioni egli fece il punto della situazione distinguendo tra la campagna portata avanti da tempo dal comitato esecutivo del film per sminuire la statura militare di Spartacus e la successiva campagna organizzata personalmente da Kubrick per ridurre di importanza la statura morale di tutta la rivolta: "Dopo il fallimento della prima campagna contro la levatura morale di Spartacus, mi resi conto che qualcuno stava preparando una seconda campagna con il fine di sminuire il protagonista; e questo qualcuno, mio caro Kubrik, eri proprio tu. Stanley aveva letto Koestler. Koestler è un uomo che per anni si lasciò catturare dall'idea di fare una rivoluzione e di guidare il caro popolo verso la libertà. Invece non ci fu nessuna rivoluzione, perché la gente, nella sua smisurata stupidità, non ha ritenuto opportuno seguire Mr Koestler, e Koestler, dopo quel fatale rifiuto da parte della gente, ha passato il resto della sua vita ad accusare la plebaglia che così poco aveva compreso le sue doti di leader. La sua tesi è semplice: la gente è stupida, corrotta e tutto sommato responsabile delle proprie sventure. I leader, invece, sono l'élite dell'umanità, tragicamente frustrati, tragicamente vinti e distrutti dalla decadenza e dalla volgarità della plebe che essi cercano di condurre verso la libertà. Così Koestler ha mostrato la stupidità della sua stessa gioventù ponendola sulle spalle della volgare marmaglia che rifiutò di riconoscere le sue virtù ... La questione non è se la teoria di Koestler sia filosoficamente o storicamente giusta o sbagliata; la questione è che tutte le teorie possono essere discusse, e la teoria di Koestler è diametralmente oppposta a quella della sceneggiatura di Spartacus. ...Io credo che sia assolutamente sbagliato voler inserire parte delle idee di Koestler in Spartacus. Tuttavia la teoria di Koestler affiora di continuo, non come 'cospirazione' ma come qualcosa di cui Stanley è convinto, e credo che non ci resti altro che

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