differenze del contesto. Può darsi che sia così, ma notiamo che questo fatto non elimina necessariamente il problema della sensibilità al contesto, e per due ragioni: (a) Ulteriori precisazioni sul contesto possono spiegare la differenza, ma dobbiamo essere in grado di specificare il contesto senza far riferimento a informazioni biologiche, altrimenti non abbiamo dato una spiegazione pienamente biochimica.D'altra parte, è possibile che spesso il contesto significativo richieda effettivamente informazioni biologiche - come avverrebbe se spiegassimo la sensibilità al contesto facendo in parte riferimento al fatto che la proteina era legata a un ricettore, a una membrana ecc. (questi ultimi termini appartengono alla biologia cellulare, non alla biochimica). (b) Anche se evitiamo di spiegare gli effetti del contesto direttamente in termini biologici, possiamo benissimo farlo indirettamente. Spiegare gli effetti del contesto dicendo che la proteina in questione ha una diversa conformazione richiede che si sia identificata quale conformazione conta come segnale e quale no. Come ho già sostenuto, la conformazione "giusta" per essere un a sequenza-segnale può essere definita, anziché in termini puramente biologici, come l'abilità della sequenza di svolgere la funzione biologica significativa. Si ha così la prova che il problema della sensibilità al contesto non può essere evitato facilmente, anche se una valutazione più SCIENZA/KINCAID sicura attende altri dettagli empirici. Notiamo comunque che, anche se in tutti i casi possiamo spiegare i dettagli in termini biochimici, i problemi delle realizzazioni multiple e della necessità di presupporre informazioni biologiche restano. Avere un resoconto puramente biochimico di ogni particolare sequenzasegnale è infatti perfettamente compatibile con la mancanza di proprietà biochimiche identificabili che definiscano l'affermazione "è una sequenza-segnale" o le sue suddivisioni; la prova fornita sopra indica che ci troviamo in questa situazione. Infine, consideriamo una naturale via d'uscita al problema della necessità di presupporre di informazioni biologiche: se "segnale" è definito in termini di funzione biologica, allora ci basta spiegare a loro volta quelle funzioni in termini biochimici. Naturalmente, nulla inficia automaticamente questa prospettiva. Ma le prove contrarie dovrebbero essere chiare. Bisognerebbe definire in termini biochimici tutte le informazioni biologiche usate per spiegare l'ipotesi del segnale. Ma quelle informazioni sononumerosissime: coinvolgono molteplici organelli, membrane, percorsi funzionali, recettori, segnali di arresto del trasferimento ecc. Ridefinire queste informazioni biologiche - molte delle quali ancora descritte in termini funzionali - potenzialmente risponderebbe a tutti i problemi fin qui sollevati: realizzazioni multiple, sensibilità al contesto e necessità di presupporre BORG M&P NON ROMPETEGLLI 'AMBIENTE. Rompete la disinformazione. Leggete La Nuova Ecologia. OggsionotuttiecologistAi.paroleP. erdifenderel'ambientneonbastaparlareo: gnunodevefarelapropriaparte.LaNuovaEcologila fa dasetteannioffrendoun'informazionaeggiornateaautorevolDe.al 7 maggio è inedicolacompletamenrtiennovata.Unanuovavestegrafical,acartasenzacloro, inchiestsec, operteid, ee,indirizzieconsigplierpraticareun'ecologidaomestica, difenderleasalute vivereil tempoliberoinarmoniaconl'ambiente. La Nuova Ecologia. Da questo mese ancora più nuova.
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