Michjusja ha persino frugato nei cassetti della mia scrivania. lo intanto ero sotto il letto e nessuno mi vedeva. *** Ero di nuovo sotto il letto e nessuno mi vedeva. Mia moglie e Michjusja parlavano di me nel più spiacevole dei modi. Non ho retto e ho gridato loro che contano fandonie. *** Son già passati cinque giorni da quando mi hanno pestato, ma le ossa continuano a farmi male. Il disarmato, o L'amore mancato Vaudeville tragico in un atto 1935 (?) LEv MARKOVIC (saltellando accanto alla signora): Permettete! SIGNORA (allontanandolo con le palma delle mani) - Lasciatemi! L.M. (saltellando): Permettete! SIGNORA (scalciando): Andatevene! L.M. (aggrappandosi con le mani): Una volta sola! SIGNORA (scalciando): Via! Via! L.M: Una botta soltanto! SIGNORA (muggisce, accidenti "no"). L.M.: Una botta! Una sola! SIGNORA (Strabuzza gli occhi). L.M. (fa confusione, infila la mano per estrarre il suo arnese e d'un tratto si intuisce che non riesce a trovarlo). L.M.: Aspettate! (sifruga dentro con lemani). Ma che dddiavolo ! SIGNORA (guarda stupita Lev Markovic). L.M.: Questa sì che è bella! SIGNORA:Cos'è successo? L.M.:Hmm... (si guarda intorno smarrito). Sipario Il sogno di due signore brune Due signore dormono, anzi no, Non dormono, anzi no, Certo che dormono, e sognano, Che dalla porta sia entrato Ivan, E dietro Ivan l'amministratore Che porta in mano un volume di Tolstoj, "Guerra e pace", parte seconda ... Anzi no, niente affatto, È entrato Tolstoj e si è tolto il paltò, Le galosce e gli stivali, E ha gridato: "Van'ka, aiutami!" Allora Ivan ha afferrato l'ascia E ha colpito Tolstoj sulla zucca. Tolstoj è caduto. Che vergogna! E tutta la letteratura russa è nel vaso da notte. 1934 19agosto 1936 POESIA/CHARMS Foma Bobrov e la sua consorte Commedia in 3 parti NONNABoBROVA (disponendo le carte per un solitario): Accidenti che carte. Tutto alla rovescia! Un re. E dove lo vado a infilare? Quando ne hai bisogno neanche un cinque. Mi venisse un cinque adesso! Adesso uscirà un cinque. Accidenti a te, un altro re! ( Getta le carte sul tavolo con tale forza che dal tavolo cade un vaso di ceramica e si rompe). NONNA:Ah! Ah! Signore mio! Carte del diavolo! (Striscia sotto il tavolo e raccoglie i cocci). Ridotto com'è c'è poco da incollare.· Era un bel vasetto. Non se ne trovano più così. Guarda dov'è andato a finire! (Si protende a raccogliere un altro coccio). (Nella stanza entra Bobrov). BosRov: Nonna! Che cosa combinate sotto il tavolo? NONNA:Niente, niente. E tu che cosa vuoi? BosRov: Sono venuto a chiedervi se non avreste una scatoletta di tè. NONNA:Aiutami a uscire da qui sotto. BosRov: Vi è caduto qualcosa? Ah, avete rotto un vasetto! NONNA: (scimiottandolo): Ave-e-ete ro-o-tto un va-a-setto! (Bobrov aiuta la nonna ad alzarsi. Ma appena la lascia andare, la nonna si siede di nuovo sul pavimento). BosRov: Vi siete seduta di nuovo? NONNA:Mi sono seduta, e allora? BosRov: Lasciate che vi aiuti. (La solleva). NONNA:Non usciva la carta giusta. Né così, né cosà ... E non tirarmi per le braccia, prendimi sotto le ascelle. E sempre soltanto re, capisci, uno dopo l'altro. Mi servivano dei cinque, e uscivano solo re. (Bobrov lascia andare la nonna e quella di nuovo si siede sul pavimento). Ah. BosRov: Accidenti! Vi siete seduta di nuovo. NONNA:Come sei noioso: mi sono seduta, e basta! Che cosa vuoi dame? BosRov: Sono venuto a chiedervi una scatoletta di tè. NONNA:Lo so. Lo hai già detto. Non mi piace sentire venti volte le stesse cose. Sai dire soltanto: Ah, vi siete seduta di nuovo! e una scatoletta di tè. Cos'hai da guardare! Alzami, ti dico. BosRov (sollevando la nonna): Adesso, se permettete, vi porto in poltrona. NONNA:Parla di meno e tirami su come si deve. Volevo dirti, quasi me ne dimenticavo: la porta, la porta della mia camera si chiude di nuovo male. Hai fatto il lavoro con i piedi. BosRov: No1 ho messo le staffe sui cardini. NONNA:E tu credi che io capisca cosa sono le staffe e i cardini. Non me ne faccio niente. Voglio solo che la porta si chiuda. BosRov: Per questo non si chiude, perché i cardini non si incastrano nelle staffe. NONNA:Basta, basta, te la sbroglierai tu. lo voglio solo ... Ah (Si siede di nuovo sul pavimento). BosRov: Dio bono! 67
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