Linea d'ombra - anno X - n. 72 - giugno 1992

L'AVVENTURA DI UN CATERPILLAR e altre avventure Daniil Charms a cura di Gianpiero Piretto Daniil Charms è uno dei tanti pseudonimi di Daniil lvanovic Juvacev ( 1905-1942), eccentrico autore teatrale e fantasioso poeta, prosatore e musicista e disegnatore, fondatore degli "Oberiuty" (che si definivano "pensatori naturali" e combattevano l'ipocrisia del gusto e del mondo che li circondava nel clima infuocato delle avanguardie postrivoluzionarie). Negli anni di Stalin fu ovviamente criticato e censurato, e infine arrestato. Nel 1942, alla moglie che lo visitava in carcere, ne fu annunciata la morte. La sua opera è ormai nota anche in Italia grazie alla raccolta di scritti vari curata da Rosanna Giaquinta, Casi (Adelphi 1990). Nella sua produzione rientrano, accanto alle filastrocche per bambini che gli garantirono il pane in vita e ai testi tra l'assurdo e il grottesco che lo resero famoso post mortem 1 , brevi composizioni in quello stesso stile a cui si aggiunge un carattere provocatorio, sul filo dell'erotismo, o comunque irriverente nei confronti delle categorie che la cultura e il potere sovietico di quegli anni ritenevano sacre, inviolabili o indecenti. Queste composizioni, brevi vaudevilles, scenette teatrali di poche battute, annotazioni quotidiane, fino a oggi non erano state pubblicate in Unione Sovietica, nonostante la letteratura russa conosca un'antica tradizione di violazione delle norme, di parodistica, di irriverenza. In ambito folcloristico le fiabe popolari "proibite" 2 , rientranti nella sfera dell'anticomportamento, che si esprimeva nel rifiuto consapevole delle norme accettate e contribuiva alla conservazione dei riti pagani tradizionali, raccontate agli adolescenti come parte della loro educazione sentimentali. In ambito letterario i poemetti erotici, alla soglia della pornografia, di illustri poeti quali Puskin 3, o le escursioni in prosa di questo carattere di autori decadenti 4. In questa tradizione si inseriscono alcune delle brevi composizioni di Charms, conservate nel reparto manoscritti della Biblioteca Saltykov Scedrin di Leningrado, che l'organo di stampa sovietico 'Rossija" (Russia), giornale del presidio del Soviet Supremo della Repubblica Federativa Russa, ha pubblicato per la prima volta in URSS nel febbraio dell'anno scorso, in piena glasnost', pochi mesi prima che l'Unione Sovietica finisse i suoi giorni, titolandole Un Charms che non si può rappresentare. Dalla breve rassegna ne abbiamo scelte alcune, fra quelle tuttora inedite anche in Italia. I personaggi che le popolano sono gli stessi incontrati nel ciclo di racconti Casi, sospesi tra il cielo e la terra, tra le stesse crudeltà, lo stesso cinismo, la stessa acrimonia dell'uomo contro l'uomo, conditi in questa circostanza da un gusto per l'erotico che si aggiunge a quello già noto per il macabro e il truculento, senza mai però trascendere il buon gusto. Amorali e immorali erano gli eroi di Charms, la stessa vita, non il narratore che la viveva e rappresentava. Indecente e sconveniente era piuttosto quella censura che non ne permise la pubblicazione a suo tempo e per molti anni ancora. Lo stile laconico e irridente di Daniil Charms, il suo prezioso e raro senso dell'ironia vincono ancora una volta sulla scabrosità dei temi e un'altra gustosa e sottile fetta di russicità si chiude agli occhi del lettore anche grazie ai poemetti di poche righe o alle scenette quotidiane di sapore un po' spinto. Banja La banja è un posto disgustoso. Nella banja si gira nudi. Ma gli uomini non sanno stare nudi. Alla banja non c'è tempo per pensare a queste cose, ci si deve strofinare la pancia con la spugna e insaponarsi sotto le ascelle. Dappertutto calcagni nudi e capelli bagnati. Alla banja c'è puzza di urina. I veniki percuotono la pelle porosa. Una tinozza d'acqua saponosa è oggetto di invidia comune. Gente nuda si azzuffa con le gambe cercando di colpire coi calcagni la mascella del vicino. Alla banja la gente è spudorata e nessuno fa sforzi per essere bello. Qui tutto è in mostra, sia la pancia cascante che le gambe storte; e la gente si muove incurvata, pensando che così sia più decoroso. Non per niente una volta si riteneva che la banja fungesse da tempio per le forze del male. A me non piacciono i luoghi pubblici dove uomini e donne sono separati. Persino il tram è più piacevole della banja. L'avventura di un caterpillar 13 marzo 1934 Misurin era un caterpillar. Per questo, ma può anche darsi che non sia stato per questo, amava stare sdraiato sotto il divano o dietro l'armadio e aspirare la polvere. Visto che era una persona non particolarmente scrupolosa, capitava che per un giorno intero il suo muso giacesse fra polvere e peluria. Una volta fu invitato da amici e Misurin decise di darsi una passatina al viso. Versò in un catino dell'acqua tiepida, vi aggiunse un po' di aceto e immerse il viso in quell'acqua. Evidentemente nell'acqua c'era troppo aceto, e Misurin si accecò. Fino a tarda età andò in giro a tentoni e per questo, o forse può darsi che non sia stato per questo, prese ad assomigliare ancor più a un caterpillar. 16 agosto 1940 I tormenti personali di un musicista *** Mi avevano dato dello scellerato. Ma è forse così? No, non è così. Non intendo fornire prove. *** Ho sentito mia moglie che diceva al telefono a un certo Michjusja che io sono stupido. lo allora stavo sotto il letto, e nessuno mi vedeva. Oh! Cos'ho provato in quel momento! Volevo saltar fuori e gridare: "No, non sono stupido"! Mi immagino che cosa sarebbe successo! *** Ero di nuovo sotto il letto e nessuno mi vedeva. Ma io riuscivo a vedere ciò che combinavano quel Michjusja e mia moglie. *** Oggi mia moglie ha di nuovo ricevuto quel Michjusja. Comincio a pensare che, agli occhi di mia moglie, sto passando in secondo piano.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==