Linea d'ombra - anno X - n. 71 - maggio 1992

ADOZIONE E AFFIDAMENTO punto è accettabile, è auspicabile? In campo giuridico la questione della degiurisdizionalizzazione è molto dibattuta, oggi. Quello che si sostiene da parte di molti, è che ai magistrati dovrebbe essere sottratto il potere di giudicare nel campo dei rapporti umani, se non ci sono reati veri e proprii. È una questione su cui merita riflettere: tutto quello che attiene alle decisioni personali potrebbe essere sottratto al giudizio della magistratura. Quindi anche questioni come l'accoglienza di bambini non generati dalla coppia: adozione, affidamento ... io, negli ultimi anni, mi sono convinta che non sarebbe un progresso: delle regole ci devono essere. Se parliamo di adozione, il problema delle regole, delle scelte, delle valutazioni diventa ancorapiù delicato: anche qui, che tipo di valutazionepossiamo ipotizzare?Possiamo valutare apriori la capacità di una persona, o di una coppia, di essere genitori "buoni abbastanza" per un bambino? No•z rischiamo, come in casi che ho seguito personalmente, che periti più o meno disinvolti giudichino "inadatte" persone che sono, semplicemente, poco simpatiche, o peggio ideologicamente troppo distanti dalle convinzioni del1'"esperto"? Francamente, sono rischi che vedo, ma che sono infinitamente meno gravi di quelli che corrono i bambini, in assenza di regole precise. Di questo mi sono convinta quando ho scoperto che esiste una commissione internazionale destinata a studiare la tratta in schiavitù. Tratta in schiavitù di LATERRA bambini, destinati al lavoro, o all'abuso sessuale, o anche all'adozione. Se quest'ultima ipotesi è meno agghiacciante, resta comunque il fatto che se esiste un commercio di questo genere, non possiamo che richiedere una regolamentazione internazionale che lo fermi. L'adozione deve avvenire in situazioni di accertato abbandono, e devono esserci strumenti precisi per accertarlo: non basta che il bambino stia per strada, o che "qualcuno" sostenga che è stato abbandonato. Prima di sottrarre un bambino alla sua realtà, alla sua cultura, bisognerebbe avere sufficienti certezze di agire per il meglio. Non è affatto detto che una casa, più cibo e più benessere compensino lo strappo affettivo. È questo che bisogna accertare: i legami affettivi e culturali che legano il bambino al suo ambiente; se davvero sono troppo scarsi, l'adozione è una buona risposta, una risposta auspicabile. Lei è favorevole, quindi, all'adozione internazionale. Sono favorevole, in questi termini. Ripeto, l'aspetto che considero più importante è proprio il legame con la cultura di origine: non deve essere cancellato, non deve essere rinnegato o distrutto. In tutti i casi che conosco, la spinta di questi bambini, specie nell'adolescenza, a ritrovare le proprie origini, a tentare il possibile per riallacciare legami con la propria cultura è fortissimo. Non sempre i genitori adottivi sono pronti ad accettare questa richiesta, a rispondere adeguatamente. ... e =

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