Linea d'ombra - anno X - n. 71 - maggio 1992

INTERURBANA e altre poesie Tony Harrison traduzione di Massimo Bacigalupo Un poeta della classe operaia Maggie Rose Tony Harrison. poeta, drammaturgo e traduttore, non ha voluto concedermi un'intervista registrata perché preferisce ciò che è effimero, da una chiacchierata con gli amici a un buon bicchiere di vino (e lui se n'intende!). Ho quindi passato un paio d'ore a conversare con lui, ascoltando quella sua voce marcata dal ritmo caratteristico dello Yorkshire: una voce che ,i anima e si arrabbi:1 quando parla della Inghilterra d'oggi. Così. anche dalla sua recit:1 di poesie al Piccolo Teatro di Milano, fatta nel mese di novembre. non rimane altra traccia che nella memoria del folto pubblico che l'ha Tony Ho111son111uno foto I d di Christopher WordeJones asco tato con gran e attenzione e talvolta commozione. La produzione artistica di HaJTison è estremamente controversa. Le sue liriche a sfondo politico-sociale riescono spesso a dividere i critici: alcuni lo considerano uno dei poeti più importanti della sua generazione, mentre altri lo condannano in quanto artista impegnato. Oltre a scrivere poesie, Harrison collabora regolarmente con il Royal National Theatre, realizzando adattamenti da testi del passato come, ad esempio, una sua splendida versione di un ciclo di drammi medioevali, intitolato The Mysteries (1985). L'opera durava un'intera giornata, e me la ricordo personalmente come una delle mie esperienze teatrali più belle in quanto Harrison riuscì a ricreare un teatro popolare che coinvolgeva totalmente gli spettatori. Tony Harrison è nato cinquantaquattro anni fa a Leeds, nello Yorkshire, nella parte settentrionale della Gran Bretagna; come altri drammaturghi della sua generazione - Arnold Wesker e Trevor Griffiths - proviene anch'egli dalla classe operaia. Mi ha raccontato di aver potuto tran-e beneficio dalle riforme scolastiche effettuate dai laburisti all'indomani della seconda guerra mondiale; dopo aver studiato latino e greco alla scuola superiore, si è laureato in lettere classiche all'università di Leeds. Simili rarità vanno scomparendo nell'Inghilten-a segnata dall'appiattimento culturale e dal drastico taglio dell'appoggio alle classi subalterne operato durante il decennio della Lady di Fen-o. HaJTisonquindi è un eccezionale "working class poet" poiché la sua poesia unisce magistralmente il dialetto dello Yorkshire, il linguaggio colloquiale e forme linguistiche alte. Sono proprio le stesse caratteristiche di linguaggio e stile- assai insolite ormai negli scrittori inglesi contemporanei - che riscontriamo nei grandi poeti del cinquecento come Shakespeare e Marlowe. In tutte le sue liriche HaJTisonpersiste nel tentativo, come lui stesso l'ha definito, di "far esplodere" la lingua inglese. Così usa le armi proprie 56 del poeta per condun-e una sua feroce battaglia contro iI sistema poi itico inglese. Percorrendo la produzione poetica di Harrison, troviamo che le prime liriche derivano soprattutto dal suo senso di sradicamento dalla famiglia e dalla classe di origine. La poesia diventa veicolo per esprimere il suo profondo disagio in quanto l'istruzione scolastica gli impedisce di comunicare con i suoi genitori e al contempo non può venire accettato dalla classe borghese che deride persino il suo modo di parlare. La sua alienazione viene espressa nella raccolta The School of Eloquence (La scuola di eloquenza) del 1978. Il brevissimo componimento "Heredity" colpisce per l'ironia in cui traspare una grande vivacità: Come sei di ventato poeta, è mistero Di dove hai preso il tuo talento? Dico: avevo due zii, Joe e Harry Uno balbuziente e l'altro muto. Come mi ha rivelato lo stesso Harrison, nel 1985 si trovò al centro di una polemica in occasione di una pubblicazione della sua poesia di denuncia intitolata "V", ispirata a una sua visita al cimitero dello Yorkshire dove sono sepolti i suoi genùori. In un linguaggio talvolta violento, egli descrive la sensazione di profondo allarme che prova davanti a quelle tombe imbrattate di graffiti e scritte oscene ad opera di bande di "hooligans", le quali, sfogando la loro rabbia per le sconfitte della squadra del cuore, rovinarono il cimitero di Leeds che si trova dietro le terrazze dello stadio. Questa esperienza gli rende visibile la decadenza della società inglese sotto il governo thatcheriano: These Vs are ali the versuses of life From Leeds and Derby Black and White and (as I' ve Known to my cost) man V wife Communist V fascist, left V right class V class as bitter as before The unending violence ofUs and THEM Harrison mi dice- di essere entusiasta della sua ultima produzione televisiva in quanto ha sperimentato un modo nuovo di scrivere. Blasphemers' Banquet del 1989 è un film-poesia, dedicato a Salman Rushdie che allora venne condannato a morte dagli integralisti islamici. Con la cinepresa Harrison è riuscito a cogliere un incalzante susseguirsi di immagini che parlano delle violenze religiose, che gli hanno a loro volta suggerito i versi che vengono recitati da una voce fuori campo. HaiTison mi ricorda che la massima autorità della chiesa anglicana, l'arcivescovo di Canterbury, si era opposto àtla programmazione del film sulle reti televisive in quanto, a suo avviso, incitava alla violenza "in una situazione che era già delicata". Così quando il film andò in onda, suscitò un acceso dibattito che divise la stampa nazionale. HaJTison è quindi uno dei pochi poeti contemporanei che porta i suoi versi "in prima linea". Mi ha infatti confidato, con gli occhi che gli brillavano, che la sua ultima raccolta dedicata alla guerra del Golfo ha venduto poche copie. Poi ha spiegato che in quei giorni caldi, man mano che scriveva i suoi versi, The lndipendent li pubblicava puntualmente e così tanta gente si è fatto un "libro-giornale" ritagbandosi le pagine del quotidiano. E per il futuro? Harrison ha lasciato Milano diretto verso la Grecia, dove lavorerà a un nuovo testo dedicato, non a caso, al mito di Prometeo. E nonostante la crisi del teatro, che incombe anche in Inghilterra, sta per formai·e una sua compagnia teatrale composta di un coro di più di seicento donne assieme a degli attori professionisti, tutti provenienti dalle regioni dell'Inghilterra settentrionale perché, secondo HaiTison, soltanto un teatro classico e nello stesso tempo locale, può salvare il teatro dallo stato disastroso in cui versa, ridandogli quell'energia che gli permetterà di poter di nuovo dialogare con tutte le classi sociali.

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