Linea d'ombra - anno X - n. 71 - maggio 1992

MITI SESSUALI Incontro con Spike Lee a cura di ]anice Mosier Richolson traduzione di Giusi Valent Spike Lee ( 1957) è un noto attore e regista cinematografico statunitense. Ha raccontato con toni da commedia la vita dei neri e le contraddizioni razziali negli USA in Lola darling (1986), Fa' la cosa giusta (1988), Mo better blues (1990), Jungle Fever (1991). Qual è lo scopo principale dei tuoi film? lo cerco di portare sullo schermo la cultura afro-americana. Ogni gruppo, ogni cultura, ogni etnia ha bisogno di vedere la propria immagine riflessa sullo schermo. Quello che i registi neri possono fare è portare la nostra cultura sullo schermo, come Fellini fa per gli italiani e Kurosawa per i giapponesi. Tu dici che i tuoi film sono delle "cartine di tornasole", che tastano il polso dell'opinione pubblica riguardo alle questioni sociali. Pensi che il cinema possa avere un ruolo importante all'interno della società nella lotta contro il razzismo e il pregiudizio? Non credo che i rrùei film faranno piazza pulita di razzismo o pregiudizio, iI risultato rrùgliore che possono ottenere è stimolare la discussione. Nei rrùei film cerco di far vedere che esiste un problema, e molto serio, perché il razzismo è un tema vastissimo. Penso anche che la situazione sia quella di sempre: il pregiudizio è ancora presente, sia negli Stati Uniti sia in Europa, e secondo me si basa sull'ignoranza. Spesso il razzismo è strettamente legato allo sfruttamento e al denaro. La peggiore menzogna che a mio parere sia mai stata contrabbandata al popolo americano è "se sei un americano, non importa quale sia la tua razza, la tua nazionalità, la tua religione o la tua fede - sei un americano, questo è quello che conta". Questa è una menzogna, ed è sempre stata una menzogna. Gli Stati Uniti si fondano sulla Costituzione degli Stati Uniti, e in questa Costituzione si dice che i neri sono tre quinti della popolazione mondiale e possono essere venduti come una proprietà ... come bestiame. I neri sono stati educati e abituati a odiare se stessi. Ci hanno insegnato che tutto ciò che è nero è negativo o spregevole, ci hanno detto che l'Africa, la nostra patria - che è la culla della civiltà - è un posto dove i cannibali scorrazzano in giro nudi, appesi agli alberi. Due dei tuoi film sono incentrati sul rapporto tra afroamericani e italo-americani. Perché proprio questi due gruppi etnici? New York City è formata da molti gruppi etnici diversi. Questo per dire che di scontri interrazziali non ci sono solo quelli tra neri e italiani, però sono i più violenti che ho in mente. Non so perché, ma quando neri e italo-americani si trovano insieme la maggior parte delle volte finisce con uno scontro. Prendiamo per esempio l'uccisione di Yusuf Hawkins. Un giorno lui decide di cercare un macchina usata, si avventura per caso in un quartiere a prevalenza italo-americana, e viene ucciso. INCONTRI/LEI Jungle Fever l'hai dedicato alla memoria di Hawkins: questo vuol dire che c'è desiderio di vendetta nell'aria? No, non penso che ci sia nessun desiderio di vendetta. Quello che è successo nel 1989 è successo allora. Oggi, a due anni di distanza, sono molto più mite, più moderato. Nei tuoi film usi l'espressione "jungle fever" per indicare l'attrazione sessuale che certi bianchi e certi neri sentono gli uni verso gli altri. Hai mai provato questa ''jungle fever", questa febbre selvaggia? No, non ho mai avuto una relazione con una donna bianca. Qual è stata la tua linea di ricerca? È un film basato su esperienze personali o sull'invenzione? Tutte e due. Molti dei miei film sono basati sull'esperienza personale: rrùa madre morì nel 1977, quando avevo vent'anni, e mio padre si è risposato con una bianca. Questo probabilmente c'entra qualcosa. Si amano molto, e hanno avuto un figlio, ho un piccolo fratellino. Non siamo in buoni rapporti, ma non perché lei è una bianca. Io ero il primo figlio di mia madre, quindi l'attuale moglie di mio padre non sarà mai per me come una madre. Che cosa pensano lei e tuo padre del film? Non l'hanno ancora visto. Per lui penso che sia duro da digerire, e a lei non credo che piacerà. Ma ... Che cosa dovrebbe fare ... picchiarrrù? Sono cresciuto ormai. Cosa volevi rappresentare con questo film? Quello che volevamo fare era mettere in scena i rrùti sessuali. La cosa importante del film è che i personaggi di Flipper e Angie, interpretati da Wesley Snipes e Annabella Sciorra, non sono attirati l'uno verso l'altro dall'amore, ma dai rrùti sessuali. Se sei un nero che vive in questo paese, vieni costantemente bombardato dal rrùto della donna bianca, personificazione della bellezza - e dài e dài, in televisione, al cinema, sulle riviste: capelli biondi, pelle liscia, occhi azzurri, naso sottile. Se sei un nero non ti potrai mai identificare in questo ritratto-non coincidi con l'immagine, quindi non sei bello. E allora ci facciamo tagliare il naso per averne uno più sottile ... ci facciamo operare le labbra ... mettiamo lenti a contatto azzurre o verdi. E perché? Perché è questo che ci martella senza tregua. Il personaggio di Annabella Sciorra crede nel mito del nero maschio da monta, superman del sesso, con un pene lungo due spanne. Questi sono i miti sessuali che uniscono le due persone. Quello che intendi dire è che vogliono esplorare i miti sessuali, che sono curiosi di conoscere l'uno la pelle dell'altro? Alla base del loro rapporto c'è questo. Una cosa che molti non colgono è che il film non è solo sul matrimonio e le relazioni interrazziali, ma sul problema dell'identità. Alcuni dei personaggi sono il prodotto di matrimoni rrùsti, come per esempio mia moglie che nel film ha padre nero e madre bianca. Lo stesso vale anche per la moglie di Flipper. Nel film la gente continua a parlare della propria identità, della propria appartenenza. Si fa la distin53

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