LA PRIMA AGENZIA SUIPROBLEMI DELL'EMARGINAZIONE DELLAPACEDELL'AMBIENTE Aspe, agenzia di stampa quindicinale edita dal Gruppo Abele, è uno strumento per giornalisti e operatori sociali. NOTIZIE CHE PUNGONO • Inchieste, opinioni, fatti e commenti, documenti, esperienze, inserti, notizie bibliografiche, appuntamenti • Numeri «speciali» monografici • 12 redazioni sul territorio nazionale • Banche dati in collegamento con centri di documentazione specializzati nelle tematiche trattate dall'agenzia • Aspeuropa, uno spazio specifico sulle politi<:he sociali europee, dal 1991 • Osservatorio sulla nuova legge sulla droga 30 CONFRONTI crescente influenza del le organizzazioni). Ma tutto il suo schema risente di una semplificazione estremistica, per cui l'intera modernità illuministica sembra consegnata alla dissennata cultura dell'illimitato. Prendiamo il caso dell'aborto: si può benissimo riconoscere che la natura, la biologia, riafferma comunque il suo indiscusso primato, però se l'umanità, consapevole dei suoi limiti e della sua "infermità", può ridurre di un po' il peso della casualità nell'esistenza, se può risparmiarsi sofferenze addizionali, perché parlare severamente di dominio prometeico sulla natura, di progetto luciferino? È come se per Lasch, a cui pure sta a cuore la libertà dell'individuo, non si dà più alcuna possibilità dialettica dell'illuminismo: una volta cioè che l'uomo si mette in testa di ridurre il caso e di "correggere" la natura (anche solo parzialmente) si crede subito onnipotente e imbocca una strada senza uscita, di esito tragico (questo ragionamento non è mai esplicito, ma si può ricavare da certe formulazioni polemiche). Al termine del suo Profilo ideologico del Novecento Norberto Bobbio indica gli obiettiIndia,Canada,Usa. vi del pensiero radicale degli anni Ottanta: difesa dell'ambiente e pace universale. Entrambi questi obiettivi hanno a che fare con l'etica dei limiti di Lasch e con la tradizione populista da lui evocata. Ora, difesa dell'ambiente e pace universale (una pace che sia davvero tale per tutti, e non imposta dall'alto) implicano costi elevati per noi abitanti dei paesi ricchi (diciamo: povertà relativa, o drastica e irrevocabile riduzione degli standard di consumo). Le pagine di Lasch, al di là di alcune forzature, ci abituano forse a vedere tutto questo in una luce non soltanto punitiva, fanno intravedere nuovi punti di vista, suggeriscono impreviste associazioni tra diversissime tradizioni. Probabilmente la sua affilata disamina doveva applicarsi di più ai valori della borghesia piccola piccola, forse lo ha tradito un eccesso di ottimismo sociologico, però l'asse del suo discorso e il senso della sua polemica era un altro. Come lui e i suoi everymen anche noi d'altra parte non pensiamo più che il nostro "unico e vero cielo" coincida con la terra promessa del progressismo, o riposi in un qualche futuro. le storie di emigazione di B.Mukheriee Paola Splendore Nella sua casa suburbana di Detroit, il signor Bhowmick si è costruito un tempietto dedicato alla dea Kali, ma per il resto sembra perfettamente acclimatato ai ritmi e ai riti della cultura americana. Quando apprende però che la figlia nubile si è sottoposta a un trattamento di inseminazione artificiale, qualcosa dentro di lui si spezza spingendolo a colpire con un mattarello la pancia della figlia. Anche Ratna, lamoglie indiana di GraemeClayton, professore ordinario alla McGill University di Montreal, è all'apparenza perfettamente integrata e soddisfatta, ma la possibilità di un trasferimento a Toronto, dove la vita per una "paki" è un inferno, diventa una minaccia insostenibile. La "nostalgia" dell'India conduce il dottor Patel, psichiatra indiano in un ospedale diNew York e sposato con un'americana, verso una sgradevole avventura con una ragazza indiana adocchiata in un negozio di Manhattan. Sono momenti conflittuali nella vita di indiani emigrati in America la cui identità, troppo a lungo negata o sopraffatta, esplode all'improvviso producendo il senso di una inassimilabile diversità. I protagonisti dei racconti di Bharati Mukherjee, Episodi isolati (Feltrinelli 1992), sono uomini e donne che hanno finalmente realizzato il "sogno americano" e ora devono venire a patti con una realtà diversa da quella che avevano immaginato. E sebbene molti di loroabbiano scelto volontariamente di trasferirsi ali' estero-edi naturalizzarsi nel nuovo paese, si portano dentro una ferita aperta e vivono una condizione di disagio permanente. Le loro sono storie di sradicamento e di solitudine non meno di quelle di chi vive per necessità la condizione dell'immigrazione, magari in clandestinità. Perché nonostante la diversa spinta iniziale, la vita di un espatriato in un paese culturalmente distante, è comunque e continuamente esposta alla emarginazione della diversità o alla perdita progressiva dell'identità culturale: "Si è costretti a viverenell'incertezza ...rinunciando,annodopo anno, a pezzetti riluttanti di sé, aggrappandosi ai ricordi di un passato sempre più lontano". È
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