AMNESTY INTERNATIONAL presenta tre esempi di quanto i governi considerino importante il rispetto dei diritti umani: KUWAIT 'UMASRHEHADEH ' Abdallah Hamdan Abu Shanab Palestinese di nazionalità giordana, nel giugno 1991 è stato condannato a 15 anni di reclusione, al termine di un processo iniquo, per aver "collaborato" con gli iracheni durante l'occupazione del Kuwait. 'Umar Shehadeh 'Abdallah Hamdan Abu Shanab, nato in Kuwait 31 anni fa, è stato arrestato alla fine del febbraio 1991 nell' ospedale al-Razi di Al-Kuwait City; dopo tre mesi di silenzio, le autorità hanno comunicato ai familiari che l'imputato era stato processato secondo le disposizioni della Legge Marziale e condannato a quindici anni di carcere per aver collaborato con le truppe di occupazione irachene, ovvero per aver prestato cure mediche ai soldati che venivano ricoverati nell'ospedale dove lavorava. Molti processi per "collaborazionismo" sono risultati iniqui: agli imputati non è stato consentito di difendersi né di ricorrere in appello. 'Umar Shehadeh 'Abdallah Hamdan Abu Shanab ha dichiarato di essere stato torturato nel corso della detenzione. È attualmente detenuto in isolamento nella prigione centrale di Al-Kuwait City: neanche i familiari possono comunicare con lui. AI teme che 'Umar Shehadeh 'Abdallah Hamdan Abu Shanab co1n il rischio di subire ulteriori torture e chiede alle autorità kuwaitiane di pon-e fine all'isolamento del detenuto e di riesaminare il suo caso. fil )]ID )]l fil n 1Jil a: @ GHANA JACOJBABUYNIDANA Ex ispettore capo di polizia, ha scontato otto anni di carcere ed è attualmente sottoposto a detenzione amministrativa per aver accusato il governo dell'omicidio, avvenuto nel 1982, di tre giudici dell'Alta Corte ed un ufficiale dell'Esercito. Grazie alle indagini svolte da Jacob Jabuni Yidana, la Commissione d'Inchiesta che si stava occupando del quadruplice omicidio aveva rinviato a giudizio 10 persone, tra cui il responsabile della Sicurezza Nazionale. Di questi dieci accusati, quattro vennero condannate a morte e fucilate nell'agosto 1983, al termine di un processo iniquo e fortemente influenzato dal Governo; altri cinque imputati, tra cui il responsabile della Sicurezza Nazionale, furono prosciolti per ragioni di opportunità politica. Sempre nell'agosto 1983 Jacob Yidana venne processato, e condannato a otto anni di reclusione senza possibilità di appello, per aver dato riparo ad uno degli autori del fallito colpo di stato del 1982: le prove contro Jacob Yidana vennero fabbricate dal governo, ricorrendo anche alla tortura nei confronti dei testimoni. Jacob Yidana si trova attualmente in detenzione amministrativa, grazie ad un'ordinanza sulla custodia cautelare che ha retroattivamente reso legale la sua prigionia. Al ritiene :che Jacob Yidana sia un prigioniero per motivi di opinione e ne chiedeche Jacob Yidana sia un prigionierberazione. ~ a: Y/ fil fil fil )]ID ]]l ELSALVADOR MARICARISTIGNOAMEZ Iscritta ad un sindacato degli insegnanti, è stata assassinata tre anni fa dalle squadre della morte. La sua famiglia e i suoi colleghi attendono ancora gi_ustizia. Il 5 aprile 1989 Maria Cristina G6mez venne rapita, all'uscita della scuola elementare dove insegnava, da cinque uomini in abiti civili giunti sul posto con un veicolo privo di targa. Il suo corpo fu ritrovato due ore dopo in un cimitero, con i segni di quattro colpi di arma da fuoco e di bruciature da acido. Maria Cristina G6mez era iscritta all' ANDES, un sindacato degli insegnanti. Oltre all'attività nel sindacato, si occupava della condizione femminile ed aderiva alla Chiesa Battista. I testimoni oculari e le organizzazioni salvadoregne per la difesa dei diritti umani hanno sempre sostenuto che la squadra della morte responsabile dell'assassinio di Maria Cristina G6mez fosse guidata o addirittura composta da elementi dell'Aviazione.Tre mesi fa, nell'ambito degli accordi di pace tra il Governo e il Fronte di Liberazione Farabundo Martf, è stata costituita una Commissione per la Verità che dovrà indagare su una serie di violazioni dei diritti umani commesse negli anni '80 da entrambe le parti: ma nel frattempo è stata approvata una legge di amnistia che garantisce l'impunità per una serie di delitti commessi nel passato. AI chiede che la Commissione per la Verità si occupi dell'assassinio di Maria Cristina G6mez. n 1Jil a: fil @ ~ a: Y/ Sede Nazionale di Amnesty International: Viale Mazzini, 146 - 00195 Roma, Tel. (06) 38.08.98 1, -.. -- - - - - - -- -- - ----- - - -
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