28 VISTA DALLA LUNA < ~ u.J E- ~ ...J UNA PARTECIPAZIONE CHECONTINUA PARTECIPAZIONE è un'esperienza chesirinnova.Per entrareancoradi piu nel vivodei fatti, creare dibattito intornoadessie contribuireallosviluppo della solidarietà. PARTECIPAZIONE,ilmensiledella Comunitàdi Capodarco, nel 1992 si fa piu attenta per rinsaldarela Partecipazione. Redazione e Amministrazione Via Vallescura, 47 63010 Capodarco di Fermo (AP) Tel. 0734/674888-674318 - Fax 674668 e/e p.n. 10608636 infestato a Comunità di Capodarco di Fermo (AP) rimanere intatta nei suoi riti essenziali, pur sotto mutate e modernizzate vesti, sovente ridotte a nuove terminologie e nuovi linguaggi per un referente che non cambia. I nuovi registri adottati utilizzano moderne e aggiornate tassonomie, le prove sostenute dagli studenti sono "oggettive", ma la paura di fine quadrimestre resta, le incursioni notturne per bruciare i registri non diminuiscono, in scrutinio il 5 viene dato perché è la media fra un 4 e un 7... In un certo senso non è difficile proporre un'immagine ideale della valutazione di cui si avrebbe bisogno per cambiare un poco le cose in meglio: -non dovrebbe essere qualcosa di esterno al processo di apprendimento, ma un suo momento interno, utile a svilupparlo: questo richiederebbe che l'oggetto misterioso valutazioneformativa, da status symbol per dibattiti e convegni, divenisse pratica quotidiana; - non dovrebbe intervenire solo alla conclusione dell'apprendimento, ma anche all'inizio (valutazione iniziale) e nel suo corso (valutazione formativa); - non dovrebbe avere come scopo principale quello di classificare ordinalmente gli studenti, bensì essere in grado di analizzare nel merito, in modo descrittivo ed esplicativo, le prestazioni fomite; - non dovrebbe essere solo affare dei professori, ma porsi come uno strumento che impegna, fa riflettere, fa lavorare, responsabilizza anche gli studenti (sviluppo di capacità meta-cognitive di autovalutazione); - non dovrebbe servire solo ad informare gli studenti dei loro risultati individuali ma dovrebbe anche consentire agli insegnanti di fare un bilancio del proprio modo didattico di operare per migliorarlo (analisi dei risultati complessivi del gruppo-classe). - essenziale importanza dovrebbe essere data al momento della comunicazione della valutazione: la più giusta ed "esatta" valutazione, se comunicata allo studente in modo inadeguato o inopportuno, può rivelarsi inutile o controproducente. In questa accezione la valutazione è "buona", prima di tutto, in tanto inquanto sia utile sia allo studente che ali 'insegnante per faremeglio. Il modello sociale di riferimento dovrebbe smetterla di essere un'altra professione più "prestigiosa" da imitare: sarebbe quindi quella dell'insegnante, del maestro, nel senso più pregnante e semplice della parola. L'insegnante come professionista competente in materia d'apprendimento: colui che sa e sa fare bene qualcosa e la cui "arte" è riuscire a far sì che altre persone la apprendano con successo. Mettere le cose in questo modo porta. a rendersi conto che un semplice aggiornamento tecnico dei docenti non è sufficiente: può anche non servire a nulla, a meno che esso si inserisca su una cultura di fondo, su una mutata "mentalità", che sia ricettiva rispetto agli utilizzi adeguati degli strumenti tecnici innovativi su cui è avvenuta tale formazione. Gli stessi strumenti tecnici della più aggiornata docimologia possono essere utilizzati nei DENTRO LA SCUOLA modi più diversi e antitetici a seconda di come l'insegnante si auto-concepisce e concepisce il significato globale di ciò che fa: a seconda, per esempio, che egli ritenga che il suo lavoro consiste nel separare il grano (chi ha le "doti") dal loglio (chi non è "portato allo studio") oppure nel promuovere in tutti coloro che ha davanti il massimo possibile di opportunità di apprendimento. Una "mentalità" di questo genere potrebbe diventare dominante fra gli insegnanti (e in tempi non brevi) qualora si dessero alcune condizioni strutturali: - una formazione iniziale e in servizio che fornisse a tutti i docenti, prescindendo dalle diversità disciplinari, gli strumenti basilari dell'arte di insegnare efficacemente e con successo; - un sistema di reclutamento capace di selezionare solo persone per cui insegnare sia davvero una professione scelta, in termini di gratificazione ed ambizione (non un part-time come fonte integrativa di reddito); - una organizza1.ione del lavoro che da un lato incentivi le possibilità di lavoro collettivo (Consigli di classe, gruppi di materia) e d'altro lato promuova e premii in ogni modo l'insegnamento efficace, ossia quello che porta all'effettivo apprendimento. Utopia? Sogno? In tempi brevi e medi certamente sì. Ma, per intanto, non sono già oggi pochi gli insegnanti che, entro le concrete limitazioni di fatto, si muovono concretamente nella direzione qui evocata. Linea d'ombra Skinner lnstitute of English Centro Studi "Piero Bairatl" organizzano una tavola rotonda su UN LIBRO UNA GITTA: NEW YORK NEW YORK. LA BABELE DEI LINGUAGGI domenica 24 maggio 1992, ore 10,30 Salone del Libro di Torino Lingotto, Via Nizza 294 Torino Bruno Cartoslo docente di letteratura americana allo IULM di Milano Furio Colombo docente di giornalismo alla Columbia University Goffredo Fofl direttore di Linea d'ombra Mario Maffi docente di letteratura americana all'Università Statale di Milano Vlad Godzich docente di letteratura americana all'Università di Ginevra Mare Shell docente di letteratura comparata alla Harvard University Coordinamento a cura di Barbara Lanatl docente di letteratura nordamericana all'Università di Torino
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