24 VISTA DALLA LUNA La conclusione del periodo d'insegnamento non verrebbe certificata in modo formale, ma avverrebbe in modo piuttosto naturale: da un lato sarebbe il maestro a dire "Ora puoi cavartela da solo" (il che implica sia il raggiungimento di una certa autonomia che la necessità di miglioramenti ulteriori per conto proprio); d'altro canto sarebbe l'allievo stesso a rendersi conto, auto-valutando i livelli raggiunti, di avere conseguito un grado adeguato di padronanza. Durante il periodo di apprendimento e al suo termine l'allievo non avrebbe modo di "barare". Per un verso questo non è molto possibile: come fingere di sciare bene di fron- . te ad un maestro che mi osserva? Ma soprattutto non vi è convenienza: finito il corso di guida devo poter essere in grado di guidare da solo con sicurezza, visto che questo mi interessa e mi serve. Fingendo danneggerei solo me stesso. Torniamo, arrivati a questo punto, alla valutazione così come avviene (salvo le dovute eccezioni) entro le mura delle scuole. Consideriamo cinque principali espletamenti valutativi tipici del mondo scolastico e confrontiamoli con le prassi più diffuse nelle situazioni informali di apprendimento della normale vita sociale. a) Valutazione dei livelli iniziali e chiarimento degli obiettivi. Si tratta, nella scuola, di due attività non rese obbligatorie per legge e non controllate; attuate, per quel che se ne sa, in modo disuguale in relazione alla buona volontà e alla preparazione dei singoli docenti. Ove attuate, finiscono per assumere le forme tipiche seguenti. Chiarimento degli obiettivi: di solito viene anticipato agli studenti l'elenco degli argomenti che saranno affrontati nel corso dell'anno; qualora vengano esplicitati degli obiettivi in termini di capacità, il più delle volte questo accade in forma verbale astratta, viene descritto ma non mostrato. La valutazione dei livelli iniziali ha di solito la forma di test standardizzati; quasi sempre, però, il successivo svolgimento del programma non tiene gran conto dei livelli così accertati, ma inizia più o meno da dove sarebbe iniziato in ogni caso. Gli alunni risultati di livello "basso" nel test iniziale sono più o meno gli stessi che non conseguiranno il 6 alla fine del!' anno. Si è già visto cosa accade nella situazione informale di apprendimento: chiarimento degli obiettivi non solo in termini teorici ma tramite l'esempio; accertamento dei livelli iniziali come base indispensabile per fissare il punto da cui far iniziare il processo d'insegnamento. b) Svolgimento di compiti in classe periodici. Nella scuola vi è una distinzione accettata come ovvia sia dai docenti che dagli studenti: vi sono prove che non danno luogo a voto (per es. gli esercizi svolti a casa, ma non corretti dall'insegnante) e prove che danno luogo a voto (le interrogazioni, i compiti in classe) . Allo studente è chiaro che certe cose che lui/ lei farà "andranno a finire sul registro", menDENTRO LA SCUOLA tre altre no. Lo studente medio (e soprattutto quello con difficoltà) cerca di "andare a finire sul registro" il meno possibile. I veri e propri compiti in classe sono circostanze abbastanza Solenni e formali, precedute da notevole stress; rispetto ad esse molti studenti cercano di occultarsi o di barare, nei vari modi più o meno a tutti noti (assenze strategiche, copiature, ecc.; ce ne fu una che per molto denaro acquistò un banco assai defilato, da cui non si era visti né chiamati dal docente). Copiando o evitando di farsi interrogare lo studente agisce in base ad un interessante presupposto: "non è interesse mio, bensì del docente, accertare a quali livelli io sia giunto rispetto agli obiettivi". I problemi proposti agli studenti in sede di verifica hanno due curiose caratteristiche: da un lato il docente ne conosce in anticipo la soluzione; d'altro lato saranno affrontati dai soli studenti (quale professore di Italiano svolge i temi che assegna?). Per concludere: nella maggioranza delle situazioni le verifiche importanti con voto tendono a concentrarsi temporalmente nella fase finale del quadrimestre (mesi di gennaio e di maggio). Assai diversa la situazione di apprendimento informale. Tutte le prove svolte dall'allievo sono in un certo senso "compiti in classe": tutte, infatti, vengono osservate e valutate del maestro (qui non c'è registro). Sono in ogni caso assai frequenti (più lo sono meglio è) e non sono circondate da particolare formalismo o stress. Nessun allievo è così stupido da tentare di sottrarsi a queste prove o, peggio, da far passare per suo qualcosa che non lo è: l'allievo,
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