Linea d'ombra - anno X - n. 70 - aprile 1992

8 VISTA DALLA LUNA <e IX IX ~ <e .....l Gli iscritti allo Snop La Società conta circa 1100 operatori iscritti, dei quali la parte maggiore è rappresentata da medici operanti nei servizi di igiene e sicurezza nei luoghidi lavoro (48,5%). I tecnici non laureati (peritichimici, meccanici,geometri, ecc. ) rappresentano una fetta notevole essendo circa il 21,2%; il 7,8% sono medicidei servizidi igienedel territorio;il 5,0% sono gli ingegneri,soprattutto nelle realtà lombarda ed emiliana; 4,8% i chimici; 3,8% infermierie assistenti sanitarie; 2,5 % biologi. C'è poi un 6,3 % di iscrittiche appartengono al sindacato, a conferma di un rapportodi antica vicinanza. di occuparsi di sanità pubblica e che le strutture associative e scientifiche del tempo non erano più in grado di rappresentare gli interessi professionali e culturali di un lavoro nuovo. Un lavoro non più accademico, ma di inchiesta diretta sul territorio tra i lavoratori e i cittadini, là dove nasce l'infortunio, la malattia professionale, l'inquinamento, il malessere. Sempre più si afferma tra gli operatori dei servizi pubblici di prevenzione una volontà di confronto sulla metodologia e l'organizzazione del lavoro: diviene importante in ogni territorio, in ogni USL avere un sistema informativo che indicasse almeno dove erano i luoghi di lavoro, i loro problemi di nocività e di inquinamento, quanti vi operassero. Una "mappa di rischio" insomma. Sempre più sembrò importante avere un quadro di insieme dei bisogni del proprio territorio per non aspettare passivamente le sempre più rarefatte richieste sindacai i di indagini sulle condizioni di lavoro e le pressoché inesistenti (eravamo agli inizi degli anni Ottanta) richieste di intervento e informazione da parte di cittadini e di amministratori pubblici sulle condizioni dei luoghi di vita. Ali' indagine in fabbrica si aggiunsero - anche grazie alle possibilità aperte dalla Riforma Sanitaria del 1978 - altri compiti istituzionali importantissimi per fare prevenzione (intervenire cioè "prima" che gli eventi negativi accadano) quali: il parere obbligatorio sui nuovi luoghi di lavoro; l'informazione sulle leggi, sui rischi e sulle soluzioni rivolta a tutti siano imprenditori, lavoratori, cittadini organizzati o disorganizzati, altri operatori. Diventa finalmente un obbligo verificare quali malattie sociali vi siano in un territorio. In alcune Usi diventa familiare cercare e avere i dati sul!' inquinamento dell'aria, dell'acqua, censire i rifiuti prodotti dalle aziende, stima.re la quantità di pesticidi buttati sul territorio, piuttosto che fare un conto dei rifiuti convogliati nelle acque superficiali dagli allevamenti intensivi della Padania, temi diventati poi di gran moda anche giornalistica con l'evidenziarsi di vecchie e nuove emergenze, la nascita capillare dei movimenti ambientalisti e la presenza di uno dei pochi ministri attenti. Ma dei temi del!' inquinamento (Seveso, Acna, Farmoplant, per intenderci) si possono trovare ampie tracce nelle riviste degli anni Settanta del movimento degli studenti o di Medicina Democratica. Un passato più recente SNOP propone agli operatori un metodo di confronto su scala nazionale: partire dall'esame di cicli produttivi omogenei e cercare di capire il da farsi. Questa solo apparentemente banale trovata: la cosiddetta" indagine per comparto produttivo" cambia radicalmente il nostro modo di lavorare e da allora sono decine i gruppi di lavoro, gli scambi, le iniziative pubbliche, i materiali informativi sulle aree più disparate: dalla siderurgia elettrica MEDICI DEL LAVORO ai porti, dalla coltivazione dei campi alle sale operatorie, dalle tessiture alle galvaniche, dal- !' edilizia alle banche superinformatizzate. Ci si scambiano idee e risultati su indagini, problemi, soluzioni, dati di patologie, dati di inquinamento. Un bel risparmio di tempo e una soluzione democratica anche per i poveri imprenditori e per i più fortunati lavoratori finalmente trattati nello stesso modo dalla Val d'Aosta alle Eolie. Peccato poi che in alcuni luoghi i telefoni suonino a vuoto. Sin dal suo sorgere SNOP si caratterizza quindi per la scelta di intervenire contemporaneamente sui due fronti nei quali si gioca il destino delle attività di prevenzione: quello scientifico e metodologico e quello più propriamente politico-istituzionale. Il perché non è difficile dirlo. La prevenzione pur avendo avuto degli ottimi genitori: un padre come il movimento operaio degli anni d'oro (già, ma quali?), che in tempi migliori aveva sostenuto nella pratica idee essenziali quali "la nocività si elimina e la salute non si vende" e una mamma affettuosa come la solida italica tradizione di sanità pubblica (per i non addetti ricordo che il padre della medicina del lavoro è un medico modenese del Seicento e che la prima Clinica del Lavoro del mondo nasce a Milano per volontà dei socialisti di fine secolo - socialisti del secolo scorso, ovviamente), la prevenzione dicevo, nella crescita è stata un po' abbandonata anche dai genitori. Per la sua educazione poco si è investito, ci si è accontentati che solo nei suoi carteggi di nascita si parlasse di partecipazione, di danaro pubblico, di programmazione di risorse, di futuro roseo; salvo poi alle prime difficoltà lasciarla vivacchiare. Si provava una tale invidia verso gli altri bambini dell'epoca, i figli della Signora Industria Farmaceutica, sempre ben pasciuti, coccolati dagli zii amministratori pubblici con continui regali (tanto eravamo sempre noi a pagare con i ticket) e noi niente-stenterelli-a patire un computerino per Natale perché non ce la facevamo a tenere a memoria i nomi delle migliaia di fabbriche e _di tante sostanze chimiche antipatiche. Ogni tanto rimpiangevamo un compagno di giochi, non so, qualche ingegnere che ci capisse qualcosa di più quando ci portavano a vedere grandi macchinari o qualche psicologo che indagasse perché fossero così tristi quegli alieni che dovevano fissare uno schermo tutto il giorno. Ma tant'è, eccoci sempre qui, nell'orfanotrofio. La nostra rete di rapporti In questi ultimi anni soprattutto, SNOP è uscita dal guscio e, oltre al tradizionale rapporto con il sindacato, abbiamo intuito che molti avevano interessi comuni o che comunque dovevamo farci sentire.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==