Linea d'ombra - anno X - n. 70 - aprile 1992

6 VISTA DALLA LUNA <( e,::: e,::: ~ <( ....l pelli e calzature, Firenze 1988; Cave e lapidei, Morbegno 1990; Edilizia l O e 2°, Vicenza 19891991; Nuove tecnologie e salute, Roma 199l; Prevenzione ed ambiente nelle lavorazioni artigiane, Pesaro 1991; Salute e Sicurezza nel comparto Sanità, Comano Terme l 989-1990); il versante di intervento sui temi di politica sanitaria attinenti ali' area della Prevenzione (Operazione Prevenzione, Roma 1988). Il Convegno dell' 88, tenuto nella capitale con il fine dichiarato di favorire la partecipazione delle istituzioni centrali e dei loro personaggi, è tutto incentrato sulla verifica delle forze messe in campo sul fronte della prevenzione. A dieci anni dalla Riforma Sanitaria intere regioni del paese risultavano sguarnite di qualsiasi presidio. Dismesso il vecchio, il nuovo non era neanche cominciato. Campania, Basilicata, Sicilia, Sardegna, larghe zone del Piemonte, alcune aree della Lombardia, del Veneto, larga parte delle Puglie, degli Abruzzi, del Molise risultavano al censimento in quell' occasione compiuto dalla SNOP, prive di mezzi e personale. 2878 operatori di cui 8 l l medici, 236 laureati in altre discipline tecnico-scientifiche, 968 tecnici diplomati, 863 tra infermieri, Assistenti Sanitarie, amministrativi: questi erano gli uomini a disposizione della prevenzione. Il 95% del totale si trovava a lavorare nelle regioni del centro-nord. Rispetto agli standard previsti i 2878 rappresentavano il 29% del minimo indispensabile. In totale in quel momento esistevano 1,35 operatori ogni 10000 addetti da "controllare/tutelare". Anche se può sembrare incredibile, quello della SNOP fu il primo vero censimento sulle risorse a disposizione in questo settore della prevenzione in Italia. A sancire l'importanza e l'utilità di "Operazione Prevenzione" sono state le due Commissioni parlamentari, quella Affari Sociali presso la Camera dei Deputati e quella cosiddetta " Lama" del Senato. La prima, dedicata alla documentazione a fini programmatori, dell'organizzazione delle strutture di prevenzione sul territorio ripropose sostanzialmente i dati del censimento SNOP ("La rete di prevenzione dei rischi produttivi, lavorativi ed ambientali", Camera dei Deputati, Ufficio Pubblicazioni, Roma 1989, pp. X-230); la seconda svolgeva invece un'inchiesta sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche, a seguito del grave incidente sul lavoro capitato nei cantieri navali di Ravenna ("Relazione della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro nelle aziende", Senato della Repubblica, Doc. XXII Bis n. 2, Roma 1989). I lavori di quest'ultima commissione, conclusisi con la proposta di una serie di disegni di legge riguardanti l'igiene e la sicurezza, subirono il decisivo contributo dei materiali e delle elaborazioni SNOP, a conferma tra l'altro del drammatico vuoto conoscitivo esistente nelle istituzioni centrali del paese su questi temi. L'apparente successo registrato su questo versante lasciava a una più attenta riflessione un sapore amaro, dovendo considerare sia le carenze nella conduzione dei lavori delle commissioni, soprattutto quella del Senato (A. Baldasseroni, F. Carnevale "Note a margine dei lavori di una commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro nelle aziende", Rassegna di Medicina dei Lavoratori, n. 14 pp. 288-298, 1989) sia l'eccessiva ed inattesa "valorizzazione" del contributo della MEDICI DEL LAVORO Società cui corrispondeva un defilarsi delle forze politiche dall'assumere con coerenza quanto emerso dai materiali. A tutt'oggi nessuna delle proposte di legge di quella commissione, approvate all'unanimità dai suoi membri, ha trovato il riconoscimento del Parlamento. Con l'adozione del Nuovo Codice di Procedura Penale avvenuta nell'ottobre del 1989 si apre un nuovo ambito di confronto con la Magistratura. Le vecchie consuetudini di collaborazione con gruppi tradizionali di magistrati sensibili su questo argomento ed ormai esperti della materia (in particolare aderenti a Magistratura Democratica) vengono messe alla prova dalla modifica dei ruoli di molti di loro, e dai meccanismi più automatici e "garantisti" dei diritti della difesa (in questo caso dei padroni) introdotti con la nuova legislazione. Da questo confronto sta emergendo un nuovo quadro dei rapporti tra magistratura e operatori dei servizi, in alcuni casi con esiti che non penalizzano certo il modo di lavorare e gli obiettivi della prevenzione. Tutta questa materia è stata oggetto di una serie di incontri svoltisi a Torino nel 1990 - 91 - 92 durante i quali magistrati ed operatori hanno discusso nel merito tecnico delle problematiche producendo anche proposte operative per la soluzione di alcuni problemi, in particolare sconfiggendo i rischi di chi voleva una completa "subalternità" della funzione di Polizia Giudiziaria presente nei servizi alle Procure della Repubblica. Gli incontri di Torino si configurano quindi come un originale tentativo di franco colloquio e vera collaborazione tra due corpi dello Stato istituzionalmente separati, ma destinati ad interagire. Nel condurre questa frenetica attività gli operatori che reggono il carico organizzativo della SNOP si rendono conto dell'intreccio sempre più indissolubile tra problemi della nocività nei luoghi di lavoro e negli ambienti di vita. La Riforma Sanitaria, se si poteva considerare come la sanzione ufficiale di esperienze ampiamente realizzate per quanto riguarda la prevenzione in fabbrica, era null'altro che una enunciazione di astratti principi nel campo della salubrità ambientale. Piuttosto che sviluppare le potenzialità presenti in quel testo di legge si sono affermate idee di separazione, sostenute anche da frange di ambientalisti e politici "verdi", e dalla totale carenza di proposte culturali da parte di operatori vecchi e nuovi del Servizio Sanitario Nazionale afferenti al settore dell'Igiene Pubblica. La nascita del Ministero dell'Ambiente, con tutte le conseguenti lotte intestine di competenze e poteri all'interno delle compagini governative succedutesi, non ha certo evitato il frantumarsi delle competenze nel I' intervento sui temi ambientali. La prevalenza culturale e organizzativa nella SNOP della componente lombarda, proveniente da una realtà regionale da sempre maggiormente avanzata per forme prganizzative e per qualità del personale presente nei servizi d'Igiene Pubblica, spinge poi nella direzione di una apertura sempre più decisa della Società verso l'integrazione dei temi ambientali (visti con l'ottica degli operatori) con quelli della fabbrica. Se nel convegno di Roma una forte proposta del gruppo lombardo per una formale apertura statutaria agli altri operatori della Prevenzione viene accolta con numerose obiezio-

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