Linea d'ombra - anno X - n. 70 - aprile 1992

INCONTRI/MONTERROSO Nella sua opera abbondano le arguzie del sottile umorismo monterrosiano, ma scarseggiano le sfumature esplicite della preoccupazione politica. Ciò significa che aMonterroso non interessa la Politica come tema letterario? Certo che mi interessa e rispetto molto gli autori con una valenza politica. I miei racconti più conosciuti e antologizzati, e sono politici dall'inizio alla fine. Di fatto però sono convinto che se si mette troppa politica in ciò che si scrive, si corre il rischio di diventare popolari tra i giovani per un certo periodo, la qual cosa implica il rischio aggiuntivo di credere che questa sia l'unica strada della letteratura. Secondo Lei, che cosa induce i latinoamericani - politici, artisti, scrittori, ofunzionari-a essere, o voler apparire, solenni? La stupidità, della persona interessata e di quelli che l'accettano. Che cosa rappresenta, nel testo e nel contesto della sua opera, l'evidente e celebrata vena umoristica? Rappresenta un modo di stare all'erta per non correre il rischio tremendo di credere che la letteratura sia qualcosa di serio. Comunque questo umorismo non appare in tutto ciò che scrivo. La sua domanda fa sì che io mi chieda se in racconti come , Omaggio a Masoch, Opere complete o Rosa delicato ci sia tale valenza. Non posso negare che in molti dei miei racconti ci sia umorismo, ma noto che certi lettori tendono a vederlo dappertutto. Secondo Lei, perché l'umorismo appare così di rado eapiccole dosi nella letteratura di lingua castigliana contemporanea? Non conosco la letteratura attuale così bene da poterle rispondere. Credo che la dose di umorismo che c'è nella nostra sia la stessa di tutte le epoche. Nessuna letteratura sopravvive senza umorismo. Perché, senon per la loro gran dose di umorismo, Il gioco del mondo e Cent'anni di solitudine sono romanzi così belli? Per quanto riguarda la letteratura spagnola non posso fare a meno di pensare ad Antonio Machado. Quando si parla di Juan deMairena, che è il suo libro migliore e senz'altro uno di quelli che più a lungo sopravvivranno di tutta la sua generazione, è sempre per citare qualcosa di divertente. Ciò nonostante, è un'opera inquietante e profonda, anche seMachado fu tanto abile da dissimulare il meglio possibile. A cosa attribuire il fatto che i migliori scrittori che ci fanno sorridere - e tra questi Monterroso occupa ·unposto di rilievo - siano, generalmente, persone introverse, timide, molto serie? Chi ama vedere il lato ridicolo delle persone deve ragionevolmente supporre che gli altri facciano lo stesso con lui. La cosa migliore è quindi nascondersi, fare i seri, o fingere di essere timidi. Quasi tutti i grandi umoristi (scrittori, attori) sono stati e sono . persone di bassa statura. Si potrebbe dire, con unpo' d'umorismo, che esiste una relazione tra il genere che coltivano e il loro sviluppo fisico? Tra di noi, la maggior parte delle persone è di ·corporatura minuta. Chi emerge, immediatamente aspira alla Presidenza. Credo che persino persone anormalmente basse abbiano esagerata la 76 Legrandi noci, carboncino e pastello su carta, di Wolfango (Galleria Forni 1991). modestia della mia statura, a parte che, come disse Eduardo Torres a San Blas "I nani hanno una specie di sesto senso che permettei oro di riconoscersi a prima vista". Un mio testo di Movimento perpetuo affronta proprio questo tema: "Statura e poesia". La delicatezza con cui l'ho affrontato fa sì che i lettori ridano senza rendersi conto che quel piccolo saggio vorrebbe mostrare il dramma, dovuto in gran parte alla loro statura, vissuto da grandi poeti come Pope e Leopardi. D'altronde, cosa vogliamo farci? I lettori sono distratti e io non ho intenzione di dedicarmi ad indicare loro dove stanno le cose serie e dove quelle divertenti. Per la loro brevità, i testi di Monterroso potrebbero essere considerati, per quanto riguarda la loro ideazione, fenomeni di ispirazione paragonabili a quelli poetici, concepiti istantaneamente come un tutto? È così. Nonostante Augusto Monterroso mantenga sempre una certa "distanza" dai suoi personaggi, amici e lettori dicono, credono, suppongono, che egli sia tutti i suoi personaggi. Il suo commento? In termini generali, no; ma se un autore è sincero con se stesso finisce per sapere che è così. Supremo valore da raggiungere: esprimere tutti attraverso se stessi. Da quali autori del passato, o del presente, sente di aver ricevuto un 'influenza letteraria o morale? Letteraria da Cervantes, Montaigne e Swift. Morale, onestamente non saprei cosa dire. Forse dal mio zio preferito, che era falsificatore di monete e dovette abbandonare questo lavoro quan-

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