natamente si tratta del genere più inutile di tutti. Con un romanzo si può svagare un poliziotto nei suoi momenti-d'ozio e addirittura ci si può immaginare di essere un ladro; con un poema su una rosa si può commuovere un taglialegna e allontanarlo dal suo vizio. Con la satira succede che il mondo si terrorizza, vede il male ed è . disposto sì a cambiare, però il proprio vicino. La satira mediatrice di Giovenale fu ~critta contro i fastidi, la corruzione e gli inconvenienti del vivere nella città di Roma; duemila anni dopo, Giovenale viene letto nelle scuole di questa città che, tuttavia, continua ad essere la stessa·se non ancora più inabitabile. Nel Settecento, il· dottor Samuel Johnson adattò questa satira alla città di Londra con il medesimo risultato. Se si vuole un caso attuale, il maggior scrittore satirico in lingua inglese, l'irlandese Swift, nel Settecento, mostrò le atrocità che le autorità britanniche commettevano nel suo paese e arrivò persino a proporre di mangiare i bambini fritti per alleviare la miseria dell'Irlanda: sono certo che l'attuale primo ministro inglese, il Signor Heath, conosce Swift a memoria. Cosa può dirci a proposito dell'autocensura che a volte tanto limita lo scrittore? Tutti gli scrittori si autocensurano e non necessariamente perché hanno paura di Virginia Woolf, semmai di se stessi. L'autocensura è un meccanismo di difesa che t_uttiutilizziamo, scrittori o no._Chi è di questo mestiere, a volte prende il coraggio a due mani, r~ggmnge qualcosa e si toglie qualche maschera davanti agli altri, d1ventand9 così uno scrittore un po' migliore. Il più furbo è chi si traveste da ciò che in realtà. è, come i cospiratori di Chesterton che si travestivano da cospiratori affinché la polizia oredesse che erano poliziotti. E infatti erano poliziotti. Se questo non le sembra abbastanza chiaro è perché durante tutto questo tempo non ho fatto altro che autocensurarmi ed utilizzare maschere affinché lei creda c~e mi st? autocensurando e m~ttendo maschere. Però se fa un po' d1 attenzwne, vedrà la verità. E più facile lasciare che gli altri ti vedano che non vedere se stessi. Suggerirò a qualcuno di pensarci su. Cosa può dirci a proposito dell'auge di certa letteratura in America Latina? . In Ameri~a Latina c'è sempre stato un minimo, comunque importante, d1buona letteratura e parecchia spazzatura, forse nella stessa proporzione attuale. Ciò che è realmente nuovo è il numero di lettori e compratori di libri. La letteratura di Borges esiste già da quarant'anni, ma molti hanno l'impressione che Borges si sia appena buttato nella scrittura; Julio Torri era un lusso messicano che pochi hanno saputo apprezzare e di cui molti continuano a non godere; l'uruguaiano Onetti pubblicò i suoi primi libri trent'anni fa; prima non aveva compratori e tuttora continua a non essere letto come meriterebbe: Onetti è grande, immenso. Neruda cominciò a trasformare il linguaggio poetico spagnolo fin dal 1925; per non parlare di quelli già scomparsi, come il peruviano Vallejo o l'argentino Lugones. Attualmente non ci sono né più scrittori né migliori scrittori di quelli che in Ispanoamerica ci sono sempre stati; abbiamo più mezzi pubblicitari, più lèttori e migliori, e i libri, alla fine, sono diventati una merce, rtel bene e nel male. Un altro sintomo positivo è che gli scrittori cominciano a essere rispettati; prima erano disprezzati tanto da essere generalmente nominati INCONTRI/MONTERROSO ambasciat_ori o qu~l~osa del gene!e; adesso li si lascia semplicemente scnvere o li s1perseguita. E già qualcosa. *** Come definirebbe, dal pu~to di vista letterario e, eventualmente, nei suoi intenti politici, l'opera di Augusto Monterroso? La risposta a questa domanda è molto difficile. Generalmente mi risulta arduo fare affermazioni che.saranno pubblicate dato che, o tendo a scherzare, e allora faccio la parte del frivolo, o sono molto serio, e_f~ccio la figura del tonto. L'intervista è l'unico genere letterar1_01?ventato dalla nostra epoca. Vista così, come genere, la cosa m1ghore sarebbe non essere intervistato. Comunque, per tornare alla domanda, le mie intenzioni sono solamente artistiche. Quando scrivo, l'unica cosa che desidero d'impulso è raggiungere qualcosa di letterario. Se al di là di questo qualche lettore vuole _trovarci dell'altro, è tanto di guadagnato. In definitiva, anche se in un mio testo c'è qualcosa di connesso con la politica, il mio ideale sarebbe che venisse giudicato per il suo valore letterario, ammesso che l'abbia, e non per un'altra cosa. Nell'epoca in cui viviamo, qual è ·1afunzione che ciò che chiamiamo letteratura svolge, o continua a svolgere? • ?enere ~ccupata la mente. Frequentare il mondo dell'immaginazione. Alimentare questa necessità propria dell'essere umano. Esprimere ciò che altri non possono esprimere. Far vedere ad altri ciò che non sono stati capaci di vedere, per distrazione, pigrizia o paura. In questa e in tutte le epoche. Per la letteratura non ci sono epoc_he,ma esser} umani in conflitto con se stessi o con gli altri. Mi scusi se sembro enfatico. L'unica cosa che desidero realmente è concludere rapidamente questa risposta. Se c'è, secondo Lei qual è la costante principale nella sua opera? Col tempo mi sono accorto che il mio tema principale è stata l'insicurezza rispetto a quello che si è o si fa, da cui deriva il desiderio di cambiare, o di essere un altro, o di essere diverso. Un'altra costante potrebbe essere una sorta di perfezionismo che non si noti; l'ansia che l'autore sparisca, o che ci si accorga il meno possibile della sua presenza. Mi si attribuisce una certa predilezione per gli sconfitti. Parlando di insicurezza, uno scrittore non impara a scrivere senza timore col passare del tempo? Quando si è imparato a scrivere senza titubanza, non si ha già più nulla da dire, niente che valga la pena.L'insicurezza e il dubbio sono fastidiosi, ma non negativi. Il Monterroso uomo, cittadino, nutre un'ideologia politica anche se non la esprime pubblicamente? Qual è? Sì, tendo al "rosso". Spero e mi piacerebbe vedere un mondo socialista. Il socialismo è il mio ideale politico e ammiro i pàesi in cui il socialismo-tenta di mettere radici, come vorrei avvenisse ~n giorno per El Salvador e il Guatemala. · 75
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