Linea d'ombra - anno X - n. 70 - aprile 1992

Quale è la prima leggenda sulla fondazione di Roma? Si legge nelle vite di Plutarco che un giorno inviato dagli Dei si presentò alla reggia del Re d'Alba un"mostro. Un fallo gigantesco. Certo un simile ospite era un poco imbarazzante e il Re d.'Alba impaurito da questo ospite pregò la figlia di giaèere con lui onde imbonirlo. La figi ia, intimorita dal!' autorità del padre e dal mostro, pregò la sua schiava fedele di sostituirsi a lei nella notte. Ciò avvenne, la schiava giacque col mostro e restò incinta di due gemelli, Romolo e Remo. Se così furono le cose, e se è vero che la storia è il susseguirsi delle lotte fra gli uomini per raggiungere la libertà, questa Roma rappresenta la libertà. E a idee così affascinanti è difficile sottrarsi. È un fatto che se una _partedegli uomini hanno da sempre cercato di raggiungere la libertà, per secoli altri uomini hanno lottato per creare degli schiavi. Ed è una lotta che continua ancora. In piccole comunità quale era la prima forma di schiavismo? La sottomissione all'uomo della donna. Nella storia della schiavitù la prima schiava è stata certamente la donna. Per questo forse è chiamata il sesso debole, pur avendo sopportato nella storia fatiche ce1to più grandi e meno piacevoli di quelle degli • • f . uomm1. Se questa mia fantasia è giusta, si spiega come le Sabine rapite dai Romani si precipitassero a scongiurare i padri e i fratelli, e -forse anci)e i mariti traditi, di deporre le armi e di rinunciare a ogni spirito di vendetta contro quei Romani che le avevano pur rapite. E se Roma ha rappresentato la libertà per almeno una metà degli esseri viventi si può facilmente spiegare come facilmente le potesse arridere sempre la vittoria, perché trovava naturali complici ovunque si presentasse. E con ciò tomo a parlare di noi uomini con la pelle pigmentata: e drappeggiati, e della potenza della a'ttività pigrizia che ci è propria. A Napoli c'è il Museo forse più ricco e denso di statue romane. 3 Ricordo l'impressione straordinaria che ne ricevetti fin dalla prima visita: Le nozioni circa i romani apprese nei libri di storia mi apparvero non vere. Tutte quelle statue, e l'arte romana era un'arte profondamente realistica, rappresentano individui, dei semidei in posizione· di riposo. Perfino Ercole (il famoso cosiddetto Ercole Farnese) si appoggia pigramente alla clava. Ricordo due atleti di bronzo mirabili di fattura. Sono rappresentati nell'istante immediatamente precedente. il loro exploit. Si sente evidente che anche loro sono sorti proprio in quel momento da una posizione di riposo e si preparano allo sforzo con un vago misterioso sorriso sulle labbra. Sembrano divertiti di loro stessi. Un divertimento ingenuo e infantile. È proprio il desiderio di gustare la vita, di sentire la gioia dei loro muscoli in movimento per rituffarsi nel riposo. Si può quasi sentire che i loro corpi nudi odorano dell'erba umida e fresca dalla quale si sono levati per rituffarvisi con gioia più grande quando giungeranno ansanti alla fine della loro corsa. _Suuna parete c'è un mirabile. bassorilievo. Rappresenta SAGGI/ROSSELLINI Dioniso (che è la saggezza) barbuto·e maturo che si reca ad un appuntamento d'amore. Infatti all'altra estremità della lastra di marmo si scorge una donna nuda distesa su un letto ricco che lo attende. Lui la guarda da lontano con curiosità e distacco. E due fauni lo spingono per le reni mentre due altri sollevandogli i piedi uno dopo l'altro gli fanno fare i passi. Questo bassorilievo è una lezione di saggezza: è il desiderio che si gusta fino in fondo, è il sogno che ci mena alle realizzazioni, che ce le fa assaporare nella loro interezza. Sono stato certo troppo violento e polemico verso "le bianche bestie del Nord" ma è ben lontano da me ogni desiderio di violenza e di polemica. Ho dovuto prendere questo tono per rendere il più possibile la differenza fra concetti tanto disparati di vita, fra nature così profondamente diverse. E se ho compreso i latini nel gruppo degli uomini togati e pigmentati'è perché oltre ad essere realmente togati e pigmentati io mi auguro come latino che la lezione dell'India moderna possa essere utilizzata da noi. E }lovoluto dire tutto questo perché mi sembra che imiei amici indiani, quelli appartenenti ad un certo strato della società, risentano una certa quale inferiorità verso gli occidentali. Errato sentimento di inferiorità che potrebbero portare per reazione a conseguenze tragiche [parole illeggibilil Essi sono semplicemente di una pasta differente. E il vantaggio e il pericolo qui è che gli indiani in mancanza di ogni dogmatismo sono sempre pronti ad accettare e a tentare tutto ciò che possa essere buono. L'insegnamento di Buddha, che era poi l'espressione di ciò che è un atteggiamento naturale, lo chiarisce profondamente. Egli dice: "non accettate ciecamente quello che vi dico ma provatelo e se vi conviene accettatelo". Qui il tecnicismo è accettato ma è più preciso il sentimento che attraverso ciò si risolveranno solo certi problemi. Ma se ne sente la necessità, e i due piani quinquennali hanno messo in marcia progetti atti a risolvere i problemi tecnici principali. Do sinistro Sanali Sen Roy, Rossellini,Jeon e Dido Renoir e Blosetti o Venezia nel 1968 IFotoottuolità). . 63

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