Linea d'ombra - anno X - n. 70 - aprile 1992

Una camicia rossa i lo e mia sorella cuciamo una camicia rossa per mia figlia. Lei appunta, io orlo, ci passiamo le forbici avanti e indietro attraverso il tavolo. I bambini non dovrebbero vestire di rosso, mi disse un uomo una volta. Le ragazzine non dovrebbero vestire di rosso. In certi paesi è il colore della morte; in altri della passione, in altri della guerra, in altri dell'ira, in altri del sacrificio di sangue versato. Una fanciulla dovrebbe essere un velo, un'ombra bianca, esangue come la luna nell'acqua; non pericolosa; essa dovrebbe rimanere in silenzio ed evitare scarpe rosse, calze rosse, la danza. Danzare con le scarpe rosse uccide. li Ma il rosso è il nostro colore per diritto di nascita, il colore dell'acuta gioia e dello sparso dolore che ci lega l'un l'altro. Ci curviamo sul tavolo, l'attrazione costante della gravità terrestre solca i nostri corpi, ci trascina giù. La camicia che cuciamo è macchiata ·delle nostre parole, delle nostre storie. Le ombre gettate dalla luce sul muro dietro a noi si moltiplicano: È il corteo delle vecchie madri coriacee, l'ultimo quarto di luna dinanzi alla notte vuota, madri simili a guanti consunti segnati dalla forma della loro vita, passano il lavoro da una mano all'altra dalla madre alla figlia, un lungo filo di sangue rosso, non ancora spezzato iii Lascia che ti racconti la storia della Vecchia Donna. Primo: essa tesse il tuo corpo. Secondo: essa tesse la tua anima. Terzo: essa è odiata e temuta, ma non da quelli che la conoscono. POESIA / ATWOOD Essa è la strega che di giorno per Ruth hai bruciato e di notte sei fuggita di casa per consultare e corrompere. L'amore .che ti ha tormentato hai imputato a lei. Può mutare forma, e come tua madre è coperta di pelliccia. La nera Madonna provvista di minuscole braccia e gambe, come stelle di latta, cui offrono angoscia e rosse candele quando altro aiuto o conforto non c'è, è sempre lei. IV È gennaio, piove, un giorno grigio comune. Figlia mia, vorrei che la tua fosse solo una camicia, senza incantesimi o favole. Ma favole e incantesimi s'affollano qui in questo mondo di gennaio, assediandoci come la neve, e pochi ti sono amici; per quanto siano forti, potenti come virus o angeli virginali in dan_za su capocchie di spilli, potenti come i cuori di sgualdrine strappati dalle radici perché si credevano d'oro massiccio, o pesanti come i gioielli immaginari per cui si usava spaccare le teste degli Ebrei. Forse non è vero che un mito cancella l'altro. Nondimeno, in un angolo dell'orlo, dove non lo si vede, dove l'avrai in eredità, cucio questo minuscolo punto, la mia magia privata. V La camicia è finita: rossa con fiori purpurei e bottoni di madreperla. Mia figlia l'indossa, attaccandosi al colore che per lei _nonsignifica nulla tranne che è vivace e caldo. A piedi nudi corre sul pavimento, sfuggendoci, il suo nuovo gioco, agitando le braccia rosse felice, e l'aria esplode di bandiere. 57

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==