POESIA/LAYTON e sviato dalle grida dei ragazzi · sono di nuovo un nuotatore senza più fiato in quel freddo verde elemento. Fertile concime Ci sono mele splendenti su quegli alberi ma finché io, favolista, non abbia parlato esse non conoscono il loro significato · né quali altre leggende siano appese come ghirlande ai loro neri rami contorti come una calunnia. Il rumore del vento è vuoto. Né va meglio per gli insetti alati nonostante portino i miei occhi d'artista ovunque si posino. Resta, amore: vedrai con quanta delicatezza mi depositino. sulle foglie degli olmi o mi avvolgano nella polvère orientale dell'estate. E se in agosto falegnami e muratori fan ressa come mosche intorno a noi costruendo costosi bungalow per chi non ne ha bisogno, se non mi liberano ruggente dai loro armàdi a prova di tarma.· non ci sarà né gioia né quiete per i loro compratori. Potrei ampliare le loro stanze senza spesa e fornirli di folli meridiane per leggere le ore, ma ho notato come le mie orme irregolari li spaventino la sera e i pomeriggi domenicali: disinfettano a lungo per cancellarne le tracce. Come dominare la realtà? Con l'amore, o con la fantasia. Siedi qui accanto a me, cara; prendi nelle tue la mia salda mano. Guarderemo le farfalle scomparire oltre la siepe con minuscoli orologi sulle ali: le nostre dita a contatto con la terra, come due Budda. Da colonia a nazione Un popolo ottuso, ma i fiumi di questo paese sono ampi e belli Un popolo ottuso innamorato di giochi infantili, ma il cibo è facile da ottenere e abbondante 52 Alcuni con voce pretesca chiusi nella loro gabbia di costole: ma sulle alte cime montuose e nelle bufere non si sente il cicaleccio Che ti deferisce a sacrestani e censori; per nulla vergognosi di questo, ma dediti a divertimenti grossolani, a far soldi Un popolo ottuso, senza grazia né idee, che confida nell'aspetto pulito e vuoto di un poliziotto a cavallo o di un formaggiaio come in un legato Li si può ignorare (i silenzi, le vaste distanze aiut&no) o immaginare nei'fondo di uno dei laghi più squallidi le loro ossa rifiutate anche come souvenirs. Caino Preso di mano a mio figlio il fucile ad aria compressa, Feci cinque passi indietro, l'ebreo In me, narcisista, padre di figli, Messo a tacere. Poi presi la mira e sparai. La pallottola silenziosa colpì il dorso del ranocchio Un pollice sotto la testa. Sorpreso, fece un balzo, Solleticato· o spaventato ali' improvviso (Deve aver pensato) e saltò dalla gabbia bagnata Nell'acqua scura lì accanto. Ma la Pallottola aveva fatto il suo danno. Il balzo successivo Fu un tonfo penoso, spento lo slancio Delle zampe. Provò - come Bruce - di nuovo, Protendendo le sensibili mani da pianista Come farebbe un nano o un bimbo inerme. Lo spruzzo disturbò l'acqua immobile dello stagno E una vecchia rana nel suo rifugio pieno d' erbacce, Che ammiccava guardandosi intorno compiaciuta. La superficie dello stagno subito diveQ.neuno sbattere Di palpebre e bolle come note musicali, Liquide, luminose, cadenti dalla pagina Bianche, biancobarbute, un rapido crescendo Di suoni inudibili e un sussurro di vecchie Dietro la scena fra le canne e i giunchi Come per un Lear o un Edipo morenti. Ma la Morte ci fa sembrare tutti ridicoli. Pensate a quel racnocchio (marmocchio, pidocchio, quel che volete) Che s'abbandona, un cadavere assurdo cullato dal flusso Che l'ultimo suo vano balzo ha messo in movimento.
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