CONFRONTI I figli di Guglielmo Tel1 Il dibaHito leHerario a Cuba Alessandra Riccio Di Cuba si ricomincia a parlare molto, e anche della cultura cubana, quella che ha continuato ad avere una storia dentro l'isola e dentro la logica delle istituzioni nate dalla rivoluzione, con tutte le loro contraddizioni, e una storiafuori, quella di chi ha scelto (o non poteva che scegliere) l'esilio, di cui "Linea d'ombra" si è occupata più volte, e continuerà a occuparsi nei prossimi numeri con testi e interviste. Ci sembra importante documentare le due situazioni, convinti che sotto alcuni aspetti la lotta possa ancora essere la stessa, mentre sotto altri non può che portare a nuovi scontri e divergenze. Questa corrispondenza dimostra inparticolare cosa sta accadendo dentro, nei conflitti tra generazioni di scrittori e intellettuali, in rapporto ali' evoluzione (o involuzione) del regime castrista, in un periodo che vede o annuncia grandi tensioni e cambiamenti. Alessandra Riccio (Lero 1939) è studiosa e insegnante (all'Università Orientale di Napoli) d[ letteratura spagnola e ispano-americana e vive da qualche anno a Cuba, di dove è stata corrispondente per "L'unità" fino a poco tempofa (scrive ora per "Liberazione"). Ha curato autori classici e moderni, dei quali ricordiamo, oltre a Lezama Lima, inparticolare Alejo Carpentier, l'altro grande scrittore cubano di cui più volte ci siamo occupati, grazie a lei, su questa rivista, e Julio Cortazar. (G. F.) Il titolo non è nuovo. Gerardo Mosquera lo ha già usato per un interessante articolo apparso inMessico nel la rivista "Plural" di giugno del 1991, ma mi arrogo il diritto di plagiarlo perché descrive in modo efficace un atteggiamento generazional~: quello degli scrittori e artisti che hanno cominciato a operare nell'ambito della cultura cubana intorno agli anni Ottanta. Nella canzone di Carlos Varela1 da cui prende il nome, il figlio di Guglielmo Tell, l'eroe fondatore della nazione svizzera, è stanco del rituale e crede che sia giunto il momento di invertire l'ordine delle cose: adesso tocca a lui usare la storica balestra e far scoccare la freccia men.tre il vecchio eroe deve ora sostenere la mela. Ma Guglielmo Te!J non si fida, nutre l'atroce dubbio che il figlio arciere possa sbagliare la mira. La metafora è trasparente. In questa ballata viene descritta la contraddizione principale fra i fondatori della patria rivoluzionaria e i loro credi coccolati e tutelati da un forte paternalismo e ora decisi a prendersi le loro responsabilità e a dichiararsi maggiorenni 2 • Essi vogliono usare le stesse armi dei padri e continuarne la lotta, anzi, esserne i protagonisti. Ciò implica un rischio che i padri non vogliono correre, quello che gli eredi inesperti possano addirittura sbagliare la mira, nel qual caso il prezzo da pagare per la loro legittima emancipazione sàrebbe troppo caro. Gli anni Ottanta si sono aperti a Cuba con l'esordio della generazione di intellettuali e artisti nati, grosso modo, intorno agli anni Cinquanta e Sessanta. Si tratta della prima sfornata di giovani formati interamente dalla Rivoluzione3 , una generazione che si era annunciata negli ultimi anni Settanta con due autori esordienti: Rafael Soler, (Noche.def6sforos, 1975) e Manuel Pereira (Comandante Veneno, 1978). I racconti di Soler ed il fresco romanzo di Pereira sembravano chiudere quello che il critico Ambrosio Fornet aveva definito il "quinquenio gris" (1970 -1975) e cioè l'epoca che aveva fatto seguito al Congresso di Educazione e Cultura dove si era giunti alla conclusione di dare priorità assoluta alla finalità didattica dell'arte ed al suo contenuto esemplare, il che spi.ega il proliferare, negli anni Settanta, di racconti testimoniali e di romanzi di spionaggio e di controintelligenza, mentre, nel campo della finzione propriamente detta, la costante era stata quella del conflitto creato dal necessario adattamento di un uomo vecchio ad una"società nuova. Lo scrittore che meglio espresse questo tipo di tematica fu certamente Manuel Cofiiio. Con l'apparizione di Rafael Soler e di Manuel Pereira il protagonista cambia: ora è un adolescente che apre gli occhi su un mondo che viene scoperto da occhi innocenti, che non ne hanno conosciuti altri e che hanno già offerto il loro precoce contributo di partecipazione durante la campagna di alfabetizzazione che li aveva coinvolti e responsabilizzati in età giovanissima. Sulla strada aperta da loro si incammineranno altri scrittori impegnati a reinventare il mondo a partire da un'adolescenza senza colpe e che si sentono quindi autorizzati a esercitare il dir_ittoche ne deriva di poter esercitare serenamente la critica e di poter fare appello al rigore morale di cui la Rivoluzione si dice portatrice. Essi si comportano e sono "una generazione riconoscente, ma non conformista" 4 • La morale del mondo e del loro contesto particolare diventa una costante mentre i conflitti, che durante gli anni Settanta erano stati espliciti e radicali, si fanno impliciti e vengono suggeriti dalla quotidianità descritta attraverso un linguaggio arricchito dall'humor, dalla fantasia e dall'inserzione degli ingredienti popolari valutati ed accettati come parte imprescindibile della realtà; dice forge de la Fuente: "La giovane intellighenzia non solo crede nelle cose, ma crede e ha bisogno di credere nel suo ruolo attivo e di trasformazione dentro l'attuale processo di rettificazione". 5 Si avverte in questo gruppo una fede semplice e innocente nell'avvenire, una preoccupazione per la struttura e per l'uso del linguaggio e una certa timidezza nel maneggio dei conflitti; essi "si adattano sempre meno ali 'uso del senso immediato, diretto, ovvio della parola, e frugano nelle sue svariate possibilità semantiche, cercano le sue risonanze, le sue connotazioni, le sue associazioni" 6 • Un'evoluzione simile si nota fra i poeti che esordiscono negli anni Ottanta, i quali eludono il contenuto esemplare e privilegiano la ricerca di soluzioni piuttosto che la conclusione patente, mentre la scelta tematica cade sul senso della r.esponsabilità morale che è una costante fissa delle preoccupazioni generazionali: essi "hanno dislocato i loro punti di vista verso il terreno tematico della responsabilità morale, il sine qua non contenutistico della generazione degli anni Ottanta"7 • Basilia Papastamatfu fa notare: "Scrivono per di più, senza a-priori limitativi non disdegnano l'assimilazione fino all'incorporazione, nelle proprie poesie di contenuti e stili i più diversi, ma sono esigenti, e cercano un linguaggio proprio, diverso, nuovo, che si giustifichi davvero come dote letteraria" 8 • Mentre poesia e narrativa procedono, grosso modo, di pari passo, nel campo della musica, e soprattutto delle arti figurative, gli anni Ottanta segnano un'evoluzione accelerata che influirà notevolmente anche sulle altre espressioni artistiche. Con il patrocinio e la direzione del Ministero della Cultura (1976), in tutto il territorio del paese si erano moltiplicate le scuole d'arte, i talleres literarios e le iniziative culturali popolari e di base, tanto da rendere necessaria una riforma dei tradizionali strumenti di organizzazione culturale come la Brigata Hermanos Safnz, fondata nel 1961 come gruppo d'intervento e stimolo culturale per giovani scrittori ed artisti, la Brigata Raul G6mez Garcfa, di istruttori d'arte, e il Contingente culturale Juan Marinello, di professori d'ru:te. · La ricchezza ed eterogeneità di artisti e intellettuali che cominciano a venir fuori dalle scuole d'arte disseminate in tutto il paese, per prima cosa esigono la decentralizzazione dell'Avana come sede privilegiata della vita artistica del paese e, soprattutto un centro di stimolo e promozione di idee e progetti venuti fuori dal fervore dei giovani creatori. Nel 1985, la Uni6n deJ6venes Comunistas (UJC) decide, dunque, la fusione delle tre organizzazioni culturali giovanili nella Associazione Hermanos Safnz ( 1986), allo scopo di recepire e mettere in pratica i suggerimenti e gli stimoli, offrendo le strutture e l'organizzazione. La riforma viene accolta con grande entusiasmo e i progetti, e le battaglie per sostenerli, si moltiplicano. Si tratta, in generale, di progetti di rottura con il rituale stereotipato degli anni precedenti e investono tutti i campi dell'arte, spesso in un'ottica interdisciplinare; sorgono così i progetti Arte Calle; il Teatro antropologico di Vfctor Varela; i gruppi di danza Joven Guardia e Danza Abierta; Cine Jovine; i concorsi per giovani architetti; il festival di Teatro Elsinore promosso dall 'lstituto Superiore d'.Arte dell'Avana; i supplementi culturali dei quotidiani di provincia, fra i quali si fa subito notare "Ambito" di Holgufn; "Naranja Dulce", il supplemento giovanile del "Caiman Barbu31
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