28 VISTA DALLA LUNA <( o:: o:: ~ <( ....J no molto più equilibrati degli altri. Il padre tipo sergente maggiore che prende il figlio a calci per lievi infrazioni molto probabilmente è un puritano in materia di sesso; il tipo militaresco petto in fuori e pancia in dentro è un bell'esempio delle teorie di Reich- il simbolo della sessualità repressa. In complesso Reich ha ragione. La repressione della genitalità significa repressione del rumore e dell'attività in tutte le sfere. Fu Reich ad affermare che le classi dominanti incoraggiarono la repressione del sesso nel bambino perché convinte che castrando psicologicamente i fanciulli sarebbero cresciuti svirilizzati al punto da non avere più il coraggio di opporsi ali' autorità. La religione organizzata, sempre al fianco della classe dominante, coadiuva governo e capitalisti a soffocare la vita nella culla. Ma capitalista non è la parola giusta. Da quanto mi giunge all'orecchio gli Stati comunisti coltivano la medesima repressione dei giovani, lo stesso indottrinamento, la stessa inquadratura delle nazioni occidentali. La politica non ha mai curato alcun male. L'inchiesta di Malinowski sulle Isole Trobriand - "La vita sessuale dei selvaggi" - cui accenna Robert Ollendorff nel suo capitolo, fornisce un esempio eccellente. In una società matriarcale il sesso era originariamente libero, i bambini avevano un libero gioco sessuale e gli adolescenti vivevano la propria vita sessuale col consenso dei genitori. Malinowski non riuscì a scovare indizi di crimini sessuali né di omosessualità sino all'arrivo dei missionari che segregarono i sessi. Ciò significa che è la nostra società anti-sesso la principale responsabile dei crimini sessuali e di molti altri crimini. Fu Reich a coniare la parola "autogoverno", che significa - più o meno - tenere il passo del bambino, non imporgli le nostre aspettative, lasciarlo libero nella scelta e nella quantità del cibo, nelle sue escrezioni, nella sua sessualità, evitando di dargli una coscienza prefabbricata della realtà e permettendo che sia egli a scegliere, nei I imiti delle sue possibilità, ciò che vuol fare. Il bimbo ha il diritto di fare tutto ciò che gli piace se questo non interferisce con i diritti di qualcuno. Questa è la demarcazione fra libertà e licenza. Sarebbe meraviglioso avere una scuola di bambini autogovernati dalla nascita. Purtroppo la maggior parte degli allievi di Summerhill non ha goduto di questo privilegio. Ma Summerhill è condotta secondo i principi dell'autogoverno e questi funzionano. Spiego in poche parole il nostro sistema di autogoverno: se non vuoi studiare l'aritmetica, questo non infastidisce nessuno, ma se fai il prepotente o fai chiasso a mezzanotte, questo disturba tutti. I bambini possono fare tutto quello che vogliono, eccetto che interferire con i diritti degli altri. Da quarantatrè anni dirigo la mia scuola nell'East Suffolk e da almeno venti ho avuto tra i miei alunni molti bambini difficili, ladri, aggressivi, distruttori; nessuno di loro è mai comparso davanti al tribunale dei minorenni per atti di delinquenza. La libertà, unita ali' approvazione, ha prevalso sull'impulso antisociale. I bambini che si autogovernano-ciò include i EDUCATORI E DISEDUCATORI bambini che hanno frequentato Summerhill per un po' di tempo - hanno con gli adulti rapporti diversi da quelli degli altri bambini. Rapporti privi di timore. Gli adulti sono accettati normalmente. Non sono forse molto rispettosi- non mi dispiace ammetterlo - ma trattano gli adulti da eguali e da am1c1. Reich era persuaso che il bimbo, non condizionato, fosse una creatura sociale e affettuosa per natura; io credo che a Summerhill siamo riusciti a provarlo. Il romanzo a tesi di William Golding Il signore delle mosche è citato spesso da coloro che credono che la natura umana sia costituzionalmente malvagia e che solo la disciplina possa rendere buoni i bambini. Secondo me il libro è una eccellente - anche se involontaria - dimostrazione del male causato da una educazione sbagliata. Incutete la paura nei fanciulli, fateli seguaci di colui che H. G. Wells chiamava "Dio, il grande assente", picchiateli e poi abbandonateli su di un'isola deserta. È naturale che siano colmi di odio e comincino ad uccidersi l'un l'altro. Ma se un aereo carico di allievi di Summerhill atterrasse su quell'isola le cose andrebbero diversamente. Anzitutto, differenza importante, vi sarebbero fra di loro delle ragazzine; dopodichè, tutti si riunirebbero in assemblea per decidere sul da farsi. Non sorgerebbe il problema di un capo né si formerebbero delle bande. I ragazzi cercherebbero semplicemente di procurarsi insieme il cibo e quanto occorre alla sopravvivenza. Questo capitolo non vuole essere un trattato su come allevare i bambini in una famiglia. Il mio scopo è di persuadere genitori e insegnanti che istruzione non significa il nozionismo della scuola: quest'ultimo è solo un accessorio. Poiché le scuole non toccano il lato emotivo dei bambini, il lato vitale. Influenzano in maniera indiretta il carattere, modellandolo esteriormente con là-disciplina, lo sciocco divisorio fra insegnante ed allievi, le uniformi che condizionano i bambini ad uniformità di mente e di cuore. Le scuole non hanno fiducia nella saggezza naturale del bambino. (...) Molti giovani insegnanti mi confessano di detestare l'intero sistema, ma di essere impotenti. Questo è vero. Il massimo che può fare un insegnante, per dirla con Homer Lane, è di prendere le parti del bambino, ma questo, in una scuola disciplinare, può condurre a un disastro, come accadde alla King Alfred School quando l'autogoverno fu concesso solamente alla mia classe. A Summerhill noi riteniamo che lo sviluppo emotivo del bambino sia d'importanza primaria. Abbiamo allievi che hanno attraversato una fase di odio e di rabbia verso i compagni perché erano stati condizionati dalla nascita e molti di loro provenivano da famiglie disunite. A noi non resta, semplicemente, che tollerarli, sapendo che in un anno o due ritorneranno alla normalità. Non è una speciale terapia a curarli: sono l'autogoverno, la comunità, le assemblee. È l'essere giudicati dai propri pari e non da genitori o insegnanti. Libertà è l'unica cura. Per questa ragione sono a favore dei collegi. Ai tempi delle famiglie numerose i bambini formavano una specie di comunità nella famiglia, ma oggi
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