Linea d'ombra - anno X - n. 69 - marzo 1992

devono indicare simbolicamente quale forza aveva Gesù nell'attirare a sé gli uomini. Se sono solo delle immagini, e non dei racconti storici, allora Gesù non ha compiuto alcun miracolo? .Sono convinto che la persona di Gesù deve aver esercitato un grande fascino sugli uomini, cosicché egli veniva soggettivamente vissuto come un liberatore, qualcuno che infonde coraggio, elimina le paure e anche ridà la salute. Sotto l'influsso della suggestione è possibile il verificarsi di guarigioni spontanee, perché delle sofferenze psichiche possono produrre mali fisici. Su questo punto i medici oggi sono tutti d'accordo. Duemila anni fa non si era a conoscenza di correlazioni di questo genere e simili guarigioni venivano considerate un miracolo. Erano allora, e sono oggi, possibili guarigioni di questo genere anche per altre persone? Senza dubbio. Ci furono casi analoghi neil'antichità e ce ne sono ancora oggi in alcune culture tribali, per esempio tra gli sciamani, e nella psicoterapia. Ai primordi della psicoanalisi in Sigmund Freud, c'è la guarigione di uri paralitico che solo in stato ipnotico riusciva a muovere gli arti, e non in stato cosciente. Tutti gli altri miracoli che, a quanto dice la Bibbia, Gesù ha compiuto, sono delle leggende, in essi non c'è niente di vero? Questo non lo si può dire.,Una cosa anche se non è storica, può ciò nonostante essere vera. E un principio che io ritengo molto importante. Ne parleremo più avanti. Per rispÒnderè alla sua domanda: tutti i racconti dei miracoli di Gesù, e lo si vede dalle descrizioni delle guarigioni, sono di natura simbolica, benché scritti dagli evangelisti in modo da poter essere intesi come delle esposizioni storiche. In tutti e quattro i Vangeli si dice che Gesù, prima di morire, sapeva che il terza giorno sarebbe risuscitato. A questo proposito Fotodi GHDorchinger. IL CONTESTO il teologo evangelico Rudolf Bultmann, il più grande degli esegeti storico-critici, ha detto: "Per chi sa di risorgere dopo tre giorni, la morte evidentemente non ha molto significato". Bultmann ha ragione, solo che Gesù non credeva alla risurrezione in modo diverso da quello in cui ci crediamo nericristiani. Gesù non sapeva più di quello che noi sappiamo. Il sepolcro di Gesùfu trovato vuoto? Il corpo di Gesù è risorto il terzo giorl'!odopo la morte? Questo è quanto celebra la Pasqua. Quando dico che le narrazioni riguardanti la Pasqua sono leggende, qualcuno potrebbe dire, allora neanche questo è vero. Sarebbe troppo semplicistico, anche le leggende hanno il loro valore. Però non si può prescindere dalle conoscenze dell'esegesi, ossia dello studio neotestamentario: i racconti della Pasqua non hanno voluto far nascere la fede nella risurrezione, ma solo render là manifesta. Dovevano annunciare in modo metaforico che la storia di Gesù dopo la morte in croce non è finita. \ Quindi una devota poesia invece di una storica verità? Una poesia invece di una esposizione storica, non della verità. Quale verità si nasconde allora in queste leggende sulla risurrezione? Bultmann in una intervista allo "Spiegel" ha detto che credere alla risurrezione significa "accogliere l'annuncio del vangelo e rispondere con fede". Anche lei direbbe altrettanto? Secondo me credere alla risurrezione significa avere fede in Dio, che il suo amore dura oltre la morte. Ma frasi del genere non dicono niente. La Bibbià vive di immagini e solo chi comprende il linguaggio di queste immagini può conservare la fede. Anche il sepolcro vuoto è un'immagine per una ve1ità della fede. Solo un'immagine, non una verità; quindi lei dà ragione a Bultmann che "un cadavere non può tornare in vita e risorgere dalla tomba ". È così, questo vale per la tomba di Gesù e anche per tutte le altre tombe, a Verdun e in Vietnam, a Paderborn come ad Amburgo. La risurrezione laggiù è altrettanto poco tangibile come a Gerusalemme tre giorni dopo la Pasqua. A proposito dell'Ascensione, non le chiederemo se il suo vescovo ne hafatto un'arma contro di lei, per dimostrare lafuorvianza della suafede. Però, senza tanto dare nell'occhio, anclJ,ei parroci di paese più antiquati e conservatori hanno cancellato l 'Asèensione dalla lista dei fatti storici. Temevano il ridicolo, spedendo Gesù nella stessa direzione in cui vengono sparati i missili. . Il vescovo da cui dipendo continua, invece, a sostenere che l'Ascensione deve essere stata possibile e che è avvenuta quaranta giorni dopo la Pasqua. Se a quei tempi ci fosse stata la televisione, secondo il vescovo Degenhardt rie avremmo allora potuto avere una cronaca? In ogni caso il vescovo mi ha scritto che egli concepisce l'Ascensione come un fatto databile, nel tempo e nello spazio. A mio parere si tratta di una errata interpretazione dei testi biblici. . ·Quaranta giorni sono un riferimento biblico che troviam? ~i frequente (per esempio: per quaranta giorni e quaranta notti p10~v_e durante il diluvio universale, Mosé rimase sul monte Sma1, 11 profeta Elia camminò verso il monte Oreb, Gesù digiunò ~e! deserto). L'Ascensione la si può intendere solo come un_elev~s1al di sopra delle umane paure, della caducità e della ~struz10ne. Questo è il significato del!' immagine. Chi vuole vederci dell'altro, non insegna la fede, ma la supersti~ione. In modo analogo al vescovo Degenhardt,.si è espresso anche Gerhard Bergmann, un predicatore protestante del "Movi'!'ent~ confessionale 'Nessun altro Vangelo"'. Ha detto: L'Ascensione e

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