Linea d'ombra - anno X - n. 69 - marzo 1992

Visto che comunque sarei venuta a saperlo, l'impiegato dell'agenzia immobiliare mi rivelò malvolentieri il segreto. "Un'intera famiglia si è uccisa. Non c'è stato spargimento di sangue, però, si sono avvelenati con il gas. Sembra avessero problemi di divorzio e che alla fine uno dei due abbia costretto l'altro al suicidio. Ne hanno parlato perfino i giornali. Si trattasse solo di questo, andrebbe ancora bene. La donna che subito dopo aveva preso in affitto lo ·stesso appartamento si è impiccata. Impiccata. Chissà perché. È stato un vero guaio. Dopo un anno, la casa è ancora vuota." "È c~me una reazione a catena. Forse la donna era convinta di essere più forte dei morti ..." Avevo risposto, cercando di frenare il desiderio di fuggire al più presto da quella casa. "Può darsi. Abbiamo cambiato i tatami, ridipinto le pareti ma il rubinetto del gas è sempre nello stesso posto. Guardi, è proprio quello." L'impiegato mi indicò un angolo della piccola stanza di stile giapponese. Attorno al rubinetto del gas, sui tatami, sembravano emergere, uno sull'altro, i corpi dei morti. "Quella donna deve averli visti ..." "Sembra si trattasse di una forma di nevrosi. Era appena arrivata dalla provincia." Dissi che ci avrei pensato e uscii di corsa. L'impiegato mi rispose che non c'era fretta. Era improbabile che l'appartamento potesse essere occupato in breve tempo. Ma non avevo nessuna certezza di poter essere a mia volta più forte dei morti. Alcuni giorni dopo, l'impiegato di un'altra agenzia mi portò a vedere una casa, in un edificio stretto e lungo. Per la scala ripida che dal basso sembrava salire in verticale, ebbi un sospiro di sconforto, ma non appena aprii la porta ed avanzai di un passo all'interno, mi resi conto che per me non avrebbe potuto esserci nessun'altra casa. Il pavimento rosso fiammeggiava al sole del tramonto. La stanza vuota era gremita di luce. Quando la bambina, che si era ammalata per la stanchezza del trasloco, guarì e riprese a frequentare il nido, stavano ormai cominciando a fiorire i ciliegi. Le insegnai la canzone dei ciliegi, quella della capretta e il corvo. Nella stanza da bagno la voce echeggiava sonora, ma mi piaceva soprattutto cantare a gran voce· sulla terrazza. Mi compiacevo della mia voce. Comprai una raccolta di canzoni per bambini e le cantai riscuotendo gli applausi di mia figlia, mentre, a mia volta, prestavo orecchio alle parole della poesia che avevo sentito al registratore: lasciamo perdere ogni pensiero. "Brava, brava, ancora." La bimba aveva le lacrime agli occhi per l'entusiasmo e l'eccitazione, e mi lanciava le parole di elogio che aveva imparato dal libro illustrato. Non sapevo dove mio marito fosse andato a vivere. Mi aveva solo dato il numero di telefono del locale dove aveva da poco cominciato a lavorare. Qualcuno mi aveva informato in precedenza che la direttrice di quel ristorante era la sua nuova compagna,. Aveva circa l'età della madre di mio marito. In un certo senso potevo capirlo: per lui, che aveva tentato con amici di organizzare una piccola compagnia teatrale ricavandone solo debiti, forse, quella donna era ora la persona di cui realmente avesse bisogno. Mio marito non aveva approvato che decidessi da sola dove vivere e se ne era andato per primo. Ma ormai non volevo più che STORIE/TSUSHIMA entrasse nella mia casa. Quando sarebbe venuto a trovarmi? temevo quel momento, eppure cominciavo a rendermi conto che non avrei più potuto modificare i'1 mio stato d'animo. Era strano questo mio cambiamento, dopo che mi ero tanto opposta all'idea di separarmi da lui: ma non potevo più tornare a essere quella di prima. Mi ripetevo: lasciamo da parte ogni pensiero .ebuttiamoci a capofitto nel mondo. La bambina non si era ancora accorta che suo padre era sparito. "Quando verrà l'estate, metteremo un gommone sulla terrazza.C'è posto per uno grande" dicevo à mia figlia mentre la mettevo a letto. "Ci metteremo anche un'amaca. Pensa come sarà piacevole bere una birra. Potremmo appendere delle lampadine, proprio come nei beer garden. Sarà bellissimo. La riempiremo di fiori: girasoli, dalie, fiori di canna. Potremmo anche tenere un coniglietto, o magari una marmotta. Volendo, qualche animale più grande. Una capra, per esempio, sarebbe carina. Mi piacerebbero anche i colombi. Potremmo addirittura fare una specie di fattoria. Immagina la sorpresa dei vicini, quando sentiranno muggire la mucca!" La bimba fissava le mie labbra spalancando gli occhi. Le feci una carezza sui capelli. Si stava bene nella stanzetta oa letto di due tatami, simile a un ripostiglio. Copyright Yuko Tsushima 1975,1992. WillemElsschot FORMAGGIO -~ro•m , OLANDESE pp. 128· L. 16.000 L'"avventura casearia" di un Buster Kcatonfiammingo: un fallito tentativo di fuga dal "vassallaggio impiegatizio".Uno Svevo del Nord, comicoe ironico. Piir Lagerkvist ILNANO pp.232-L. 22.000 Ambientatanel Rinascimentoitaliano una parabola sul poteredelmalee le misteriosevie del riscattovistaattraversolosguardoridunivoe deforme delNanodi Corte. PiirLagerkvist •, MARIAMNE pp. 96-L. 16.000 ErodeeMariamnc: una passioneineluttabilee l'intuizionedi un richiamodi salvezzamai raggiunta.Intanto daldesertotre sag- . gi seguono il cam- ..:. minoindicatodaUa riTii~-.\ stella. Stii; 0Jgernrnn StigDagerman IL VIAGGIATORE IL pp. 144- L 16.000 VIAGGIATORE Larivoltadi ungiovanealla"dinarura dell'angoscia". "Esploratored ll'infernoquotidiano", sconfino. Via Palestro, 22 - 20121 Milano - Tel. (02) 781458 59

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