Linea d'ombra - anno X - n. 69 - marzo 1992

INCONTRI/INOUE mondo in cui viviamo e operiamo, ai fenomeni delle relazioni umane e politiche, ·che determinano limiti ben precisi ai nostri comportamenti... ecco, ci aiuti a capire ... Mi permetta di illustrare brevemente il punto di partenza della filosofia confuciana. Il periodo nel quale visse Confucio fu, nella storia della Cina - e forse dell'umanità intera-, uno dei più disastrosi e confusi. A quei tempi in Cina esistevano oltre 2000 città-Stato; che di lì a poco sarebbero scomparse. Non era proprio possibile mettere in atto politiche comuni sagge e lungimiranti: non esistendo basi per comunicare. Fu allora che Confucio pensò ad una parola: Gen in cinese, Gin in giapponese. In questo carattere da un lato appare la figura dell'uomo, e dall'altro il segno due: uniti significano Misericordia, amore,fratellanza. Questo carattere è la chiave del pensiero confuciano. E cioè: l'uomo, in coppia. Tu ed io; la moglie e il marito; il padre e il figlio. Oppure: tu e l'uomo che incontri per strada. Tutto ha inizio con un pensiero ispirato dall' altro: pensi all'altro, e agisci in modo tale da procurargli piacere; lo rendi felice. Pensare all'altro - agli altri-; il Gen cinese, il Gin giapponese, è alla base della filosofia Confuciana. Che a me sembra meravigliosa, perché ci obbliga a capire il punto di vista dell'altro. (Funzionava 1500 anni fa, quando nulla permetteva di comunicare e di capirsi: perché non dovrebbe funzionare anche . adesso?). La formula per una vita giusta e serena fu ideata da Confucio, proprio attraverso la parola Gin. Quando due persone si incontrano, ognuno deve porsi nell'ottica di vita.dell'altro. Se incontro mia moglie, devo interpretare e giudicare me e lei con i suoi occhi. Quando incontro una persona, uomo o donna che sia, devo essere in grado di valutare il mondo dal suo punto di vista, e capirne le opinioni e le emozioni. Questa prospettiva confuciana del mondo in giapponese si chiama Omoriari. Un fratello minore deve capire e rispettare le opinioni del fratello maggiore, e viceversa. E così pure un datore di lavoro e il suo impiegato. Questa è la 54 Nuova serie. Mensile Abbonamento annuale L. 40.000 ccp. 26441105 intestato a SCHOLE' FUTURO Via S.Francesco d'Assisi, 3 Torino Tel. 011.545567 Fax 011.6602136 Copie saggio su richiesta filosofia che Confucio ideò per risolvere i problemi dello società nella quale visse. Il cielo - Tien in cinese; Ten in giapponese - è il secondo principio che caratterizza la filosofia di Confucio. Il cielo; e cioè: per quanto si guardi in alto, per quanto si desideri una determinata cosa, non è detto che essa si verifichi. Dobbiamo sempre cercare di operare al meglio, di raggiungere scopi elevati; e dobbiamo essere felici anche se falliamo nelle nostre ricerche e nelle nostre azioni. Il vero significato del secondo principio di Confucio è questo: non necessariamente il Cielo aiuta. Anzi, il Cielo non aiuta. Cioè: non dobbiamo agire solo pensando che il Cielo ci aiuterà. Dal bene può scaturire il male; non per questo bisogna rimanere delusi e cessare di operare per il bene. Mio nipote si è gravemente ammalato proprio nel momento in cui si è aperto alla vita. Era pronto a dare, ma non ha ricevuto. Bisogno liberarsi dall'idea che al bene segua il bene. Bisogna far del bene per il bene della collettività. La religione non c'entra - Confucio non era religioso. In realtà, i principi confuciani sono una grande lezione di fratellanza e di .tolleranza per l'umanità intera. La prospettiva che il Giappone,.in tempi relativamente brevi, possa diventare la prima potenza economica al mondo, l'allieta o la preoccupa? Non ho dubbi; o meglio, credo di vederci chiaro, ormai ... D'ora in poi, nel mondo intero, nessun paese potrà affermare di voler perseguire la propria felicità per conto proprio. Per tutti i paesi del mondo varrà un unico principio: solo quando tutti saranno felici, sarò felice anch'io. L'universo incantato e rarefatto dello Zen contribuì in larga misura allo sviluppo della forte fibra interiore, a plasmare il carattere adamantino tipico del guerriero del Giappone feudale, rivisitato solo mezzo secolo fa dagli aviatori Kamikaze del Tenno. Ora l'arcipelago giapponese vive una stagione di benessere, ma grigia e priva di eroi. L'aver conquistato i mercati di mezzo mondo non basta a scongiurare un 'ipotesi: e se il. Giappone-nonostante i successi economici - si stesse trasformando in un Impero del Sol Calante? Un impero solo apparentemente equilibrato ed ordinato; disciplinato, sì, ma senza più né guida né ideali. Mezzo secolo, dapprima di occupazione, poi di "colonizzazione" occidentale sembra aver profondamente modificato la natura del Giappone. Una delle particolari saggezze del suo popolo, quella di saper accogliere la cultura altrui e modificarla poi a proprio uso e consumo potrebbe a lungo andare generare incontrollabili mostri a due teste. Il ventunesimo secolo ci dirà. Yasushi lnoue è parte di un capitolo tra i più civili del Giappone, moderno e antico. Io non ho mai pensato seriamente alla morte; ho sempre pensato a vivere a piene mani. E per me vivere in realtà significa lavorare. Ho appena messo in cantiere un progetto letterario molto ambizioso, per il quale mi servono dieci anni di vita attiva e in buona salute. Ecco, la salute è la mia'unica preoccupazione. Alcuni anni fa ho subito un'operazione molto seria, seguita da intense terapie al cobalto. Il male che mi minava si è fermato, ma chi può dire cosa mi riserverà la vita? Ho vissuto scrivendo; vivo per scrivere. Mi preparerò alla morte con la penna in mano. Ma non ho fretta; e poi dieci anni passano in un attimo ... Per gentile concessione della Radio Televisione Svizzera Italiana.

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