Linea d'ombra - anno X - n. 69 - marzo 1992

POESIA/VAGHENÀS esempio) e pagine critiche ricche di pertinenti e dettagliate osservazioni. La sqa attività di critico non è scissa da quella di poeta: nell'uno e nell'altro caso, Vaghenàs è essenziale e schietto. Senza giri di parole, non teme di dire banalità ed è convinto che non si debba far sfoggio di teorie complesse per andare al nocciolo dell'interpretazione letteraria. Ciò non significa, comunque, che dietro le sue espressioni lapidarie non vi sia una salda formazione critica. Tende comunque a evitare i toni complessi e "alessandrini" di certa critica letteraria. Il saggio introduttivo di uno dei suoi studi più noti inizia con: "La poesia non è né un mezzo né uno scopo". E continua, senza frapporre altre parole: "La vita è una forma debole di letteratura". "Nessuno può bere l'acqua magica della poesia, se prima non uccide il drago. Nel corpo di coloro che l'hanno bevuta sono evidenti le tracce della lotta." "Esistiamo soltanto con ciò che perdiamo." "Gli scrittori sono chirurghi. I libri ospedali." E ancora: ""Gli dei vanno e vengono. Gli uomini restano." Frasi a effetto, puntuali e quasi "pubblicitaiie". Nella poesia e nella critica Vaghenàs sembra avere le idee chiare. La sua è una fiducia positiva nell'intelligenza unita alla sensibilità. Una fiducia in se stesso, che gli permette di poter valutare opere letterarie, movimenti di pensiero, correnti poetiche. Di dire la sua tra le righe, di lanciare provocatoriamente pensieri che possono sviluppare discussioni e reazioni. Vaghenàs critico, come Vaghenàs poeta, crede inoltre nel suo interlocutore ed è convinto che il libro e la parola scritta abbiano una funzione vivificante nel pensiero, nell'intelligenza e nell'emotività del lettore. Gli spazi bianchi della su.apoesia e di alcune pagine dei suoi libri di critica letteraria sembrano lasciati apposta perché il lettore possa riempirli con i suoi interventi personali. Con la sua reazione. E una reazione, sia essa positiva che negativa, i suoi scritti riescono sempre a provocarla. Ode. alla luna Calda Luna, immensa sommossa, madre delle tenebre ferma in una fredda punta di novembre. Tu che stordisci gli amanti sotto gli.alberi e sotto le fitte foglie li prendi con te con passione selvaggia. E cosa non hai illuminato: finestre, ferite, impiccati, roulotte, tradimenti, furgoni posteggiati, donne svestite, cieli, oleandri e · tutte quelle cose che nascono la notte e tutte quelle che muoiono al mattino. Calma, superba, impeccabile, indifferente, dannata, imperscrutabile, indecifrabile, infinita, armonica. Sono ciò che sei dentro di me. Sono il tuo amore in questo pianeta. Ti seguo nudo. So che non hai detto la tua ultima parola. So che non esiste nulla più profondo di te. Insonne ti preoccupi della qualità della notte. Assorbi tutta la tristezza. Purifichi ogni delitto. Antica, primigenia, antidiluviana, multiforme, incommensurabile, dominatrice, eterna. Sillaba dell'inesprimibile, capezzolo del nulla, chimera. Sei essenzialmente il suono del tuo nome. Sei la parte visibile dello zero. 42 Episodio Per tutta la notte ha piovuto. E al mattino i furgoni sono venuti giù con le ruote infangate. I morti si trasferiscono in altri corpi lasciando profondi graffi sulla pelle. Il cielo ritorna azzurro. Un sole cocente passa fischiando sopra la mia testa. ·"La morte non è niente" mi diceva giorni fa un tassista. "Come quando ti tagliano la luce perché non puoi pagare il conto." Eden Un vento caldo d'autunno entrava tra le foglie. O forse era primavera perché il sole non era ancora tramontato. Non prendevo decisioni. Non prendevi decisioni. Un disoccupato steso sul prato diventava a volte un angelo altre un serpente. Dall'alto la mela aveva iniziato a marcire. Biografia Il Su un autobus azzurro. Centodieci chilometri all'ora. Correndo sotto un cielo che scotta. Tra quaranta persone sudate. Che fumano. Sognano. Mangiano panini. E un a.utistadi mezza età con un fazzoletto al collo. Che di tanto in tanto sputa dal finestrino e cambia cassette con vecchi successi ... Tutte le canzoni saranno dimenticate. L'autobus diventerà ferro. Gli uomini terra. L'uomo accanto a me un UOI'10 bruno con le basette e la camicia celeste dice che va a Katerini. Biografia VI Con la testa pesante piena di poesie non scritte guardo le stelle. Le stelle. Per modo di dire. Non esiste cielo.

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