aveva soddisfatto in modo vicario non soltanto il bisogno primitivo di retribuzione del pubblico, ma il bisogno di rimuovere completamente l'assassino, negando così "l'irresponsabilità obliterati va della morte." Anche alcuni fra quanti avevano messo in dubbio il Rapporto Warren deprecarono la passione popolare per le teorie cospiratorie e le necessità psicologiche che essa implicava. Nel l 968, Edward Jay Epstein, uno dei primi critici della commissione Warren, pubblicò un attacco' a Jini Garrison, il· procuratore distrettuale di New Orleans che aveva sostenuto d'aver scoperto un complotto di destra che aveva portato all'uccisione di Kennedy. Secondo l'Epstein, Garrison era il tipico esempio di "quello che Richard Hofstadter ha definito 'lo stile paranoide della politica americana', per cui 'è centrale l'idea di una persecuzione' e che 'si sistematizza in grandiose teorie cospiratorie"'. Pur ammettendo che lo "stile paranoide" di Garrison non "escludeva in sé la possibilità che ci fosse qualcosa di vero nelle sue teorie." L '.Epstein, in definiti va, trasferì va l'onere della prova dal governo ai suoi critici3 • La caratteristica più notevole della controversia sull'assassinio non è tanto l'abbondanza delle teorie cospiratorie, ma l'unanimità del rifiuto, da parte del- !' "elemento più nobile, " di qualsiasi possibilità di una cospirazione. Ancor oggi, i suoi rappresentanti sono convinti, come ha scritto Anthony Lewis, che la "ricerca di una cospirazione ... non fa altro che aumentare gli elementi di morbosità, fantasia e paranoia nel paese ... È un fattore che ci impedisce di reriderci conto, tutti noi, che nella vita si danno spesso tragedie senza ragione." In realtà, ignorando le prove che mettono in discussione la spiegazione ufficiale dell'assassinio, gli ammiratori di Kennedy possono fare a meno di chiedersi se le "promesse" frustrate della sua presidenza non fossero, per"cominciare, malriposte. Quello che si sa oggi della vita e della morte di Kennedy induce piuttosto a pensare che una prospettiva di grandeur imperiale e uno "stile" cosmopolita fossero dei ben poveri sostituti per le promesse oiiginali della vita americana: la speranza che una repubblica in grado di governarsi da sé potesse essere fonte d'ispirazione morale e politica al resto del mondo, non il centro di un nuovo impero mondiale. Kennedy e i suoi amici, in effetti, avevano liquidato questa vecchiaconcezionedell 'America come adatta soltanto a un piccolo paese provinciale e·arretrato. Se è corretta l'asserzione di Lawrence Goodwyn per cui i termini di "progresso" e di "popolo" simbolizzano due versioni, più che complementari, contrastanti del sogno americano, la Nuova Frontiera - com'è implicito nell'immagine stessa - era tutta dalla parte del progresso, e di una concezione piuttosto banale del progresso, quanto a questo. La Nuova Frontiera significava il precario predominio di una minoranza preveggente e civilizzata sull'arretratezza popolare, e la leggenda di Camelot, così come si è formata, ha permesso ai liberali di dare alla "paranoia" e al conformismo popolare la colpa di tutte le complicazioni che ne sono seguite, compreso il disastroso declino della loro stessa influenza. È tempo di.· trovare una spiegazione migliore di queste compliéazioni, una spiegazione che lusinghi meno la vanità delle classi colte, ma risponda meglio alla prova dei fatti. Note 1) Gli ammiratori di Kennedy non avevano torto a sottolineare il bisogno di un leader capace di esprimere e rappresentare "la vera vita sotterranea dell'America," come scrive Norman Mailer per cui "la vita della politica e la vita·del mito" s'erano allontanate troppo l'una dall'altra nel dopoguerra e i tempi esigevano un leader 111 grado di IL CONTESTO "assumerè su di sé" una volta ancora il "mito della nazione."e dare così un nuovo "impulso ... alle arti, all'attività pratica, alla vita e all'immaginazione degli americani." L'errore del Mailer consiste solo nell' identificazione di un simile leader con Kennedy. Coloro che credono che la storia sia "piena d'eroi" - una concezione che, secondo sua moglie, era propria dello stesso Kennedy-devono sapersviluppare la capacità di distinguere l'eroismo dall'impostura, il profeta dal falso profeta, "colui che parla" a "co/ui che balbetta," per riprendere i termini del Carlyle. Coloro che facevano un idolo di Kennedy, ingannanti dal fascino della Casa Bianca, confondevano l'eroismo con la celebrità. Soltanto parecchi anni dopo, come nota Gary Wills in una recensione della storia del movimento per i diritti civili di Taylor Branch, gli americani avrebbero cominciato a capire che gli anni '50 e '60 non erano stati l'era di John. 2) Come il Rapporto Warren, Assassination and Politica[ Viole nee cominciava con il dare per scontata la colpevolezza di Oswald ·e costruiva poi su questa discutibile premessa un'elaborata struttura speculativa. Nella sezione dedicata alla "psicologia degli assassini dei presidenti," gli autori (James F. Kirkham, Sheldon G. Levy e William J. Crotty) scoprono una tipologia comune di alienazione e turbamento familiare, cui Oswald strettamente si attiene: "assenza o distorsione dei normali rapporti familiari tra genitore e bambino", "ostilità verso la madre, ri-orientata contro i simboli di autorità," "difficoltà nel farsi degli amici di entrambi i sessi, e soprattutto di stabilire durevoli relazioni con le donne." 3) Naturalmente, ancor prima che la montatura di Garrison crollasse in tribunale, non era difficile mettere in ridicolo i suoi attacchi retorici all'"establishment della costa orientale" e le sue accuse infondate e irresponsabili contro il Presidente Johnson, che, sopprimendo le prove dell'omicidio, avrebbe dimostrato di essere coinvolto nel complotto per uccidere Kennedy, visto anche che "era c_oluiche più aveva da guadagnare dal delitto." L'aversione anti-Johnson della tesi cospiratoria fu la più sgradevole tra tutte le soluzioni assurde e velleitarie prospettate dalla sinistra nel tentativo non di SJ?iegare;ma di negare le responsabilità di Oswald. Le teorie cospiratorie avanzate dalla sinistra, ispirate dalla ricerca di "cattivi" di destra e da un odio velenoso per Johnson, contribuirono non pòco a screditare l'ipotesi del complotto anche agli occhi di chi aveva dei dubbi sul Rapporto Warren, ma considerava disgustose le idee dei suoi critici. La popolarità delle teorie cospiratoi;ie dì destra, che addossavano la respònsabilità a Mosca o ali' Avana, contribuì poi a identificare la tesi nel suo complesso con l'estremismo politico. Eppure, le lacune della versione ufficiale non hanno potuto essere cancellate dal governo, o perdersi nel contrattacco ideologico dei suoi sostenitori. I difensori del Rapporto Warren non hanno mai potuto spiegare, senza ricorrere a spiegazioni ancora più implausibili, come Oswald sia riuscito a far fuoco due volte in un secondo con una carabina che non poteva sparare due colpi in meno di 2 secondi e 25. Né la Commissione Warren né le indagini successive di un gruppo di patologi incaricati nel 1968 dal Procuratore Generale Ramsey Clark, e quelle di un'altra commissione medica incaricata nel 1975 dal Vice-Presidente Nelson Rockefeller, e quelle del House Select. Committee on Assassinati.oris del. 1979 hanno spiegato come la carabina di Oswald abbia potuto infliggere delle ferite tanto gravi al capo di Kennedy, ferite che sembrano piuttosto causate da pallottole esplosive provenienti da tutt'altro tipo di arma: E nessùna di queste indagini ha spiegato come la. testa di Kennedy possa esser stata colpita in quel modo da colpi esplosi da dietro. Con gli anni, la tesi dell'assassino unico si è fatta ancora più debole di quanto sembrasse ali' inizio: Delle prove importanti sono scomparse in circostanze sospette, soprattutto il cervello del presidente, e, al contrario, una n_uovaprova materiale, la registrazione acustica degli spari effettuata dalla polizia çii Dallas, proverebbe po~itivamente, se autentica, che i colpi sono stati esplosi anche da davanti. E stato appunto in base a questa registrazione che il Select Committee on Assassina~ tions, pur confermando molte delle supposizioni più dubbie della Commissione Warren, ha concluso, nel 1979, che Kennedy probabilmente è stato assassinato in seguito a una cospirazione. 21
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