IL CONTESTO masochistiche sono alla base del sacrificio sulla croce e del sacerdozio sacrificale nella chiesa cattolica, ma sono visibilmente in contrasto con il proposito di Gesù. Quale significato attribuiva Gesù alla propria morte, se non quello di un sacrificio? Alla propria morte egli non attribuiva alcun significato. Non voleva morire. Quando la tensione si acuì, si sarà detto: lasciate che facciano ciò che vogliono, dimostreranno solo che essi non possono nulla dopo la morte. La paura la si può vincere grazie alla fede in Dio, accada quel che deve accadere. Così e solo così, con la fede, la sua morte ha avuto un senso. La chiesa cattplicafa risalire il celibato dei suoi sacerdoti al passo in cui Gesù dice che ci sono persone che non si sposano per servire meglio il regno dei cieli. (Mt 19,12: "Vi sono diversi motivi per cui certe persone non si sposano: per alcuni vi è un 'impossibilità fisica, fin dalla nascita; altri sono incapaci di sposarsi perché gli uomini li hanno fatti diventàre così; altri poi non si sposano per servire meglio il regno di Dio. Chi può capire, cerchi di capire'') È un passo difficile da chiarire, ma non c'entra con l'istituz_ione del celibato. Gesù non ha ordinato alcu_nsacerdote, tanto meno un sacerdote celibe. Ma... ? Quello che Gesù chiedeva era di lasciare tutto e di seguirlo. Di certo non ha mai detto che i suoi discepoli avrebbero dovuto costituire una casta, un ordine. Gesù e i suoi discepoli, erano una comunità senza dominatori, basata sulla fiducia. Quanto in poco conto Gesù tenesse i sacerdoti, lo si legge in vari passi del Nuovo Testamento. È possibile spiegare la durezza con cui la sua chiesa la sta avversando, con i/fatto che lei combatte con maggiore risonanza di altri il celibato? Sarebbe un giudizio troppo parziale. Ma chi lotta èontro il celibato, lotta co'ntro il potere della chiesa, e questa è in pratica l'unica cosa che non si può fare senza essere puniti. Puoi andare in giro a raccontare ogni genere di insensatezza · teologica. Puoi come sacerdote convivere con una donna; fintanto che non dai "scandalo". Puoi svoìgere il tuo servizio sacerdotale nel modo più pedante, più meccanico, basta volerlo. Puoi allontanare la gente dalla chiesa, invece di avvicinarla. Puoi fare tutto questo e anche di più. Ma non ti permettere di attentare.al potere della chiesa. Ti prendono subito per il collare. Aquesto proposito, inoltre, la discussione sul celibato pare essere condotta sotto la falsa insegna della lotta tra i due sessi. In verità sitratta della repressione dell'individuo. A chi viene proibito di amare, non resta che vivere per svolgere il proprio servizio. Il suo libro, Chierici, è lapiù tagliente, ampia e informata critica alla chiesa cattolica degli ultimi decenni. Trova che la sua chiesa si trovi in uno stqto desolato come ali' epoca di Lutero? In un certo senso il suo stato è anche peggiore, e così come è oggi, non è come l'ha voluta Gesù. Per 450 anni ha cercato di confutare Lutero e la Riforma, e nel frattempo è diventata sempre più di parte, sempre più angusta, sempre più rigida. A partire dal Concilio di Trento a metà del XVI secolo si è arroccata nella convinzione che i suoi vescovi potevano garantire verità oggettive e tramandarle d'ufficio nei secoli. È il fatto di mettere in dubbio queste cose che ha fatto insorgere il vescovo contro di me. Perché si tratta di una questione di fede? No, perché si tratta di una questione di potere. In origine quello che io volevo era soltanto contribuire a far capire che ogni uomo può 10 trovare liberamente in sé una armonia tra la sua fede, i suoi pensieri e le sue sensazioni. Certo esistono delle crepe, dei dissidi. Ma la conseguenza è che un uomo che è in pace con se stesso non ha più bisognò di alcuna guida esterna attraverso una autorità ecclesiale. Diventa superflua, fastidiosa e dannosa. lei nega ai vescovi il potere di vegliare sullafede e di distinguere gli uomini in veri e falsi credenti? · È così. I vescovi sono fermamanete convinti che il loro ufficio e solo il loro ufficio sia adatto a formulare e assicurare la verità della fede. Io la considero una arroganza nei confronti di Dio. La verità religiosa è nèll'uomo e fa intimamente parte di lui. Non deriva da dottrine tramandate.e esterne. · Questa è una interpretazione cattolica? Se dipende dai vescovi decidere ciò che è cattolico, allora probabilmente non lo è. Se cattolico ~ ciò che rafforza la fede e conduce a DìO, allora lo è. · Che cosa cambierebbe nella chiesa, se potesse riformarla? Quasi·tutto. limitiamoci ai sacerdoti. Non- si dovrebbero più attenere al celibato, e non ci. sarebbe più un terzo dei preti che convive di nascosto con unadonna, come lei suppone ne/suo libro Chierici, bensì quasi tutti sarebbero sposati. Non solo per questo i sacerdoti vivrebbero.diversamente da come hanno vissuto finora. Non intraprenderebbero più questa attività perché temono la vita, ma perché hanno il coraggio di vivere. Sarebbero preti non per sacrificare la propria vita, ma per portarla a ragione verso la felicità. Non si tinchiuderebbero nella loro comunità, ma cercherebbero il contatto soprattutto con quelli ch'e dalla chiesa sono lontani. Non s~ piegherebbero ai loro vescovi, ma coscienti del proprio valore lavorerebbero insieme con loro. In una chiesa rinnovata le donne sarebbero ammesse al servizio sacerdotale?, · Fintanto che il sacerdozio cattolico si basa sulla teologia del sacrificio, le donne non possono diventare sacerdotesse. Sin dal- !' epoca della pietra l'uccisione di animali, l' offert;i di sacrifici, sono riservate agli uomini. Solo quando il sacerdozio fosse veramente fondato su altre basi, come per esempio il servizio alla comunità, si potrebbe aprire anche alle donne l'accesso al servizio sacerdotale. In quel caso sarebbero addirittura meglio dei sacerdoti, perché non si tratterebbe più di repressione degli istinti e di sacrifici, né di potere e dominio. Le sacerdotesse aiuterebbero la chiesa cattolica a trovare il giusto atteggiamento nei confronti delle donne, ed è da quasi duemila anni che non ci riesce. Riguardo all'aborto è al paragrafo 218 lei ha assunto una posizione che il suo vescovo non considera cattolica, Che cosa rimprovera alla chiesa? La chiesa ha troppo poca comprensione per le donne che sono rimaste incinte, che non hanno alcuna via d'uscita. Qui, in questa stanza, sono venute donne alle quali non ho potuto dare alcun consiglio per poter evitare un aborto, tanto la loro situazione era . senza via di scampo. Donne simili non sono delle assassine, invece è così che vengono indicate e considerate _daivescovi tutte lè donne che abortiscono. La chiesa non ha il diritto né ~ldovere di decidere che cosa è un crimine, chi è un criminale. Compito della chiesa è aiutare proprio quelle persone che credono di dover compiere delle azioni che non vorrebbero assolutamente, e che soffrono per questo. Questo vale per molte donne, che restano sole con il cruciale interrogativo: devo, posso, sono costretta ad abortire? Nessuno, e tanto meno la chiesa, ha il diritto di giudicare
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