Uno scena del Vangelo secondo Matteo di Pasolini, con Enrique lrozoqui. croce, ha avuto fino ad oggi un atteggiamento molto ambivalente. Alle domande sulla guerra e sulla pace la chiesa cattolica risponde sconcertata invece di essere illuminante. In questo preferisco i buddisti: hanno fatto meno guerre, non hanno celebrato il potere, inoltre vivono secondo regole abbastanza democratiche. Dobbiamo imparare da loro. Bultmann e altri teologi, che hanno dimostrato come la maggior parte degli scritti su Gesù siano storicamente infondati, vogliono addirittura "smitizzare" la Bibbia, distruggere il mito. Su questo punto lei la pensa diversamente, vuole invece conservare il mito. Perché? In base non ai passi marginali del Nuovo Testamento, bensì proprio a quelli più significativi, dobbiamo constatare che si tratta di leggende, simboli, miti. Questo discorso vale soprattutto per la narrazione della nascita, morte, risurrezione e ascensione di Gesù. Ma non possiamo accantonare tutto quanto dicendo che è un accessorio ormai fuori moda, come gli smitizzatori tentano di fare. I confronti con altre religioni dimostrano che certe attese, modi di comportamento, riti1 sono uguali: da questo la mia conclusione che evidentemente esiste nell'inconscio dell'uomo un linguaggio comune, universale. lo la chiamo la lingua delle immagini. Questa lingua non può quindi essere soppressa, non si può "smitizzare" la Bibbia. Per comprendere il messaggio di Gesù è necessario poter pensare per immagini. Chi non capisce più le immagini della religione, non capisce più la religione stessa. E per finire, gli uomini che non capiscono più i miti, non sanno più vivere con i propri sogni, le proprie speranze. Come possono delle narrazioni essere false da un punto di vista storico, ma ciò nonostante essere vere? IL CONTESTO Voglio dare una risposta che non c'entra con la teologia. A Picasso una volta venne chiesto come mai disegnasse uomini così strani, tanto diversi dalla realtà. La sua risposta fu: Nessuno confonderebbe mail' arte con la realtà.L'arte è menzogna. Ma è una forma di menzogna che ci insegna a capire la realtà. Questo significa che la religione ... ... schiude all'uomo con l'aiuto deJle .sue immagini un mondo, cui non si può accedere con il solo uso delle parole. Il suo vescòvo le rimprovera di auspicare un genere di sacerdo- . zio totalmente diverso da quello della chiesa di oggi. Per lui questo rappresenta, insieme all'immacolata concezione e all'aborto, il punto più importante della vostra disputa. Il nocciolo della questione ci sembra essere se i sacerdoti debbano considerare il loro lavoro come un sacrificio, se debbano offrire la loro vita alla chiesa come Gesù ha offerto in sacrificio la sua sulla croce. Questo è quanto viene solennemente richiesto e promesso. In realtà si tratta di questo. Il vescovo e io cominciamo già con il non essere d'accordo su un fatto: che questa teologia del sacrificio possa essere ricondotta a Gesù. Bultmann ha dichiarato una mitologia primitiva credere a '·un Diofatto uomo che espia con il suo sangue i peccati dell'umanità". Questa teologia sacrificale e espiatoria era totalmente estranea a Gesù. Le storie dei pubblicani, dei farisei e dei peccatori dimostrano che per Gesù la remissione dei peccati non dipendeva da una sorta di pagamento anticipato o addirittura da un sacrificio. E questo principio - della remissione senza alcuna garanzia - egli l'ha incarnato e annunciato. Tutto ciò non è conciliabile con la dottrina secondo cui i sacrifici .sarebbero indispensabili per il perdono divino. Simili implicazioni 9
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