Linea d'ombra - anno X - n. 69 - marzo 1992

EDUCATORI E DISEDUCATORI il mondo non era tutto come a casa loro. E al ritorno si organizzarono nelle associazioni combattenti o anche nei risorgenti partiti politici o unendosi spontaneamente. Posso dire che, dal '48 in poi, fui testimone di questo fervore e che esso fu spontaneo. All'inizio le terre vennero occupate autonomamente. I partiti politici capirono più tardi e cercarono di impossessarsi di questo moto, chi in una maniera chi in un'altra. Furono insieme l'esperienza della diaspora e il grande immiserimento che seguì alla guerra, che scatenarono tutto. E io fui preso da questa nuova situazione. Ma prùna, appena ritornato, cosa facesti? Cercavo di fare il medico e di capire il mio paese. In fondo ero partito ragazzino e solo allora conobbi il Mezzogiorno. L'Italia era divisa. Cercai di istruirmi. Andavo a Potenza. Frequentavo la biblioteca, parlavo con i non fascisti di Potenza. E lessi Fortunato, Salvemini, Nitti e anche Marx ed Engels. A un certo punto avevo anche aderito a una idea, mai realizzata, di insurrezione a Potenza. L'esercito era smembrato e io, in qualità di ufficiale medico, avrei dovuto smobilitare la caserma, con altri impossessarmi dei telefoni e dei telegrafi e controllare la questura, che si trovava chiusa in una stretta via, in attesa di presunti insorti tra cui un LATERRA 29 gruppo di operai di Melfi. Lo scopo era quello di cacciare il re dal Mezzogiorno. Ma poi gli altri cospiratori mi dissero che gli inglesi erano contrari. Comunque presi parte con la sinistra per stare con la povera gente ma né allora né in seguito volli iscrivermi ad alcun partito politico. A quel tempo risale il tuo ri-incontro con Rocco Scotellaro? Nel '43 rincontrai Rocco Scotellaro che era un ragazzo del mio paese. Qualche anno fa ritrovai la lista dei candidati che Rocco organizzò per le elezioni comunali di Tricarico nel '46 sotto il simbolo dell'aratro. Questa lista dimostra che egli ebbe presto una idea chiara della complessità della società di Tricarico che non era divisa classe contro classe. Questa lista era una sorta di tavolo ad intarsio dove erano rappresentati contadini, piccoli e medi proprietari, calzolai e falegnami, muratori, alcuni con piccole imprese. Tu sai che Rocco era figlio di un calzolaio e poiché un'arte si riteneva superiore a un'altra, a volte, per disprezzare, anche a lui sfuggiva dire: "quello è un falegname". Era una società in evoluzione: c'erano fabbri che erano quasi veterinari per come conoscevano i cavalli; lo stesso padre di Rocco sapeva tagliare le tomaie e fabbricare scarpe belle e pronte e finì poi per diventare un commerciante di cuoio. Noi osservavamo questi cambiamenti, Rocco li sapeva interpretare e conosceva Tricarico. Nella lista vi erano socialisti, comunisti e repubblicani. Certo, io partecipai a tutte quelle battaglie, ci vedevamo tutti i giorni ma non entrai nella lista, forse perché non ho mai avuto la vocazione di capopopolo. Rocco fu un bravo sindaco. Si occupava ogni giorno di questioni concrete e realizzò l'ospedale. Ma il vero merito di Rocco non fu.quello di "inventare" un ospedale a Tricarico ma di trasformare una operazione che poteva rimanere solo amministrativa in un episodio di partecipazione popolare, in una prova di democrazia. Su questo io fui totalmente d'accordo con lui. Ma a tanti anni di distanza dimmi perché l'iconografia ha appiattito Rocco Scotellaro: "il sindaco dei contadini". Lo dipingono così perché c'è la mania di inquadrare. Ma se leggi le sue lettere trovi un Rocco più complesso, vero, diverso da quella immagine. E poi è morto a trent'anni, era un giovane in formazione. È vero che ogni tanto diceva di essere marxista e io con lui polemizzavo. Il nostro fu un rapporto dialettico. Aveva letto pochissimo di Marx. Non voglio essere presuntuoso ma a quel tempo, ti assicuro, a parte Bonelli, un bordighista di Montemurro e un uomo integro, in Basilicata, sono forse tra quelli che lesse il numero maggiore di pagine di Marx ed Engels. E non ne fosti entusiasta? All'inizio forse. Ma mi disillusi precocemente. Lessi l'Anti-Diihring e subito dopo, sotto consiglio di un amico, un libro in francese Biologie et Marxisme di Marce! Prenant. All'inizio ne fui im- . e z ~

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