26 VISTA DALLA LUNA <i: ~ 1== <i: ...J in Italia, che è divenuta per vari aspetti, veramente conservatrice. Se fosse qui mia moglie, che è stata operaia, lei difenderebbe i sindacati per la forza e la dignità che hanno dato a chi lavora. Ma ciò non vale dappertutto. Questa corporazione dei medici ha creduto di difendere la categoria, garantendole in realtà un grande riposo intellettuale. Non sei d'accordo? Perché non escogitare un sistema di stimoli e di mobilità? Pensa che oggi tutto il viaggiare o l'aggiornarsi dei medici avviene grazie alle sovvenzioni delle case farmaceutiche. Ho spesso pensato che in questo modo, se vuoi indiretto, queste hanno comprato quasi tutti i medici d'Italia. Ma dico anche che così almeno vanno per il mondo a fare congressi, anche se è triste che avvenga in questo modo. A proposito di casefarmaceutiche, prima avevi nominato ifarmaci. Sì. Bisogna dire innanzitutto che vi è stato un progresso straordinario, enorme. Tu immagina cosa avevamo a disposizione noi per curare al tempo in cui uscii dall'università: eravamo quasi disarmati di fronte alle malattie. E ora ho l'impressione che si stia per aprire una ulteriore frontiera di cure e farmaci validi per molte malattie. Ma contemporaneamente c'è un grande abuso e spreco di farmaci, EDUCATORI E DISEDUCATORI e questo incide sul deficit della sanità. Le cose sono complicate perché tu sai che la base farmacologica di una medicina è spesso identica mentre i nomi cambiano a seconda delle case farmaceutiche, che fanno il loro interesse. Forse è anche vero che una certa differenziazione sia utile. Però io ritengo che il servizio sanitario nazionale, che è una vera conquista di civiltà, dovrebbe dare gratuitamente solo i farmaci -e c'è un elenco ufficiale di circa trecento medicine - considerati essenziali dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Una volta c'era il chinino di Stato per la malaria. Ecco: a volte mi sono domandato perché non fare una scelta razionale e dare gratis solo certi antibiotici, sulfamidici, aspirina, cortisone ecc, di Stato. Questi dovrebbero essere forniti dalle case allo Stato, senza troppo penalizzare le case dunque. E gli altri farmaci: chi li vuole se li compra. Bisogna certo anche educare medici e pazienti. Per esempio Gianni Tognoni e gli altri autori di Bambini e farmaci hanno informato dettagliatamente sull'uso eccessivo e sul cattivo uso dei farmaci presso i bambini. Nel progetto pilota noi stessi ipotizzammo i canali di informazione sanitaria per la Basilicata. L'altra questione è come vengono dati i farmaci. In Inghilterra, in America, intanto ti danno il numero contato di dosi o di pillole
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