Roberto Lcmdolfi Roberto Landolfi (Napoli 1949), medico, è direttore del Centro per l'Educazione Sanitaria e la Valutazione. Collabora a varie riviste scientifiche divulgative. LATERRA 5 < Educazione alla salute L'esperienza del Cesav di Napoli Il Centro per l'Educazione Sanitaria e la Valutazione (C.E.S.A.V.) è una struttura istituita dalla U.S.L. 39 di Napoli, con finanziamenti regionali vincolati per l'educazione sanitaria. Costituita nel 1989, il Centro, ha raccolto l'esperienza di operatori socio-sanitari che hanno realizzato, negli ultimi venti anni, progetti, ricerche ed interventi lavorando in associazioni di volontariato e nelle istituzioni sanitarie pre e post riforma: dall'esperienza di quartiere del Collettivo Sanitario della "Mensa Bambini Proletari" di Montesanto, al lavoro istituzionale critico del Centro di Medicina Sociale di Giuliano in Campania. Vi è quindi, negli operatori del C.E.S.A.V., un forte radicamento su tematiche quali la prevenzione, l'educazione sanitaria, la lotta alle malattie sociali, l'attenzione ai bisogni e domande di salute delle fasce più vulnerabili della popolazione: immigrati extracomunitari, anziani soli, persone che vivono in condizioni di disagio fisico-psichico-economico. Attenzione continua viene peraltro prestata alla individuazione di "spazi d'azione", all'interno dell'istituzione sanitaria pubblica, al fine di utilizzare risorse per il raggiungimento di obiettivi educativi, per riqualificare il lavoro nell'ambito del servizio sanitario nazionale, per contribuire a trasformare, modalità operative e stili di lavoro, in special modo per quanto attiene gli interventi di prevenzione primaria, di diagnosi precoce, di assistenza sanitaria di base. È così venuto crescendo l'interesse verso il lavoro del C.E.S.A.V .; è cresciuto il numero dei collaboratori, consolidate le collaborazioni con associazioni di volontariato ed altre istituzioni pubbliche. Fra i progetti realizzati dal C.E.S.A.V. sono particolarmente interessanti il lavoro di educazione ed informazione sanitaria realizzato con e per gli immigrati extracomunitari. La ricerca-intervento finalizzata alla preparazione delle popolazioni in caso di emergenza post-catastrofe naturale (argomento di grande attualità nel napoletano -zona in costante emergenza - dal colera del 1973, al terremoto del 1980, al bradisismo dell'area flegrea, al rischio vulcanologico rappresentato dal "silente" Vesuvio); tale ricerca si svolge in collaborazione con il Centro sulle emergenze dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di Roma. Inoltre le attività di formazione, su tematiche quali la metodologia epidemiologica e valutazione degli interventi, rivolte essenzialmente ad operatori sociali e sanitari del servizio sanitario nazionale. Nelle pagine che seguono saranno presentate alcune riflessioni sui limiti e sull'utilità degli interventi e di educazione sanitaria (o di educazione alla salute, come vien detto da alcuni) a partire dall'analisi critica del lavoro svolto con gli immigrati extracomunitari. La partecipazione: questa sconosciuta Il 15 gennaio 1991, intorno a un tavolo del Centro per l'educazione sanitaria e la valutazione di Pianura (quartiere abusivo e di abusivismi vari, alla periferia ovest di Napoli) sedevano medici, sociologi, volontari, insegnanti, sindacalisti, immigrati extracomunitari, intenti a dibattere sul senso e la opportunità di un lavoro di informazione del tipo "guida ragionata ai servizi delle usi" rivolto, in varie lingue, agli immigrati extracomunitari. Ai più sembrava sensata una operazione di tal genere; altri ritenevano che fosse più importante realizzare un lavoro partecipato di educazione sanitaria su temi quali l'igiene individuale ed ambientale, l'educazione alimentare. La riunione era particolarmente animata; la discussione assunse toni accesi e, come spesso succede in riunioni che sono tecniche, ma sembrano politiche si dovette giungere ad una proposta mediatori a: trattare insieme informazione ed educazione alla salute; andava realizzato un prodotto in grado di fornire strumenti, agli immigrati, per districarsi nel burocratico e contraddittorio pianeta usi; ed insieme andava realizzato uno scritto che indicasse linee guida sull'igiene individuale, sull'igiene degli ambienti di vita e di lavoro, sull'educazione alimentare. E poi, quanti sono i cittadini italiani che sanno districarsi nei labirintici servizi delle usi? forse pochi, conveniva quindi produrre il materiale informativo non solo in arabo o francese, ma anche in italiano; quanti sono i cittadini italiani che, ormai distorti da scorretti messaggi informativi pubblicitari, sanno come praticare una corretta igiene dei denti? quanti sanno ancora resistere alle lusinghe di una maleducata informazione pubblicitaria sull'alimentazione? forse molti, ma, i più, sono sempre maggiormente attratti (e distratti) dagli effetti speciali televisivi, dalle ferree e diseducative regole del mercato; si decise quindi di produrre anche in italiano il mate- ! = ... ; ... e z z-
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