Linea d'ombra - anno X - n. 68 - febbraio 1992

INCONTRI/CHATWIN Un turista è qualcuno a cui capita di essere più interessato a vedere il resto del mondo che a sguauare nella sua po;,zanghera .. deserto australiano alla ricerca di un'illuminazione e incontra popo!azioni aborigene impegnate precisamente nella stessa ri- · cerca ... Esattamente. ... che si mettono sulle tracce del sapere dei loro antenati, e seguono una via-del-canto in cerca del proprio destino. Ma che cosa sono esattamente le Vie dei Canti? Le Vie dei Canti sono un reticolo invisibile di sentieri che si estende su tutto il continente australiano. I miti aborigeni della creazione parlano dei leggendari antenati totemici - in parte animali, in parte umani - che crearono se stessi e poi si misero in cammino lungo sterminati percorsi da una costa all'altra del continente, cantando il nome di qualunque cosa che incontravano sul cammino, e così cantando crearono il mondo. In effetti, non c'è una sola roccia o ruscello o campo di eucalipti che non rappresenti un 'evento' all'interno di uno o dell'altro canto. ·In altre parole, tutta l'Australia nel suo complesso può essere letta come una partitura musicale ... Si crede che gli antenati, durante il loro cammino sulla terra, abbiano lasciato dietro di loro una specie di scia di parole e note musicali. Ogni nuovo nato eredita una porzione del canto per diritto di nascita. Le sue strofe sono la sua inalienabile proprietà privata e definiscono il suo territorio. Ma gli è permesso di 'prestare' le proprie strofe lungo la via-del-canto, per guadagnarsi così il diritto di passo da parte dei suoi vicini - in modo che, nell'eventualità di una catastrofe, egli possa sempre ricevere aiuto e ospitalità, se ha seguito la tràccia. Alla fine del secolo scorso un etnologo inglese, W. E. Roth, fu il primo a indicare che il cosiddetto 'vagabondare' degli aborigeni era, in realtà, parte di un gigantesco sistema diplomatico e commerciale che permetteva di mantenere in pacifico contatto fra di loro anche le tribù più lontane. Da allora, è emerso che questi circuiti commerciali erano anche dei canti, e che il principale mezzo di scambio era il canto. Una via-del-canto muta linguaggio da un popolo all'altro, ma la melodia resta identica lungo distanze colossali: perciò, almeno in teoria, un uomo può cantare la sua via attraverso un territorio che non ha mai visitato prima. Pensai che le Vie dei Canti erano il concetto più affascinante nel quale mi fossi mai imbattuto. Tuttora, non so bene quali conseguenze trarne; ma so che mettono in discussione tutte le varie teorie sbandierate in nome della scienza, dove si sostiene che l'uomo è un predatore territoriale il cui impulso è quello di razziare o distruggere _ilsuo vicino. Le Vie dei Canti può essere letto come una metafisica piuttosto imponente della tua stessa irrequietezza. Fonda la tua mania di viaggiare su ungrandioso schema che comprende il darwinismo, i nomadi, gli istinti-ma uno scettico potrebbe dire: "Dai, Bruce, la verità è che sei un inglese che voleva mettere il naso fuori da Sotheby's, che voleva mettere il naso fuori da questo maledetto piccolo paese per vedere il mondo". · Può essere vero anche questo. Essere inglese mi mette a disagio. Riesco ad essere inglese e comportarmi da inglese soltanto quando non sono qui. E perché? Credo che gli inglesi s-opravvivanopiuttosto bene in esilio._E il fatto che tendano a disintegrarsi quando sono in patria, non si verifica per tutti i popoli. Come te lo spieghi? Con il passato imperiale? Non mi piace il passato imperiale. Quando frequentavo le elementari alla scuola privata, si dava in qualche modo per scontato che, finiti gli studi, uno avrebbe dato l'esame per il Servizio Coloniale e si sarebbe trovato di colpo in un'isola dei Mari del Sud, ad ammainare la bandiera del Regno Unito al calar del sole. Questa era l'immagine che non solo io, ma un sacco di gente che conoscevo aveva di se stesso. Ma in verità tu ti sei trovato alla fine di tutto questo, nel momento in cui il vecchio ciarpame stava sparendo: tu sei un viaggiatore dell'epoca del Vietnam-perciò sei parte di qualcosa che non è tanto inglese, ma piuttosto internazionale. Tutti se ne _ andavano sulla strada, negli anni Sessanta. Sì, mi sento parte di questa vicenda. Tuttavia, c'è ugualmente una storia inglese nel tuo vagabondare, la storia di chi sfugge al soffocamento della 'nostra amata isola'. . Se viaggi, sfuggi alle etichette basate su stereotipi di classe. Io provengo da una famiglia molto borghese di avvocati e architetti .. Viaggiare è stato un sollievo enorme: la liberazione dalle pressioni dall'alto e dal basso. Se sei per strada, la gente è costretta a prenderti per quel che appari. Sei l' 'inglese viaggiatore'; lo trovo molto rilassante. La lotta di classe inglese, con tutto quel suo pignolo spidocchiarsi, mi è del tutto estranea. Forse questo ha a che vedere col fatto che durante la guerra, mentre mio padre era via in Marina, ho vissuto nelle mense del NAAFI (Navy, Army and Air Force Institute, N.d.T.) e venivo_passatodi mano in mano come un samovar. Più tardi, quando frequentavo le elementari in una scuola privata, rimasi scioccato dall'odio di classe.Non riuscivo a capire che cosa fosse. Per esempio, durante le elezioni del 1949, mi pare che fosse allora, nel Giorno di Guy.Fawkes noi ragazzini fummo ca.stretti a fare delle figure somiglianti a Attlee e a sua moglie per bruciarle poi sul rogo. Ci dicevano che Aneurin Bevin era un orco terrificante. Era una cosa che mi offendeva profondamente. Parliamo di un altro genere di politica: la lotta per il diritto alla terra degli aborigeni australiani. Qual è la tua posizione? L'Australia è l'unica grande estensione di terra coloniale in cui la popolazione nati va non ha risposto con le armi all'invasore: hanno semplicemente incrociato le braccia e si sono limitati a osservare con un sorriso di riprovazione i loro assassini, e questo ha reso gli assassini incredibilmente nervosi. In Australia, molti pensano che gli aborigeni abbiano preso il paese per la gola. Mi ricordo che una volta a Sidney stavo parlando con un qualcuno che diceva: "Non capisco perché vuole andare a trovare gli aborigeni. Qui a Sidney non incontriamo mai degli aborigeni; non li incontriamo alle feste. Non ricordo di aver mai stretto la mano a un aborigeno. Non significano niente per noi". Vedevo le sue nocche sbiancarsi per la furia contro qualcosa di cui 67

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