Linea d'ombra - anno X - n. 68 - febbraio 1992

INCONTRI/CHATWIN siano l'Odissea o Beowulf, siano racconti di viaggio. Perché la metafora del viaggio è all'origine di tutto il narrare? E non si tratta soltanto del fatto che gran parte delle storie siano storie di viaggio, ma soprattutto del modo in cui queste narrazioni .epiche sono strutturate in forma di viaggio. Lord Raglan, uno studioso inglese di folklore, dimostrò che i grandi miti hanno un paradigma comune: la storia inizia con un giovane, spesso un trovatello, che si mette in viaggio e incontra una popolazione minacciata da un qualche mostro o fiera selvaggia. Egli salva la popolazione, libera la damigella prigioniera e riceve un premio, di solito la mano della damigella, il reame e un tesoro. Nella maturità regna su un popolo a lui straniero, poi nella vecchiaia le forze disgregatrici incombono su di lui, l'irrequietezza lo prende ancora una volta e parte per combattere un nuovo mostro e infine sparire. Una volta confrontai la vita di Che Guevara con questo paradigma, e scoprii che vi si adattava piuttosto bene. (Ride) Il punto è che il ciclo classico dell'eroe è un programma idealizzato del ciclo di vita umano: ogni stadio.corrisponde a un evento biologico nel corso della vita. Cerchiamo di essere chiari: tu pensi che la gran parte delle creazioni narrative riprendano storie archetipiche, universali. Qui siamo su un terreno infido. · È proprio il terreno più interessante. In certo senso, sì, la penso così. Ma non contrasta con l'idea dello scrittore moderno come inventore, creatore delle proprie storie, iniziatore di qualcosa di nuovo? Non_mi interessa molto l'idea del nuovo; molti progressi in campo letterario mi sembrano spesso avanzate in un vicolo cieco. E così un bravo scrittore dov"rebbetenersi in contatto con il paradigma ricorrente di certe forme narrative? Può trovarsi già in contatto, senza neanche rendersene conto. C'è una tendenza istintiva nel comportamento umano, una sagoln partenza (foto Vauthey/G. Neri). ma su cui ci modelliamo: io non credo che ogni aspetto del nostro comportamento sia appreso per via di conoscenza.Non siamo una tabula rasa. Gli istinti pongono dei limiti a ciò che si può fare degli esseri umani: ti pare una cosa positiva? Certamente. I greci erano convinti che esistessero dei limiti al comportamento umano, e se qualcuno aveva l' hybris di travalicare quei limiti, era punito dal fato. Bene, mi pare un punto di vista accettabile. In altri termini, un paradigma istintivo impone dei limiti al modo in cui le persone possono o dovrebbero comportarsi. E tu pensi che una certa facoltà narrativa sia istintuale? Siamo di nuovo su un terreno infido. Konrad Lorenz, però, ha scoperto che un animale sperimenta certi stadi o 'chiamate' nella propria esistenza.L'animale può rispondere o non rispondere alla 'chiamata', perché se l'obiettivo naturale o il partner di un determinato paradigma di comportamento non è disponibile, allora l'animale si rivolgerà verso un sostituto. Mi aveva colpito il fatto che queste 'catene comportamentali' di cui parlaLorenz sono simili alla struttura dei miti. Se i miti agiscono in certo modo spontaneamente nella psiche umana, allora una sezione di quel mito corrisponde a una determinata sezione del ciclo di vita umano. Si potrebbe avanzare l'ipotesi che esista una connessione fra l'istinto e la struttura del narrare. Vediamo se ho capito. Gli esseri umani hanno origine nelle pianure deserte dell'Africa tre milioni di anni fa ... Sì... ... e gradualmente acquisiscono una serie di comportamenti istintuali che permette loro di sopravvivere nella savana e sconfiggere i loro assalitori ... Sì... ... e mentre acquisiscono una serie di modelli istintuali di comportamento nomadico, acquistano anche un sistema di riferimenti, un complesso di miti che si radica nel cervello nel corso di milioni di anni. .. Sì ... ... e questi sono i modelli narrativi che tornano a riproporsi ancora oggi. Certamente. Un esempio di questo genere di storia eterna sarebbe quella del giovane che lascia la casa e si avventura in terre selvagge alla · ricerca di se stesso. Bruce Chatwin, eroe archetipo, se ne va nel deserto in cerca di ... Mi fai sembrare molto presuntuoso ... Nient'affatto. Sto soltanto considerando seriamente l'idea che lo stesso Vie dei Canti sia un libro che elabora una ce~ta vicenda mitica. Vorrei sperarlo. Nella tua versione del mito, il giovane ingenuo viaggia nel

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