Guerra in Medio Oriente (foto di Luigi Baldelli/Contrasto). quattro venti, inondare il pianeta, creare un Impero ancor più vasto"{cito da Spagna invertebrata). Un altro testo rivelatore è il suo prologo alla hegeliana Filosofia della Storia Universale, in cui definisce "imperiale, cesareo, gengisk:hànesco" il pensiero di Hegel, che loda come "organizzatore di grandi masse e duro nei confronti della carne da cannone", testualmente. Sempre in tema di apologeti delle ignominie perpetrate da alcuni popoli su altri;·ricordo una tua amara battuta sulla lettura sviante e falsamente conoiliatorià dello schiavismo in prodotti culturali di massa sul genere del serial televisivo statunitense Radici. C'è una specie di apologeti alquanto codardi della Storia Universale che si accontentano di sottolineare la bontà e dignità dei suoi fini ultimi, scusando di conseguenza gli inevitabili abusi in cui ogni impresa umana secondo loro incorre. Si capisce che il mero impiego del termine abuso comporta, con la condanna di un qualcosa· di eccessivo, anche l'assoluzione e persino la santificazione della controparte i_mplicitamentelegittimata come uso. Costoro arri.vanoall'abiezione di prendere patemaiisticamente sottobraccio indios, negri o altre razze martoriate cercando di scambiare il riconoscimento delle loro sofferenze e dei loro INCONTRI/SANCHE:Z: FERLOSIO autonomi valori culturali con l'accettazione del superiore disegno provvidenziale che accomuna vittime e aguzzini. E' quanto accadeva nel ripugnante Radici, dove le umiliazioni di generazioni di schiavi venivano benedette e giustificate mediante l'orgoglio dell'ultimo discendente - finalmente libero e con la · sua famigliola benestante - tutto felice d'aver contribuito alla creazione della grande nazione americana. Ti sei occupato a più riprese della problematica relativa al servizio militare di leva o volontario e alt' obiezione di coscienza .. Puoi tratteggiarci lo stato delle tue riflessioni in proposito? Premettendo che mi riferisco specificamente alla situazione · spagnola, dirò che agli obiettori di coscienza rimprovera,vo all'inizio il fatto che sembrassero rispondere a una morale privatistica (del tipo "io no", cioè "io non lo faccio, non ci sto, non collaboro"), che peraltro combacia perfettamente con la dissoluzione di ogni senso della vita pubblica prodotta dal liberalismo capitalista e dall'economia di mercato. Tuttavia gli obiettori protestano contro tale insinuazione sostenendo che il · loro esempio individuale si propone di incidere sulla coscienza pubblica. Ma, anche così, resta sospetto il fatto che non vengano poste sullo. stesso piano la protesta contro l'industria degli armamenti e la rivendicazione del diritto personale all'obiezione . . Credo inoltre della massima importanza preoccuparsi della natura che .avrebbe un esercito costituito da mercenari (la parola 43
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