AMNEST"Y INTERNAlìlONAL presenta tre esempi di quanto i governi considerino im~ortante il ris~etto dei diritti umani: ..... -------------=-- HAITI CAMILLE C SARE PAULCAMILLE BAZILE Il 7 ottobre scorso, a cinque giorni dall'arresto, i loro corpi sono stati ritrovati crivellati di colpi nell'obitorio di Port-au-Prince: due giorni dopo non c'erano più. Camille Cesar, Direttore del cimitero di Port-au-Prince, e Paul Camille Bazile, Direttore di un centro di assistenza a Carrefour, facevano parte del Fronte Nazionale per il Cambiamento e la Democrazia (FNCD), uno dei partiti che avevano sostenuto la candidatura di Jean-Bertrand Aristide alle elezioni del dicembre 1990. Dopo il colpo di stato del settembre scorso che ha deposto il Presidente Aristide, le forze di sicurezza di Haiti si sono rese responsabili di centinaia di esecuzioni extragiudiziali, torture ed arresti arbitrari: tra le vittime figurano membri della deposta amministrazione, militanti del FNCD, sostenitori del Presidente Aristide, contadini, abitanti dei quartieri poveri della capitale e membri di organizzazioni religiose. Secondo testimonianze oculari, il 2 ottobre in una zona periferica della capitale un gruppo di sette-otto uomini, alcuni dei quali in uniforme, ha arrestato Camille Cesar e Paul Camille Bazile. Cinque giorni dopo alcuni impiegati dell'obitorio di Port-au-Prince hanno scoperto il corpo di Carnille Cesar ed hanno provveduto a informare la sua famiglia. Ma il 9, quando la famiglia si è recata all'obitorio per stabilire la data del funerale, il corpo di Camille Cesar e quello di Paul Carnille Bazile non c'erano più. È probabile che i due corpi siano stati prelevati da personale delle forze di sicurezza e sepolti in una fossa comune. ARABIASAUDITA 'ALIHASSAN AL·AMRAD 23anni, nativo di Khuwaldiyya (regione di al-Qatif), è detenuto senza accusa né processo nella prigione al-Mabahith al-' Amma di al-Damman. 'Ali Hassan al-Amrad, musulmano sciita, è detenuto perché le autorità lo considerano un sostenitore dell'Organizzazione della Rivoluzione Islamica nella Penisola Arabica (ORIPA), un gruppo dichiarato illegale dalle autorità saudite. È stato arrestato il l luglio 1991 nella sede dell'Ufficio Passaporti della città di al-Damman e immediatamente trasferito nella sede dei servizi segreti di al-Qatif. L'ORIPA, fondata nel 1975 con lo scopo di "educare e illuminare le masse", è il principale gruppo di opposizione sciita presente in Arabia Saudita: a giudizio di tale organizzazione, gli sciiti nel regno saudita sono sottoposti a discriminazioni. Per quanto ne sappia AI, nelle dichiarazioni e nelle pubblicazioni dell '0RIPA non compaiono incitamenti alla violenza o alla lotta armata. Al ha più volte rivolto appelli alle autorità saudite in favore di prigionieri per motivi di opinione presunti appartenenti all'ORIPA, ma senza esito. Dal 1979, centinaia di attivisti sciiti, ritenuti dalle autorità membri o simpatizzanti dell'ORIPA, sono stati arrestati e posti in stato di detenzione senza accusa né processo. AI ritiene che 'Ali Hassan alAmrad è un prigioniero per motivi di opinione, detenuto unicamente per aver espresso in forma non violenta le proprie convinzioni. fil fil J]]l I]l ~ ~ 11: fil Y/ J]]l fil I]l f1 Dil ù: fil SRILANKA KANDASAMY SIVASITHAMPARAN la moglie Pushparani, tre suoi parenti ed i loro due figli di 4 e 2 anni: Tamil, arrestati il 26 novembre 1990 ad un posto di blocco di Valathapiddy (distretto di Amparai, Sri Lanka orientale) e da allora scomparsi. Il 26 ottobre 1990 la famiglia, residente a Ninthavur (distretto di Amparai), si stava recando nella capitale Colombo per assistere a un matrimonio: l'autobus sul quale i sette erano in viaggio venne fermato ad un posto di blocco e i passeggeri costretti a scendere. Secondo informazioni ricevute due settimane più tardi da altri parenti, i sette familiaii vennero portati in una base militare a Kondavattavan, presso Amparai. Nonostante le continue ricerche degli parenti, nell'agosto 1991 le autorità non avevano ancora comunicato notizie sulla situazione dei sette prigionieri. Al ha appreso che nel maggio 1991 il signor Dharmasingham, il conducente dell'autobus che aveva assistito all'aiTesto dei sette ed aveva denunciato l'accaduto alla polizia di Amparai, è stato rapito da un gruppo di uomini non identificati: da allora non se ne è più saputo nulla. È possibile che altri passeggeri, che avevano assistito all'aiTesto dei sette familiari, evitino di testimoniai·e per paura di rappresaglie. Dil 11: 11: fil Sede Nazionale di Amnesty lnternational: Viale Mazzini, 146 - 00195 Roma, Tel. (06) 38.08.98
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