Linea d'ombra - anno X - n. 68 - febbraio 1992

EDUCATORI E DISEDUCATORI Zara (Jugoslavia), settembre 1991. I suoi scritti pedagogici sono sempre molto attenti al sociale ... Sì, certo; inoltre io sono sempre stato molto legato a J ohn Dewey, che ha come propria categoria fondamentale quella del sociale. Credo di avere in parte derivato da lui questo interesse per la vita sociale in tutte le sue manifestazioni, tra cui quelle di carattere educativo. Si potrebbe dire che la sua riflessione, il suo lavorà,forse soprattutto per l'insistita attenzione al sociale, ha visto la pedagogia in una posizione meno centrale di quanto non sia stato invece per la maggior parte dei pedagogisti italiani. Nonostante questo, oforse soprattutto per questo, lei è stato un riferimento importante per molto lavoro pedagogico, anche per molte pratiche didattiche. Per esempio, si può pensare al CEMEA, all'MCE; di questo potrebbe dire qualcosa, e magari anche dei suoi rapporti con l' MCE italiano efigure come Pettini, Ciari. .. Sono stati degli amici e dei collaboratori. E ancora oggi mi trovo a essere molto legato a queste attività di carattere pedagogico. Sono presidente del CEMEA italiano, sono presidente anche del Centro educativo fiorentino che fu fondato in onore di Codignola; sono presidente della sezione italiana della Cooperative Education Society in Europe. Sono stato uno dei fondatori del la Società Europea di Pedagogia Comparata, fondazione che ebbe luogo a Londra nel 1961. Mi interessava molto il suo carattere di attenzione al sociale che andava oltre i confini nazionali; io sono sempre stato antinazionalista ... LA TERRA I suoi rapporti con Dewey. È stato lei a farlo conoscere in Italia ... Seguivo con molto interesse il suo lavoro. Un paio d'anni prima della sua morte l'ho anche visitato a casa; avevo scritto qualcosa su di lui, e mi dette consigli su cosa pubblicare in Italia della sua opera. Un momento importante di dibattito politico e culturale è stato quello della polemica "metodi/ contenuti". Lei vi ha preso parte ... Ho partecipato a quella polemica. Io ho sempre sostenuto l'importanza del metodo della ricerca. Cercare di fondare l'educazione sul metodo significava evitare di dare una Verità e di fondarsi su un preciso precetto, per andare invece verso una ricerca dubitativa del vero. Questa è stata anche la concezione deweyana, e la concezione di "Scuola e città", e l'ho fatta mia e l'ho sostenuta contro i sostenitori dei "contenuti", coloro che davano importanza soprattutto ai contenuti, i comunisti insomma. Inoltre vorrei anche dire che la ricerca è un contenuto. Quello che mi sembra essenziale è il pensiero come dubbio, come esercizio del dubbio; mi sembra essenziale e legato fondamentalmente alla tolleranza. E alla nonviolenza, capitiniana soprattutto ... contro la separazione di mezzi e fini ... Pensa che la nonviolenza si possa insegnare? La nonviolenza si può praticare, non insegnarla. La si insegna praticandola. Mi sembra impor-

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