zione! No. Non ho visto il signor Waldau ... Tra quattro o cinque minuti? Dall'ufficio centrale? Sì, ma come se lo immagina? Un programma di quindici pagine dattiloscritte? Come? Sì, sto parlando. Mi sente signorina Nitschmann? E assol9tamente impossibile. Non mi sente? Non c'è nessuno là? (Attacca il ricevitore) FRIEDELL (entra) Allora il "Teatro del nuovo", per quanto ne so, è stato accettato. WANIEKNon è neppure ancora stato esaminato! FRIEDELTLra quindici giorni esordiremo con un nuovò pezzo? WANIEKMi chiamano al telefono per chiedermi di fornire in tre minuti delle informazioni su questo progetto così ricco di · risonanze sia interne che esterne. FRIEDELALh. Allora non c'è poi tanta febbrile urgenza. Allora nel frattempo posso tornare al mio posto di lavoro. (Si dirige verso il divano e ne estrae una bottiglia di liquore, un bicchierino e alcuni giornali) WANIEKQuestioni di questo tipo si possono chiarire solo a quattr' occhi. Si tratta in questo caso delle più sottili vibrazioni, di una concezione del mondo che si sostiene di fronte a uomini di un'altra generazione! Non sipuò certo gridare tutto questo dentro un apparecchio! HERMANNTHIMIG (entra, paletot, guanti, cappello in mano) Allora? A che punto siamo? Pensavo di trovarvi nel pieno del lavoro. Adesso dobbiamo fissare soprattutto il repertorio. Abbiamo già l'approvazione, no? (Squilla il telefono) WANIEK (al telefono) Il signor Waldau non è qui. (A Thimig) Neppure il signor Dworsky è qui. No, non so dove possa essere (Appende) Mi dica un po' come devo comportarmi ora! FRIEDELNLon sopporto tavoli che traballano. In un mondo in cui traballano tutti i concetti almeno i tavoli devono essere stabili. Mi consenta di esaminare uno di questi dattiloscritti (Prende un manoscritto) "Il solitario". Scena estatica in nove momenti. Penso che non ci servirà, vero? Oppure è già stato scelto? Allora prendo questo. (Afferra un altro' dattiloscritto) "L'uomo giovane". Un percorso con tre svolte è una evoluzione. Pensate sia giusto che anche noi partecipiamo a queste svolte? WANIEKSu questo siamo perfettamente concordi. Le questioni di principio non possono ora all'improvviso essere messe nuovamente in discussione! · FRIEDELELravamo d'accordo? WANIEKSino all'ultimo! FRIEDELQLuando? WANIEKQuesta notte alle tre! FRIEDELVLeramente d'accordo? Allora è giunto il momento di considerare la questione da un altro punto di vista. Potreste in breve farmi tornare alla mente su cosa eravamo d'accordo? Così io potrò, mentre lei telefona, preparare schiaccianti argomenti di confutazione. (Homolka scoppia in una risata) THIMIG (si alza) Posso chiedere cosa avete stabilito sino ad ora? WANIEKN.ulla per il momento è stato stabilito. Tutto sembra nuovamente eer aria. FRIEDELEL stabilito che l'intero progetto e la possibilità di realizzarlo qui possono venir considerati anche da un punto di vista del tutto opposto, in base al quale un contrario avviso della direzione apparirebbe del tutto giustificato. HoMOLKA (dal suo posto, dove si è seduto, conferma determinazione) È stabilito: il "Teatro del nuovo" si farà. Si farà entro questo mese. STORIE/HOFMANNSTHAL THIMIGAh! Straordinario! HoMOLKASi farà, perché vogliamo farlo e lo faremo. Per lo meno credo che tutti lo vogliano, (guarda Thimig e Friedell) e dato che quindi lo vogliamo e dato che vi crediamo ... FRIEDELOL meglio dato che crediamo di volerlo ... I concetti credere e volere sono interscambiabih. Gli studi della nuova scuola di Nancy hanno mostrato che tra la forza di volere e il creare esiste un sotterraneo legame. THIMIGMolto bene. Sono decisamente per un'azione energica. Supponiamo che questa formalità sia stata espletata e affrontiamo la questione. Sarebbe dunque il momento 'di decidere il pezzo d'apertura. ,HOMOLKAIl pezzo d'apertura è qui. (Mostra un copione che spunta dal taschino interno della giacca) . THIMIGOh! Avete già scelto? Pensavo comunque che insieme sì - be', potrei vedere? HoMOLKAQuesto pezzo è il pezzo con cui inaugureremo il "Teatro del nuovo" se siamo quello che vogliamo essere. THIMIGPer favore, non potrei in ogni caso dare un'occhiata!. .. mi interessa, logicamente. HoMOLKA Baal di Brecht. Penso che questo basti. Il nome è un programma. Significa l'estremo, l'irruzione nell'assoluto, nuovo, elementare. THIMIGAh, certo! Ma non mi lascerebbe dare un'occhiata al pezzo. Un'occhiata dà già un'idea. Mi interessa. HoMOLKAUn'occhiata non le direbbe nulla. Un pezzo come questo è l'estrema unità. Qui non si tratta di parole escogitate, incollate su di uno scenario escogitato. Qui, gesto e parola sono un tutto unico. Una violenza interna si scarica e crea nuovo spazio vitale che appunto si anima con questa for,za. THIMIGMa è storico? · HoMOLKAStorico? Come le viene in mente questo concetto spettrale? THIMIG Baal ... suppongo! HoMOLKA È il mito della nostra esistenza, la concezione elementare della nostra vita. L'uomo di oggi attraversa ogni cosa, risucchia in sé çutto quanto vi è di vitale per poi infine far ritorno alla terra. THIMIGE lei ritiene che questo sàrà capito senza problemi? Dico qui. Qui in fondo non siamo a Berlino. ·HoMOLKAMa l'oggi è pur sempre oggi, forse anche qui. THIMIGCertamente. HoMOLKAE gli uomini di oggi sono uomini di oggi? Forse anche qui. THIMIGSenza dubbio alcuno. HoMOLKAE lei pensa che da questo tempo, al quale si appartiene, ci si possa escludere senza ridursi a un'ombra? Cosa ne pensa, dottor Friedell? FRIEDELSLono persuaso che non appena mi sottraessi al mio tempo, mi ridurrei a un'ombra per quanto difficile possa riuscirmi. WANIEK Io invece mi impiccherei all'istante se ritenessi che nell'epoca in cui vivo nonostante la radio, i trust e i fanali si fosse spenta ogni forza capace di creare miti. · THIMIGMa non si tratta di noi, si tratta di quelli che stanno seduti. Il teatro è dopotutto un'istituzione sociale. Se vogliamo che un nuovo poeta parli loro in una nuova lingua attraverso di noi, dòbbiamo anche volere che loro lo comprendano. 75
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