Linea d'ombra - anno X - n. 67 - gennaio 1992

Robert Long Sognando Sono le tre di notte e penso a come, di recente, sono stato troppo al telefono, a quanti brutti film ho visto. Brutti film: una sfera d'influenza completamente nuova. Ma parliamo di smancerie, di come ci si può esaltare per delle uova in camicia, o per delle sfocate immagini in bianco e nero: giornale o video. Memorie distorte. Come ti ho amato. Come ho imparato il pakistano. Ad esempio: guarda un qualsiasi western a tarda notte, fai caso ai fori dei proiettili, ai fuggi fuggi, ai pentolini di caffè che fiammeggiano. Questo accadeva anni fa. Violini si insinuano. È tutto troppo ovvio. Sai, no, compro il giornale, apprendo le notizie ma è qualcosa di ineluttabile · che vuoi. Parliamone. Questa è Exurbia, 1983, e tutti i tuoi amici sono sposati, o morti, o peggio. Ma stai esagerando, come al solito. Come al solito, indossi solo una delle tue cinquantasette camicie. Le camicie ti piacciono. Tu mi piaci. Non sembri capire. Alle volte penso salirò proprio sulla mia macchina color argento con una cartina di LSD e circa mezzo chilo di coca boliviana. Me ne starò seduto là solo per pochi mesi, o più. Ricorda, ci vogliono anni perché certi cupi incantesimi svaniscano. Ma questo svanirà. Sarà come in uno di quei momenti nei musical di Hollywood dove cose di tutti i giorni eruttano in sfrenati tip tap, applausi come una tempesta di ghiaccio, un mucchio di denti. Titoli che vorticano. Tutto quello. Qualche giorno, presto, sapremo cosa dicono o così ci piacerebbe credere. Naomi Shibab Nye L'esercito dei cataloghi Qualcosa è successo al mio nome. Qra compare sui cataloghi per asciugamani e equipaggiamenti da escursionisti, vestiti tessuti in India, stampe colorate a mano,di pappagalli e delle loro uova. Cinquanta tulipani sono sulla strada POESIA/LONG, NYE, TICHY se voglio aprire la porta. Panni per i piatti del North Carolina si snodano per le Smoky Mountains e si dirigono con decisione verso il mio lavandino. Scrivo una cartolina a mio cugino: Questo vuol dire vivere in America. Singole pentole per dolci si congregano nella cucina, ripetendo il mio nome. Contenitori di porcellan~ per la frutta galleggiano sulle tavole, supporti d'argento puro per coni di gelato roteano su e giù sulla testa appisolata del gatto. Per anni ho sviluppato un radar contro le passeggiate nei centri commerciali. E allora cos'è che segretamente applaude quest'esercito di cataloghi che marciano verso la mia casa? Potrei trovarmi nel cuore della povertà, eppure arrivano. Potrei essere morta, fatta a pezzi da avvoltoi, e ancora mi direbbero quali calze mettere con gli scarponi da montagna. Rimanete affidabili, cataloghi, proteggetemi dalla terra desolata dove capriccio e impulso mai s'accampano. Siate i miei compagni in questo viaggio tra polvere, vuoto e quel sorridere fisso che è cittadino di ogni clima ma cliente di nessuno, nemmeno del!' aria. Susan Tichy Carta d'identità Per vivere raccolgo mele. No, non è vero. Potrei benissimo vivere senza di loro. Raccolgo pompelmi, ma la mia-passione è sobbalzare sull'alta macchina a tre ruote che guido attraverso i rami. L'intero oceano è visibile, l'oceano che è il frutteto, le sue onde bianche di boccioli agitati diventati frutti. Lo chiamiamo autunno quando l'erba intorno agli alberi non raccolti è secca. La rugiada si ferma sulla luna invece. La sua faccia arancione 65

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