POESIA/BALAKIAN superficiali e minimalisti, o menefreghisti, non siano stati gli intellettuali ma il fenomeno investa tutta la società. Per quanto essa abbia dato al mondo l'idea di essere forte sul campo politico, si pensi alla politica estera attuata durante il mandato presidenziale di Rònald Reagan, ed economico, questa era solo un 'illusione, uno sforzo collettivo di vivere ignorando tutto ciò che non si voleva vedere o sapere.L'America ha semplicemente chiuso gli occhi davanti a enormi problemi in campo nazionale e internazionale, si è tappata le orecchie per non sentire le voci che da molte parti chiedevano giustizia e a tal fine si è rifugiata nell'unica certezza rimasta: quella delle piccole cose quotidiane e familiari. Ma se gli spazi scelti sono quelli del quieto vivere di tutti i giorni, non per questo essi non possono diventare, a livello di subconscio, claustrofobici e pericolosi. Pensiamo a tal fine a film come "La Casa" o "Hamitville Horror" nei quali il sogno della famiglia media americana di lasciare la città inospitale e violenta per ritirarsi nella tranquil I ità idi 11ica della campagna si tramuta in incubo. Tutte le frontiere sono chiuse, anche quelle dello spazio, la "Nuova Frontiera" di cui J.F. Kennedy si era fatto portatore. A tutti i livelli l'America si sente popolata da fantasmi, ridotta a spazi minimi e claustrofobici, incapace di reagire, inerme e soprattutto inerte, apatica e incurante. Ma cos'ha tutto questo a che fare con la poesia? Molto e molto poco. Molto poco perché la poesia americana non parla esplicitamente di fantasmi negli armadi, di fughe da cit,tà prigione o nell'interspazio, o almeno non quella qui presa in esame, e non si fa nemmeno portavoce esplicita della maschera di gioiosa sicurezza che l'America si era messa indosso. Molto perché ne parla implicitamente. I fantasmi del passato non afferrano il lettore per decapitarlo o peggio, ma la loro presenza si fa sentire reale e fisica. Nelle parole di Peter Balakian, poeta di origine armena, esso è incarnato nella figura del padre il quale rappresenta la forza vitale, la voglia di lottare per un futuro migliore e la certezza di non doversi piegare mai. Ma se per Balakian il passato è ciò di cui siamo certi, per Jorie Graham esso nasconde, al di là della "cornice" nella poesia omonima, un qualcosa che non è stato fotografato ma che è importante, forse proprio perché impossibile a ricordarsi. E il passato, ancora, è per Rita Dove, nella poesia la Patria degli Antenati, Gerusalemme, il luogo deputato ai sentimenti che non hanno più posto nella società moderna in cui regna solo la guerra e l'odio e in cui: "Gli insediamenti della valle si vestono di luci come di una corazza ... Ognuno che qui aspetta, un tempo era innamorato." Le forme del descrittivismo minimalista di cui si èfinora parlato non si limitano solo al contenuto poetico ma investono ancora di più la forma del componimento. Le parole usate sono quelle del linguaggio quotidiano e il poeta deve giocare con esse per ottenere il miglior risultato estetico possibile fino al punto di consumarle come afferma Jorie Graham nella poesia Erosione: "Cerco di sentire ...l'erosione della parola giusta." Ma anche così tale poesia rimane prosastica nella forma e nel contenuto. Il poeta costruisce un mondo personale in cui non ci sono grandi sogni ed aspettative, in cui tutto è quotidiano, in tono minore. Non c'è nulla di speciale in ciò che viene narrato, l'occasione drammatica non è poi tanto drammatica: al massimo la morte del cane del ragazzino come nell'omonima poesia di Richard Katrovas. Il poeta parla di ciò di cui si sente sicuro, della propria casa, famiglia, amici ma proprio in questo si 60 avverte la sconfitta, la tristezza. Lo sguardo del poeta non può e non vuole varcare le .soglie dell'orizzonte conosciuto perché al di là c'è solo insicurezza e squallore. Alla fine, forse, gli unici veri esseri umani capaci di emozioni sono gli abitanti della Sonora, quelli che non vogliono comparire nei registri anagrafici di un paese che ha comunque deciso di ignorarli. Peter Balakian (Teaneck, New Jersey 1951) insegna alla Colgate University. Ha pubblicato Father Fisheye ( 1979) e Sad Days of Light · (1983). MarkDoty (Tennessee 1953) vive aBoston e insegna al Vermont · College. Ha diretto la rivista "Blue Buildings" e pubblicato una guida dello Iowa (in collaborazione) e An Alphabet ( 1979), The Empire of Summer ( 1981). Rita Dove (Akron, Ohio 1952) ha avuto borse che le hanno pemesso di studiare in vari paesi. Insegna "creative writing" alla Arizona State University. Tra le opere: The Only Dark Spot in the City ( 1980), The YellowHouse on the Corner( 1980), Museum ( 1983); Thomas and Beulah ( 1986), ecc. Carolyn Forché (Detroit 1950) ha scritto per molte riviste (tra le quali "Esquire", "The Nation", "Granta"), insegnato nelle università della Virginia e di New York, lavorato nel Salvador. Vive a Parigi. Opere: Gathering the Tribes ( 1976), Flowers from the Volcano ( 1982) ecc. Jorie Graham (New York 1951) è vissuta nell'infanzia e adolescenza in Italia e in Francia, ha avuto molte importanti borse di studio, ha scritto Hybrids of Plantsand of Ghosts ( 1980), Erosion ( 1983), The End of Beauty ( 1987). T. R. Hummer (Prairie Point, Mississippi I950) è stato editor di "Quarterly West" e della "Cimarron Review". lnsegna al Kenyon College e collabora alla "Kenyon Review". Tra le opere: The Angelic Orders ( 1982), The Passion of the RightAngled Man ( 1984). Ha curato l'edizione delle poesie di James Dickey. Richard Katrovas ( 1953) si è spostatq bambino con i suoi da un luogo all'altro degli Usa e ha studiato nelle università di Virginia e Arkansas, fino a stabilirsi a New Orleans, presso la cui università insegna. Opere: Green Dragons ( 1983), Snug Harbor ( 1986). Brad Leithauser ( 1953) ha studiato ad Harvard, insegna allo Amherst Collège. Opere: Hundreds of Fireflies ( 1982), ecc. Robert Long (New York 1954) ha avuto borse per l'Irlanda e per il Vermont College. Insegna al Southampton College (Stato di New York). Opere: Getting Out of Town ( 1978), What lt ls (1981), ecc. Naomi Shibab Nye (St. Louis, Missouri 1952) ha padre pals:stinese e madre statunitense. Ha insegnato nel Texas, a Berkeley e a San Diego, Texas. Ha vinto vari premi e borse. Opere: Eye-to-Eye ( 1978), Different Ways to Pray ( 1980), Hugging the Jukebox ( 1982), Arabic Coffee (1986). David Wojahn (St. Paul, Minnesota 1953) ha insegnato nelle univrersità di New Orleans, Arkansas e Vermont e vinto vari premi e borse. Opere: lcehouse Lights ( I982), ecc. Peter Balakian Discutendo di Cechov, Montauk Point Respiro l'aria tersa della Crimea. Mi racconti di un tempo perchito, un mondo di fichi e foglie dorate dove mio padre, ragazzo, stava immerso fino alle ginocchia nelle conchiglie dei molluschi. Siamo risucchiati verso questo luogo come gabbiani verso la zona di pesca,
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