POESIE Walter Hollerer traduzione di Anna Chiarloni Scritta murale all'uscita del museo del secolo per Vladimir Holan e per la gatta di Praga Per anni Vladimir Holan restò Chiuso in casa senza lasciare l'isola. Dal suo tavolo, della sua stanza, Dal suo giardino sull'isola di Kampa Sulla Moldavia arriva in città Il suono basso delle sue parole, II suo basso continuo: Parlato contro il muro La gatta era nota in tutta la città. Entrava nelle case. Se ne stava nelle osterie. La si sentiva ai pilastri del ponte Turbinar via sul Wenzelplatz come una cavalla spronata a sangue al galoppo Che aneli alla fonte più vicina (che magari è ancor lontana) Parlato contro il muro Lei tira fuori Odradek con la risata di Odradek da sotto la scala. Josef Hirsal, con Morgenstern sotto il braccio, procurò alla gatta la Lalula come complice. L'Odrndek di Franz Kafka ingarbugliò l'andatura militare coi fili di refe del sarto così esile mise in imbarazzo i carroarmati sulle larghe strade. Vladimir Kafka contrabbandò attraverso i confini polvere pruriginosa contro la grave forza di gravità. Vyskocil lanciò ossa. Hrabal fece una colletta per la gatta nella Tigre Dorata. Kolar incollò la sua curiosità su ciò che vedeva venire e Havel impregnò le · forsete con la logica del cuculo. 52 Walter Hollerer I a sinistra) nel 1966 a Princetan con Victor lange. Da primavera trafficava la gatta di Praga ·• con Nenbutsus, canti patibolari, antidoti, ai bambini faceva le fusa tra le gambe, nuovi poeti sfiorando con la nera · punta della coda, lei, possente di voce si fece prestare il basso continuo di Holan: Parlato contro il muro ..... No, no, no, grida la gatta nella rischiosa primavera, ignorando lunatica con fare gattesco qualunque argomento contro il grido serale e la carezza mattutina; No, no, Fischia il vento Strilla il verme, Gemono Civette Alte sulla torre In due gatta e topo Non cadono in Trappola Trovano dentro, Trovano fuori . topo nella gatta e gatta nel topo. In due alla "festa in giardino" parla tra sé con la civetta, la cornacchia, i suoni e. verso il monumento: Io non so se voi volete esistere o piuttosto non esistere:
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