Supponiamo per esempio che un fatto verificatosi nel nostro 1970 d. C. non coincida con la sua idea di come dovrebbero andare le cose. Egli può obliterarlo, o cambiarlo, migliorarlo, tutto ciò che vuole, anche in un punto precedente secondo il tempo lineare. Questo è il suo vantaggio. Vi faccio osservare che queste alterazioni, la creazione o selezione di tali cosiddetti "presenti alternativi", ha continuamente luogo. li fatto che noi possiamo concettualmente affrontare questa idea- cioè considerarla come un'idea -è un primo passo verso la comprensione di tali processi. Ma dubito che saremo mai capaci di dimostrare veramente, cioè di provare scientificamente, che questi processi di cambiamento laterale si verificano davvero. Probabilmente tutto ciò su cui potremmo basarci sarebbero vestigia di memorie, fuggevoli impressioni, sogni, nebulose intuizioni che le cose in qualche modo erano diverse- e non tanto tempo fa. ma adesso. Potremmo andare in cerca dell'interruttore della luce del bagno solo per scoprire che esso era - è sempre stato - in un posto completamente diverso. Potremmo cercare la ventola del riscaldamento nella nostra auto in cui non c'è nessuna ventola - un riflesso lasciato da un presente precedente, ancora attivo a livello sub-corticale. Potremmo sognare chiaramente come se li avessimo davvero visti e conosciuti persone o luoghi che non abbiamo mai visto. Ma non sapremmo cosa fare di tutto questo. anche se avessimo il tempo per rifletterci sopra. Un'impressione molto intensa probabilmente ci colpirebbe, molti di.noi, più e pili volte, e sempre inesplicabilmente: l'acuta, certissima sensazione di aver già fatto una volta in passato ciò che ci stiamo accingendo a fare ora, di aver già vissuto, per così dire, un certo momento o una certa situazione- ma in che senso possiamo dire "in precedenza·· dal momento che solo il presente, e non il passato, ne è coinvolto· 1 Avremmo la forte impressione di star rivivendo il presente, magari ; nello stesso modo, ascoltando e dicendo le stesse parole ... Io sostengo che tali impressioni sono valide e significative, e dirò perfino questo: una tale impressione è un segnale che in un certo momento passato una variabile è stata cambiata, riprogrammata: a causa di ciò è nato un nuovo mondo alternativo, è diventato attuale al posto di quello precedente, e di fatto, letteralmente di fatto, noi stiamo rivivendo di nuovo questo particolare segmento di tempo lineare. C'è stata una riparazione, ma non nel nostro presente-nel nostro passato. Evidentemente una tale alterazione avrebbe un effetto peculiare sulle persone coinvolte; esse sarebbero, per così dire, spostate indietro di una o più caselle sulla scacchiera che costituisce la nostra realtà. Questo potrebbe avvenire teoricamente un numero infinito di volte e riguardare un numero infinito di persone, ogni volta che vengono riprogrammate le variabili. Noi dovremmo vivere ogni riprogrammazione lungo il successivo asse temporale, ma per il Programmatore, che noi chiamiamo Dio - per lui il risultato della riprogrammazione sarebbe immediatamente evidente. Noi siamo nel tempo e lui ne è fuori. Questo forse potrebbe anche spiegare· la sensazione di alc\:unepersone di aver vissuto vite precedenti. Potrebbero davvero averle vi_ssute;ma non in passato: vite precedenti, piuttosto nel presente. Magari in un presente continuamente ripetuto, come un grande quadrante dell'orologio in cui le lancette percorrono all'infinito la stessa circonferenza con tutti noi che veniamo trasportati inconsapevolmente, benché oscuramente sospettosi. · SAGGI/DICK Poiché alla fine di ogni scontro di tesi e antitesi tra l'oscuro avversario e il divirio Programmatore nasce una nuova sintesi, poiché è possibile èhe ogni volta che ciò accade nasca un nuovo mondo laterale e poiché io credo che ogni sintesi o risoluzione sia in una certa misura una vittoria per il Programmatore, ogni mondo, in sequenza, deve essere migliore - non solo rispetto al precedente - ma rispetto a tutti gli esiti latenti o solo possibi1 i. È migliore ma niente affatto perfetto - cioè definitivo. È semplicemente un livello superiore ali' interno di un processo. Ciò che io intuisco chiaramente è che il Programmatore usa in continuazione l'universo precedente come una gigantesca riserva di materiali per ogni nuova sintesi, possedendo l'univerDisegno di Guido Pigni. so precedente l'aspetto del caos o dell'anomia in rapporto al nuovo cosmo emergente. L'infinito processo di nascita sequenziale di mondi alternativi che emergono e si attualizzano è, in qualche modo per noi incomprensibile, negentropico. Nel mio romanzo Ubik mio signore presento un movimento lungo un asse entropico retrogrado, in termini di forme platoniche più eh.e di decadimento o inversione così come le concepiamo normalmente. Forse il normale movimento in avanti lungo quest'asse, che si allontana dall'entropia, che accumula piuttosto che consumare, è identico alla linea dell'asse che definisco laterale, vale a dire nel tempo ortogonale piuttosto che lineare. Se le cose stanno così, il romanzo Ubik involontariamente contiene quella che potrebbe dirsi un'idea scientifica, più che filosofica. Ma sto solo tirando a indovinare. Anche se lo scrittore di fantascienza potrebbe aver scritto pili di quello che credeva. Ciò che ci rende ciechi rispetto a questa gerarchia di forma evolventesi in ogni nuova sintesi è che non percepiamo i mondi inferiori, non attualizzati. Questo processo di interazione, che forma in continuazione il nuovo, oblitera a ogni livello quello 45
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