I CONFRONTI I possono guardare· e pregare queste divinità, se non da un luogo piccolo, appartato, che abbia dei precisi, sacri, invalicabili confini? Le valenze apocalittiche della civiltà moderna restano attive nelle preoccupate analisi della situazione che periodicamente Zanzotto ha fatto. Nel 1971 (in "Studi novecenteschi" 8-9, 1974) Zanzotto scrive: "Non è stato ancora aperto un discorso che potesse veramente liquidare, analizzandola, quella congerie di falsificazioni e orrori in cui l'ultimo nazismo (nazifascismo) si incarnò, con le sue pretese di sfondamento verso l'apocalittico, il definitivamente criminale, con la sua volontà di coinvolgere tutti al più basso dei livelli. Non si è ancora usciti, se non per vuoti di memoria, da quella peste assoluta (che era poi l'epilogo di un processo riguardante tutta l'Europa) (...) In ogni caso: tic lasciati in giro, miasmi, un cadavere lercio e non nascondibile, un'ipnosi di morte" (p. 349). C'è sempre in Zanzotto, e va ricordato, questo legame con l'esperienza della guerra, il senso dell'azzeramento sempre possibile della civiltà e dell'umano, il senso della propria condizione di "sopravvissuti" ad una catastrofe. La sua lirica nasce anche da qui. E come quella di un altro grande coetaneo, Paul Celan, è lirica dell'afasia incombente, del terrore, dell'espropriazione totale, del linguaggio poetico come respiro e vita biologica della mente, in uno stato di irrimediabile precarietà e incertezza ontologica. Ora questa lotta controJa barbarie ricorrente del secolo mi pare che Zanzotto la faccia passare attraverso il suo "amor loci", le sue topografie'e ec0logie, attingendo ancora a una fonte: la lingua della nonna. Con questa volevo solo sottolineare di nuovo qualche tratto ben noto di Zanzotto: il suo rapporto vitale con un dove, con una ~ "provincia umana". È questo che pi:otegge l'integrità della sua poesia, nonostante il gioco a perdersi per terrore di perdersi. Così sono certo di aver fatto questa scoperta del!' ombrello: che Zanzotto è il poeta lirico di Pieve di Soligo. Non è molto, ma neppure pochissimo, se si pensa che nella lirica moderna i poeti sono stati spesso, almeno in teoria, nemici di province e luoghi definiti, hanno spesso cancellato ogni sapore e colore locale, per partito preso. Zanzotto è uno dei pochi esempi di poeta assolutamente moder- . no che sia nello stesso tempo cosmopolita e provinciale. E ancora: idillico e apocalittico. Un àugure che scruta il futuro nelle zolle erbose del suo paese, nelle viscere della: sua terra. La sua lingua poetica è un idioma composito nel quale idioletto lirico-nevrotico e dialetto locale convivono. Ma questa convivenza non è facile. Soprattutto, non è data, né garantita. Non dimenticherei i messaggi allarmanti che manda il sismografo di Zanzotto. Con la sua accanita scienza del paesaggio e dell'io, questo poeta ci parla di un trauma italiano, dell'Italia di ieri e di oggi. Ma anche di un pericolo più vasto. Se ì poeti in generale dicono, e un poeta come Zanzotto dice qualche verità extra-poetica oltre che giocare col linguaggio, allora vuol dire che fra idioletti e dialetti in Italia c'è un grande vuoto. La lingua media della classe media dà scarso alimento, è poco vitale in Italia: è poco abitabile. È forse la lingua· di una norma solo apparentemente , condivisa, dentro wi si annida un male di irrealtà. Potrebbe essere una diagnosi sociale o politica. Se invece non è così, allora è Zanzotto che si sbaglia. E possiamo stare tranquilli: definirlo un utopista in ritardo che sogna mondi chiusi, comunità organiche pre-moderne, proprio perché è solo un poeta lirico, prigioniero del suo idioma impossibile e dei suoi fantasmi. ... EDITODAFIDIALABORATORI DIRICERCA .MICHELJOlNET r-- Cl I PARADOSSI DEUA NOÌ'IE o.. '--' Q) E .., V Sonno,veglia,sogno. E- . ;, o e: z u "' . .n ..;-,: a.,.., V, or, o,O --"' È disponibile il testo della conferenza o or, ~· .. o o,.-, tenuta da Michel Jouvet a Padova o .... -o . e: e: "' Q) nell'ambi,to delle G.B. Morgagni Lecrure Series. .:.:::--; ot;- "'"' -o L'opuscolo verrà inviato gratuitamente :-;:O.. V o, -=~ a chi ne farà richiesta. -o "' V o, ~~ "' a. E "' e ù5 o I Ti I tE I ;:J I fidia I I ! X .,., ·< L'IMPEGNONELLENEUROSCIENZE i :e ~ I:: o I z o I ' ""' ,..
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